Soluzioni anti-COVID-19 per la ristorazione: i vantaggi dei materiali monouso biodegradabili

Pubblicato: Giovedì, 09 Settembre 2021 - redazione attualità

piatti bio ilmamilioROMA (attualità) - L'evoluzione del monouso offre molte soluzione

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Dopo tutte le imposizioni che hanno dovuto subire bar, ristoranti, pub, e in generale tutto il settore food and beverage – in ultima istanza la chiusura alle 18 e la possibilità di effettuare solo consegne da asporto e a domicilio – se ne aggiunge un’altra: la soluzione migliore per garantire la sicurezza del locale, inteso come unione tra ambiente fisico, personale e clientela, è l’utilizzo di materiali monouso, ovviamente ecologici.

Forniture per ristoranti monouso e green: sicurezza e ridotto impatto ambientale

Tovaglie, tovaglioli, bicchieri, stoviglie, tutto ciò che può essere veicolo di patogeni è meglio che venga gettato una volta usato.

Non piacerà, non è in linea con lo stile di tante attività, i cui proprietari storceranno il naso leggendo queste parole, ma intanto è un ulteriore soluzione per la sicurezza. Il tutto sempre nel rispetto dell’ecosostenibilità, quindi non si parlerà in nessun modo di plastica.

È un’altra cosa, certo. Le stoviglie e i tessuti di un certo livello stabiliscono una differenza tra locali, una sorta di carta d’identità dove si può trovar scritto trattoria o ristorante stellato. Per quanto la scelta estetica non sia messa minimamente in discussione, questa è una fase in cui si cerca di fare di necessità virtù. La necessità, come noto a tutti i ristoratori, è diminuire le spese e massimizzare i profitti. Non sarà certo il tovagliolo di carta a risolvere il problema, ma nel suo piccolo ritaglia il suo ruolo in tutta questa parentesi di conversione delle attività.

Rischio di contagio abbattuto con i materiali usa-e-getta

Il principale vantaggio del monouso, restando in tema di soluzioni anti-contagio, è l’abbattimento del pericolo di contaminazione.

Questo perché, come le mascherine chirurgiche, una volta usate le stoviglie semplicemente vanno gettate. Attenzione, il primo rischio è quello di creare l’effetto discarica: una produzione ingente di rifiuti che, riprodotto in larga scala, non darebbe certo una mano all’ambiente, oltre a rappresentare un ammasso di rifiuti potenzialmente contaminanti. Per fortuna i cataloghi per la fornitura di piatti, posate, bicchieri e stoviglie biodegradabili prevedono ormai soluzioni per tutti i gusti e gli stili: realizzati per lo più in “polpa di cellulosa”, questi prodotti possono essere smaltiti con facilità, decomponendosi completamente senza il rilascio di alcun inquinante.

Ma non solo. Per citare un altro interessante materiali innovativo è possibile prendere in considerazione l’Airspun. Trattasi di un tessuto non tessuto in fibra di polietilene, al tatto sembra una fibra naturale a tutti gli effetti, ma si getta via e non produce scarti. E così piatti, bicchieri, forchette, coltelli, tovaglie e quanto altro possono essere compresi in questa logica di utilizzo, solo una volta, sicurezza e riciclo.

Nota: i materiali finora citati, come anche la polpa di cellulosa, vanno nell’organico. Ma non solo, non parliamo solo della tavola imbandita ma anche del bagno, luogo dei locali ormai passato alla mitologica come culla del coronavirus. Eppure anche qui: asciugamani, carta igienica, dispenser del sapone, tutto ecobio, tutto monouso, tutto teso a minor necessità di igienizzare continuamente e assicurare un ottimo livello di sicurezza.

Infine si pensi proprio all’asporto, che qualche ristoratore avrà inviso ma che al momento figura tra le uniche opzioni di sussistenza. In questo caso rispetto alla sicurezza c’è poco da dire, ma una nota sui vari imballaggi va fatta: meglio se biodegradabili!

Accertarsi sempre di acquistare prodotti biocompostabili in conformità alle norme nazionali ed europee. Per l’ambiente, per la sicurezza, per noi tutti. Ove non fosse possibile, come nel caso delle forniture scatole pizza, contenitori tipicamente realizzati in pura cellulosa adatta per il contatto con gli alimenti, resa però non riciclabile dal contatto diretto con olii e altre sostanze organiche, il consiglio è quello di optare comunque per fornitori che trattano prodotti certificati, realizzati nel rispetto dell’ambiente e impiegando materie prime certificate, provenienti da filiere realmente green e ridotto impatto ecologico.