Pd Ciampino, il segretario Silvi: “Aperti a confronto alla pari con tutti partendo dai temi”
Pubblicato: Venerdì, 24 Settembre 2021 - Redazione politica
CIAMPINO (politica) - Le riflessioni del segretario "Dem", Alessandro Silvi
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
Dopo la caduta dell’amministrazione comunale di centrodestra, guidata dal sindaco Daniela Ballico, le varie forze politiche sono a lavoro per calibrare il proprio assetto in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. A sinistra, dopo la debacle di due anni fa, non mancano le manovre. È il caso del Partito Democratico guidato dal segretario Alessandro Silvi. ilmamilio.it lo ha intervistato.
Segretario Alessandro Silvi, può dirci cosa ne pensa della recente caduta della Giunta Ballico a Ciampino?
La caduta di questa amministrazione era annunciata da tempo, è stata una consiliatura caratterizzata da rimpasti di giunta, assessorati dati a persone che nulla avevano a che vedere con Ciampino, dissidi interni, scontri sui social…un teatrino poco edificante alimentato dall’evidente incapacità politica dell’ex Sindaca. Ricordiamo tutti la pubblicazione sui social di foto provocatorie contro i suoi stessi consiglieri, gli stessi che ora sono oggetto di post grotteschi e vergognosi. Senza trascurare l’uso scorretto dei profili istituzionali del Comune di Ciampino ad uso puramente personale e strumentale. In tanti anni di politica non avevo mai visto un comportamento simile.
Il lavoro dell’opposizione è stato sinergico e impegnativo, siamo stati attenti e abbiamo vigilato presentando numerose mozioni agli atti amministrativi spesso irresponsabili che venivano propugnati dalla maggioranza. Un esempio su tutti l’opposizione al nuovo piano sosta che tanto ha fatto discutere la città.
Cosa pensa dei “cinque” membri della maggioranza che hanno deciso di votare contro il bilancio, favorendo di fatto la caduta della Ballico?
Nonostante le diverse provenienze la posizione dei consiglieri Castellani, Lanzi, Mantua, Notargiacomo e Tersigni è stata di supporto. Al netto delle illazioni e accuse si sono sottratti ad un’amministrazione che pensava solo alla propaganda e ai propri interessi, e l’approvazione del bilancio da parte del commissario, che esclude la “trovata” per l’acquisto dell'Igdo ne è la prova. I fondi che erano stati frettolosamente individuati, nella seconda versione dell’assestamento, non erano quindi veritieri, come noi e le altre forze di opposizione abbiamo sempre asserito.
Il tema Igdo è una questione molto seria che non può essere racchiusa in slogan meramente elettorali.
Come si pone il PD di Ciampino in questa fase?
Per quanto riguarda il futuro mi preme chiarire la posizione che il Pd ha espresso nell’ultimo direttivo: partiamo dai temi, dalla città, dai cittadini, senza posizioni precostituite o di “supremazia”, vogliamo aprire un confronto con tutte le forze politiche di opposizione, per discutere insieme sulla visione che abbiamo di questa città, con la consapevolezza che tutto il lavoro fatto in questi due anni non può andare sprecato. Parlare di nomi è ridicolo, vuol dire essere legati ad un modo di fare politica stantio, lontano dalla realtà e che non appartiene alla nuova classe dirigente che si è venuta a formare nel Pd nell’ultimo anno.
Il nostro statuto prevede la possibilità di ricorrere alle primarie coinvolgendo la città nella ricerca del candidato sindaco, in questa fase è una opportunità che si potrebbe cogliere aprendo ai candidati delle altre forze politiche e civiche del centro sinistra.
È com’è questa nuovo PD ciampinese?
Riguardo al partito, da quando sono stato eletto segretario ho lavorato senza rispondere alla logica delle correnti, che da sempre sono un male endemico all’interno del Pd. Ho lavorato con tutti coloro che hanno voluto mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze in un periodo tutt’altro che facile, nel quale siamo stati oggetto di attacchi anche molto pesanti. Abbiamo lavorato senza sosta, creando un filo diretto tra gruppo consiliare e organismi interni. Non è stato semplice, perché era un partito distrutto dopo le vicende politiche degli ultimi anni ma siamo riusciti a ripartire e ad essere parte attiva anche nel lavoro di opposizione. Rimaniamo convinti di quanto sia fondamentale stare tra la gente ed è quello che stiamo facendo, intessendo importanti relazioni con le persone e le parti sociali.
Perché secondo lei in molti si sono allontanati o criticano il Partito?
Il Pd sconta una narrazione che ci vuole sempre divisi, dilaniati dalle lotte interne. Un racconto che in larga parte è stato alimentato da singoli episodi, ma è frutto anche di una descrizione esasperata che fa molto comodo agli avversari politici, gli stessi che hanno poi favorito la caduta della Giunta Ballico, a dimostrazione che le divisioni riguardano anche il centrodestra. Il nostro è un partito grande, e che quindi non esprime un unico pensiero, ma come sempre gli organi dirigenti esprimono una linea, unitaria e condivisa, che va oltre le fughe in avanti dei singoli, ed è quella che ci ha permesso di lavorare bene in questo ultimo anno, senza smanie di protagonismo o posizionamenti strumentali. Non torneremo indietro, e anzi speriamo che questa lunga campagna elettorale sarà un modo per collaborare con chiunque voglia far parte di questo processo di ricostruzione, che guarda al futuro.
In chiusura vorrei fare un grande in bocca al lupo a tutti i candidati del Partito Democratico che il 3 e 4 ottobre affronteranno questa importante tornata elettorale.
