FOTO - Frascati | In piazza per le celebrazioni del 4 novembre: scuole, istituzioni e cittadini insieme
Pubblicato: Giovedì, 04 Novembre 2021 - Federico Smacchi
FRASCATI (attualità) - la neoeletta prima cittadina ha presieduto l’importante ricorrenza in ricordo della vittoria italiana nella prima guerra mondiale
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Stamattina nel centro di Frascati, sotto al monumento ai caduti di piazza Marconi, la neoeletta sindaca Francesca Sbardella ha celebrato l’importante ricorrenza del 4 novembre: la festa dell’Unità Nazionale e delle forze armate, in ricordo della vittoria “mutilata” dell’Italia nella prima guerra mondiale, in cui 600.000 soldati italiani persero la vita per difendere la nazione.
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Dopo la messa di stamattina nella cattedrale di San Pietro celebrata dal vescovo Martinelli, un corteo composto da forze dell’ordine, protezione civile, vigili del fuoco e giovani studenti delle scuole primarie e delle scuole medie, ma anche del liceo Cicerone (indirizzo Scienze Umane) e del Buonarroti si è spostato verso il monumento ai caduti dove ha assistito al discorso della sindaca.
“È un’emozione fortissima per me – ha esordito la prima cittadina – parlarvi per la prima volta riuniti in questa piazza. La guerra che stiamo combattendo oggi è completamente diversa da quella terminata in quel 4 novembre del 1918. Un anniversario reso ancora più significativo perché ricorre il centenario della traslazione del Milite Ignoto all’altare della patria a Roma”.
“Un simbolo che richiama quei giorni, a memoria di tutti i combattenti, di ieri e di oggi. Combattenti che negli ultimi due anni hanno lottato nelle corsie degli ospedali, ed è quindi importante oggi ricordare tutti quegli operatori sanitari, i medici, gli infermieri, i volontari, che hanno dato la vita per alleviare le sofferenze di chi giaceva in un letto d’ospedale”.
Discorso che è terminato con un ringraziamento a tutte le forze dell’ordine, per il lavoro svolto e per quello ancora da svolgere. Un richiamo all’unità quello della sindaca Sbardella, per restare uniti davanti all’odio, e all’importanza del ricordo delle atrocità di ieri e di oggi, che va coltivato e custodito soprattutto dai più giovani
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