Ciampino di nuovo nella lente dell’ANAC: irregolare la “donazione” dei progetti per Parco Aldo Moro

Pubblicato: Venerdì, 26 Novembre 2021 - Federico Smacchi

CIAMPINO (attualità) - Alcuni consiglieri di opposizione segnalarono l’anomalia all’Anticorruzione che ora ha preso provvedimenti

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L’Anticorruzione ha rimesso gli occhi su Ciampino. Dopo aver annullato quest’estate la nomina dell’amministratore unico di AET (la società di raccolta rifiuti), ora è il turno delle linee guida per la riqualificazione di Parco Aldo Moro, donate da un gruppo di architetti. Una procedura irregolare secondo ANAC, che avrebbe potuto avvantaggiare i progettisti nella successiva fase di affidamento della progettazione.

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Linee guida che, come sottolineato da ANAC nel fascicolo 2442/2021, erano in realtà veri e propri progetti, con tanto di indicazioni specifiche sulle tecniche e i materiali da utilizzare, riconducibili a servizi di ingegneria e architettura e non a semplici linee generali per gli interventi in programma nel parco.

Un vantaggio palese che avrebbe condizionato la gara per affidare quegli stessi servizi che il Comune aveva già ottenuto, in parte, attraverso la donazione.

L’anomalia, risalente a un periodo in cui la ex Amministrazione Ballico era ancora in carica, fu segnalata all’Autorità Anticorruzione da un gruppo di consiglieri di opposizione tramite un esposto datato 4 giugno 2021. Dopo la pubblicazione del fascicolo ANAC, non si è fatto attendere il duro commento delle forze di centrosinistra verso l’esecutivo guidato dalla ex sindaca leghista:

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“Non solo la ex Giunta Ballico – ha scritto il movimento Diritti in Comune - ha ritenuto valida di attenzione la proposta di ricoprire il teatro all’aperto, di “mettere a reddito” la Villetta e di restringere l’area cani, andando nella direzione di svendere il patrimonio pubblico e l’unica area verde a disposizione di Ciampino: anche l’incompetenza nel predisporre procedure in materia di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura! I progetti proposti dall'Ufficio speciale per la rigenerazione urbana sono un fallimento, nonostante quello che ci è costato di consulenze!”

Una situazione che ricorda quanto successo alcuni mesi fa a Grottaferrata, quando l’Amministrazione richiese finanziamenti per oltre 5 milioni di euro per riqualificare due edifici abbandonati (l’ex Bazzica e l’ex Mercato Coperto), presentando due progetti che agli atti portavano la firma dell’ufficio tecnico, ma che in realtà erano riconducibili a un singolo architetto il cui nome non figurava in nessun atto ufficiale di affidamento per la progettazione.  vivace3 banner ilmamilio

Anche lì si trattò di una donazione? Dopo la segnalazione de ilmamilio.it i progetti in questione, che l’architetto aveva caricato sulle sue pagine social e su un sito specializzato, sono stati eliminati dal web. La vicenda però non fu oggetto di alcun esposto da parte dell’opposizione grottaferratese, facendo cadere nel vuoto la denuncia fatta da questo giornale.

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Una situazione simile a quella che si è recentemente verificata a Ciampino, dove però si è riuscito a fermare una procedura poco trasparente che avrebbe potuto ledere l’interesse della comunità. Non solo, un’altra tegola per l’ex sindaca Ballico la cui corsa per tornare a ricoprire il ruolo di primo cittadino sembra decisamente in salita in vista della elezioni amministrative del 2022, previste tra l’altro anche a Grottaferrata.

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