Frascati | Emanuela Bruni: "Vecchi modelli politici sono superati, bisogna pensare solo alla città"
Pubblicato: Sabato, 04 Dicembre 2021 - redazione politica
FRASCATI (politica) - L'ex candidata sindaco del centrodestra è alla prima esperienza in Consiglio comunale. "C'è tanto da fare". I rapporti con le forze politiche? "Parlo con tutti"
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Candidata sindaca per un centrodestra che anche stavolta - pur partito in grande ritardo rispetto agli altri - non è riuscito a conquistare il ballottaggio, Emanuela Bruni ha ottenuto il posto in Consiglio comunale.
Entrando per la prima volta nell'Assise consiliare, tra le file della minoranza.
Ad ormai quasi due mesi dalla delusione elettorale è possibile valutare a mente fredda questa esperienza: cosa ne rimane e dove, forse, si è sbagliato
Non c’è delusione, essendo partiti effettivamente il 5 settembre, ad un mese del voto non ci si poteva aspettare molto di più. I nostri avversari erano partiti ben prima di noi componendo liste e pianificando una vera e propria campagna elettorale che noi non abbiamo avuto il tempo di organizzare. Per me personalmente è stata una bella esperienza che mi ha arricchito umanamente e culturalmente. Il centro destra del resto erano molti anni che non si presentava unito: la frammentazione e gli individualismi che negli anni hanno caratterizzato lo scenario frascatano sono rimasti anche in questa campagna elettorale e certamente non hanno aiutato.
Ben 5 liste con candidati di chiara ispirazione di centrodestra sono andati in appoggio agli altri 3 candidati sindaco. Mi pare che la Città continui a lamentarsi ma poi non ha la forza e la volontà di cambiare.
Per te si tratta della prima volta in Consiglio: quali le sensazioni?
E’ un impegno che ho preso per la Città e per coloro che mi hanno sostenuto che mi responsabilizza molto. L’emozione al primo consiglio c’è stata ed è stata forte: c’è sempre nei momenti importanti e quindi inutile nasconderla, come pure l’impegno, nuovo, che comporta studio e acquisizione di esperienza. Siamo ancora ai primi passi di una sindacatura che certamente sarà complessa per tutti.
Dai banchi dell’opposizione è più difficile poter essere incisivi: quali sono i tuoi obiettivi?
Cercare la visibilità a tutti i costi non è e non sarà il mio stile. Non rincorrerò la facile, quanto sterile polemica solo per trovare riscontri mediatici, come già vedo fare a tanti. A me piace pensare di poter contribuire a ricostruire una Città migliore, non solo dal punto di vista dello sviluppo economico, ma soprattutto socialmente e culturalmente.
L’obbiettivo comune, spero per tutti, è quello di cercare di ridare tono ad una Città che negli anni ha perso tanto, ed oggi versa in condizioni molto gravi dal punto di vista finanziario con il dissesto, ma non possiamo dimenticare neppure quello ambientale/paesaggistico, che è sempre stato la nostra risorsa principale e sulla quale dovremmo avviare un serio dibattito per immaginare la Città di domani.
C’è chi ha sostenuto che il centrodestra non sia la tua casa naturale: è vero questo?
Certamente sono una moderata, di estrazione socialista, in gioventù. Ho imparato ad apprezzare la capacità di dialogo e mediazione negli anni trascorsi nelle Istituzioni e a Palazzo Chigi, e questa mia attività era ed è nota ai frascatani. Che avessi lavorato per anni con Berlusconi, pure. Qualcuno su questo tema ha voluto costruire una propria campagna elettorale, ma i partiti del centro destra, valutando e apprezzando il curriculum vitae, hanno scelto me.
Credo che oggi parlare di schieramenti politici con vecchi modelli, cari solo a chi non è capace di farlo dialetticamente ma solo basandosi sullo scontro e la menzogna, faccia male all’intera collettività.
Quali i tuoi rapporti, oggi, con i partiti di centrodestra?
Collaborativi con tutti, come ho ribadito anche in consiglio comunale, e come ho inteso esser sin dagli inizi, e come gli stessi partiti avevano deciso. Credo però che sia necessaria una grande riflessione da parte di tutti quei gruppi di area che continuano invece a pensare che la battaglie siano all’interno dell’area moderata. Ci sono personalismi che penso debbano essere superati per trovare strade comuni per la crescita politico sociale della città.
Il civismo, non solo a Frascati, sembra essere superato, mentre i partiti tutti, hanno bisogno di ritrovare una loro centralità di luogo di discussione e confronto, mettendo da parte gli egoismi. Sono convinta che se alla base ci sono le qualità culturali, intellettuali ciascuno può avere il proprio riscontro. Le guerricciole ad personam servono veramente a poco in una fase politico/sociale cosi delicata e difficile per il Paese.
Con un Comune in dissesto i margini per fare sono pochi per tutti. Quali gli aspetti sui quali punteresti se fossi alla guida della città?
La città ha bisogno di modernizzazione in generale, in particolare ripensare un piano della viabilità con la realizzazione di parcheggi, nonostante il dissesto, credo resti il tema fondamentale che potrà fare da volano alla ripresa del settore turistico e del commercio. Azioni che possono trovare modalità di realizzazione tramite fondi europei, Pnrr e anche bandi regionali. A fronte di questo però c’è anche una grande attività di coesione sociale che credo sia alla base di qualsiasi attività. La condivisione di progetti è essenziale, cosa che a Frascati è mancata per lungo tempo, abituati alle contrapposizioni di schieramento spesso si perde di vista l’obbiettivo principale che è il benessere dei cittadini.
Quali, invece, i rapporti con la sindaca e la maggioranza?
A parte le conoscenze personali che ho con quasi tutti, auspico che la serenità di rapporti, il dialogo aperto siano i presupposti su cui costruire questo quinquennio: un periodo che ci vedrà fortemente impegnati a trovare il modo per risanare la Città. Con alcuni naturalmente ho un rapporto di conoscenza maggiore, la Sindaca la conosco meno sul piano personale, ma sono certa che potremo fare un buon lavoro dai nostri reciproci punti di vista.
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