Ciampino | Altra tegola per l'Amministrazione: l’Anticorruzione annulla la nomina dell’amministratore unico di AET
Pubblicato: Martedì, 13 Luglio 2021 - Federico SmacchiCIAMPINO (politica) - “Inconferibilità” secondo ANAC per l’incarico assegnato: incompatibile con il doppio ruolo di amministratore di ASP S.p.a. Un'altra grana
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L’Autorità nazionale anticorruzione ha deciso: l’Amministrazione comunale non poteva assegnare l’incarico di amministratore unico di AET S.p.a., la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Ciampino, al dott. Arturo Accolla a causa del suo ruolo, il medesimo, in un’altra società partecipata dal Comune, l’ASP S.p.a..
Un doppio ruolo, quello di amministratore unico in ambedue le partecipate, incompatibile con le disposizioni di legge contenute nel d.lgs. 39/2013.
Una situazione che sette mesi fa, l’11 dicembre 2020, era stata segnalata proprio all’Anticorruzione da ben 12 consiglieri comunali d’opposizione.
La sindaca Ballico e il dottor Accolla si sono difesi tramite i loro avvocati – spiega l’ANAC – sottolineando la situazione emergenziale che avrebbe portato al doppio incarico: un rischio concreto di compromettere il servizio essenziale gestito da AET a seguito della revoca del consiglio di amministrazione, decisa dalla stessa sindaca.
L’incarico conferito ad Accolla era infatti temporaneo, mirato a gestire la società fino alla nomina del nuovo CdA, e anche non retribuito poiché lo stesso Accolla avrebbe rinunciato in tempi non sospetti al compenso pattuito. Una serie di condizioni che secondo l’amministrazione ciampinese avrebbe giustificato la violazione del d.lgs. 39/2013, rientrando in un’eccezione prevista dalla stessa norma.
L’Anticorruzione, che con delibera 507 del 16 giugno 2021 ha annullato la nomina di Accolla al vertice di AET, ha spiegato che nonostante sia condivisibile la motivazione che ha portato la sindaca Ballico a nominare Accolla, questa non basti a derogare quella norma fondamentale al fine di prevenire rischi di corruzione all’interno di amministrazioni pubbliche e società partecipate.
L’eccezione citata in precedenza sarebbe stata valida soltanto se l’incarico di Accolla come amministratore unico di ASP S.p.a. (l’altra società partecipata) fosse terminato all’interno degli ultimi due anni. Ma così non è stato.
La palla ora è passata nella mani del RPCT di AET, il Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, che oltre a essere stato richiamato dall’ANAC per non aver trasmesso la dichiarazione che accerta l’assenza di cause di inconferibilità prima della nomina di Accolla, dovrà valutare le “colpe” del Comune di Ciampino per decidere le conseguenze sanzionatorie da applicare secondo quanto previsto dall’art.18 del d.lgs. 39/2013.