Prima Frascati: “Si affronti dissesto finanziario con saggezza e coscienza ”
Pubblicato: Sabato, 27 Novembre 2021 - Redazione politicaFRASCATI (politica) - Riflessione della lista civica sul delicato momento politico, dopo la bocciatura del Piano di Riequilibrio
ilmamilio.it - nota stampa
Riceviamo da “Prima Frascati” e pubblichiamo.
“Ore cruciali quelle che porteranno al Consiglio Comunale di martedì 30 dove si prenderà atto del rigetto pronunciato dalla C.d.C., sezioni riunite, del ricorso presentato dalla Commissaria avverso alla non omologazione del Piano di Riequilibrio approvato dal precedente Consiglio Comunale.
La nuova amministrazione, finiti i riti delle composizioni di Giunta e Commissioni ora, obbligatoriamente, dovrà affrontare questo argomento dopo aver ulteriormente constatato che, la situazione del bilancio annuale, è peggiore di quella programmata ossia le passività sono cresciute oltre la previsione di circa 800 mila euro.
Inutile girarci intorno, il buonsenso avrebbe consigliato una amministrazione di tregua, con tutte le migliori espressioni cittadine concordi nel coalizzarsi per governare insieme e diventare tutti corresponsabili di un percorso ormai sentenziato e necessitante delle migliori attenzioni possibili e quindi con l’apporto di tutti, se fatto al fine gettare un ponte verso un futuro da percorrere con unità di intenti almeno per qualche tempo.
Ma la democrazia, con le sue regole e leggi, giuste o sbagliate, ma che vanno rispettate ha imposto che fosse una competizione elettorale quella che designasse chi avrebbe dovuto accollarsi l’onere della guida della città dissestata e, le urne, hanno dato il responso: deve essere il PD a doverlo fare, forse perché è stato il Pd, quello sempre al centro delle responsabilità politico-amministrative, positive e negative della città dall’inizio del 2000 ed anche prima ed, ora è stato richiamato di nuovo dagli elettori a metter a posto i cocci!
Questo ovviamente non è ragionare sul da farsi seppure è sottinteso ed occorre dirlo, che alla nuova Giunta marcata PD, vengono e verranno ormai caricate in esclusiva le future decisioni e quindi tutte le responsabilità, senza scampo.
Nello specifico il dilemma si sposta quindi su chi dichiarerà il dissesto: il Consiglio Comunale o la Corte dei Conti?
Deve farlo per legge il Consiglio, ma se non lo fa se ne incaricherà la Corte, cosa che ovviamente comporta una gestione del bilancio ancor più rigorosa, da parte di una troica commissariale esterna che verrà appositamente nominata. Ed allora quali sono gli elementi che suggeriscono di avere una compattezza in aula e far dichiarare il dissesto dal Consiglio?
Per prima cosa c’è la dimostrazione, da parte dei consiglieri, di aver compreso la situazione in cui ci si andati a ficcare con l’approvazione di Piano di riequilibrio bocciato!
La seconda è la consapevolezza che il giudizio negativo sulla STS dovrà comportare un intervento decisivo sulla sua permanenza in vita e come o quale sarà!
Terza, la presa di coscienza da parte di tutti gli assessori e incaricati con deleghe in vari settori che non ci sarà la possibilità di essere creativi o disponibili ad assecondare idee e/o richieste dei cittadini, vuoi per mancanza di fondi e vuoi di personale sufficiente che possano assecondare le voglie di mettersi in mostra o a disposizione sui vari argomenti delegati. Ossia la creatività diventerà utile solo se accompagnata, per ogni argomento, del sistema di finanziamento della cosa proposta, perché sarà quella la parte determinate della creatività stessa. Niente idee, quindi, che poi Pantalone debba finanziare.
Un bel rebus per i nuovi amministratori e pure per quelli con qualche esperienza perché non solo debbono dimostrare di avere buona volontà ma anche di saper apportare risorse e non chiedere nulla agli uffici di ragioneria per una eventuale disponibilità economica che non ci potrà essere, se non legata alle priorità ordinarie che oggi ancora soffrono della mancanza delle entrate necessarie.
Infatti la gestione su cui sarà impegnata di più l’Amministrazione, per curare il dissesto, è proprio quella ordinaria, ossia la copertura dei costi dei sevizi esistenti per i quali, come detto anche quest’anno si è forato nuovamente il sacco.
E’ quindi coniugabile un prevedibile clima di forti tensioni con una gestione dedicata alla diminuzione delle spese correnti?
Ecco dove i politici di vecchia generazione e quelli nuovi dovranno quindi trovare una sintesi ragionata. La città ha bisogno di serenità e non di focolai di guerre annunciate e già avviate con poca visione collettiva e invece molto rancore. Sembrerebbe che l’intelligenza, che consiglierebbe di fare profonde riflessioni sugli errori e non augurarsi che se ne facciano di nuovi, non alberghi nelle fervide menti degli agitatori consueti che si sentono irresponsabilmente sostenitori solo delle loro parziali istanze.
Se il dissesto non si affronta con saggezza e coscienza da parte di tutte le forze presenti in Consiglio il rischio di avere un disseto nel dissesto diventerà reale e dopo? A quale partito o partiti o coalizioni andranno a dare sostegno quel quaranta per cento, o poco più, di elettori che comunque dovrebbero eleggere un’altra amministrazione ancora.
La Sindaca sta dimostrando almeno coraggio, nell’affrontare questo percorso della sua vita e volendo sempre dare a chi governa la città la concreta copertura di un proponimento positivo, dobbiamo immergerci nella problematica specifica del dissesto se vogliamo dare dei suggerimenti e non fare i piccoli sottolineatori dei crescenti problemi quotidiani.
Ma è logico che il salto di qualità e lo scatto di orgoglio lo pretendiamo dagli eletti, da tutti gli eletti!
Nel dibattito sul dissesto vanno coinvolte tutte le forze, politiche, civiche, sociali e di categoria affinché comprendano di cosa si parla e imparino a conviverci oramai, per essere di aiuto non solo a giustificarne l’ineluttabile esistenza ma anche l’implacabile adozione, lasciando a chi di dovere o chi si vuole inutilmente incatenare al passato l’individuazione delle responsabilità”.