Sanità, "La Regione pensi meno ai droni e aumenti gli stipendi a medici e infermieri"

Pubblicato: Venerdì, 20 Maggio 2022 - Redazione

ROMA (attualità) - Sul collasso della sanità laziale interviene il segretario regionale Confail: "La Regione Lazio adegui gli stipendi e risolva il problema del precariato di chi lavora per il prossimo"

Ilmamilio.it - nota stampa 

 

Il segretario regionale CONFAIL Sanità Lazio Vinicio Amici si è espresso in merito alle assunzioni nella sanità del Lazio. "Il Consiglio regionale del Lazio, anziché approvare all'unanimità una mozione bipartisan con cui si chiede alla Giunta di intervenire presso la Conferenza Stato-Regioni per "disegnare un reale piano di assunzioni e adeguare gli stipendi del personale infermieristico e medico e del personale 118 a quelli europei", pensa a fare pubblicità ad un drone per salvare le vite".

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"Zingaretti forse non ricorda che nel Lazio mancano medici ai pronto soccorso, mancano infermieri, ospedali chiusi, pronto soccorso al collasso in tutta la regione, 118 in affitto, la famosa internalizzazione del 118 è diventata come acqua nel deserto, soldi sperperati per pagare avvocati per tutti i ricorsi fatti all’Ares per un concorso fatto con i piedi, PPI (punti di primo intervento) trasformati a PAT (punto assistenza territoriale), adesso addirittura chiusi ed alcuni aperti orario d’ufficio" scrive in una nota il segretario CONFAIL Sanità Lazio. 

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"Il problema reale nel Lazio sono i pochi medici dei pronto soccorso, perché senza medici si fanno file chilometriche e giornate di attesa. D’Amato e Zingaretti dovrebbero pensare ad una valorizzazione complessiva della figura infermieristica, con particolare attenzione alla medicina territoriale e di emergenza, alla didattica universitaria, al fine di sviluppare opportunità di crescita professionale e di carriera, in funzione di un accresciuto ruolo dell'infermiere specializzato".

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"Questo deficit è oramai cronico negli ospedali. In Italia un infermiere guadagna mediamente 27.382 euro l'anno, contro i 32.092 della Francia, i 34.212 della Spagna, gli oltre 45mila della Germania, i 48.167 dell'Irlanda e i 91.290 mila del Lussemburgo. Gli ultimi dati Ocse, relativi al 2019, evidenziano una forte disomogeneità tra gli stipendi di infermieri in Europa, ma anche oltreoceano, e vedono l'Italia agli ultimi posti della classifica. Dopo di noi ci sono solo Grecia (19.067 euro) ed Estonia (16.653 euro)".

"Non si può far finta di niente, ben venga la campagna elettorale ma prima gratificate chi tutela i cittadini. Gli operatori sanitari (tutti compresi) del Lazio hanno dimostrato, nel periodo di pandemia, chi sono e come lavorano. Adesso dimostratelo voi: stabilizzare il personale precario, aumentare gli stipendi degli operatori (Medici, Infermieri e Operatori del 118). Devono essere le priorità". 

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