Il vescovo: "Le Unità pastorali esistono da anni. Ecco come abbiamo proceduto a Grottaferrata"

Pubblicato: Lunedì, 09 Agosto 2021 - redazione attualità

GROTTAFERRATA (attualità) - Monsignor Martinelli torna sull'accorpamento delle 4 parrocchie cittadine e sulla logica che è stata adottata

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Dal vescovo monsignor Raffaello Martinelli riceviamo e pubblichiamo.

"Esistono nella nostra Diocesi, già da vari decenni, 5 Vicarie, che si estendono ai comuni di Frascati, Monte Porzio Catone, Colonna, Monte Compatri, Rocca Priora, Rocca di Papa e Grottaferrata (eccetto l'abbazia di Santa Maria), e parte della periferia sudorientale di Roma, tra cui: Morena, Vermicino, Tor Vergata, Pantano, Laghetto.

Da almeno 5 anni abbiamo istituito, all’interno delle Vicarie, le unità pastorali:

2 in Frascati;

2 in Grottaferrata-Rocca di Papa;

1 in Montecompatri-Monteporzio;

1 in Rocca Priora;

1 Colonna-Laghetto-Pantano;

1 Tor Vergata-Morena.

 LEGGI Lettera del vescovo Raffaello ai fedeli di San Pio X di Grottaferrata

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Quale la finalità - motivazione principale delle unità pastorali?

Attuare un lavoro pastorale maggiormente unitario, coordinato, interconnesso, interparrocchiale… in un territorio attiguo e abbastanza omogeneo da un punto di vista culturale-sociale-religioso.

E’ questa un’esigenza particolarmente sentita oggi. Ad es.:

- Esiste una reale difficoltà da parte della gente a comprendere e rispettare i confini parrocchiali soprattutto all’interno di una città medesima, ove esistono più parrocchie;

- Le persone si spostano oggi più facilmente per cogliere i servizi, anche religiosi, migliori per efficienza, simpatia, comodità…;

- Mass-media: i social uniscono e purtroppo anche livellano;

- Grottaferrata: è un’unica città, seppure suddivisa con 4 parrocchie;

- La fede cristiana stessa, soprattutto, richiede unità nel lavoro pastorale: nell’evangelizzazione/catechesi, nelle celebrazioni dei Sacramenti, nei servizi caritativi in particolare alle famiglie bisognose, povere…molto aumentate in questo tempo di pandemia.

Da non dimenticare che, da un punto di vista cristiano, tale lavoro unitario pastorale cristiano trova il proprio fondamento:

- anzitutto nel legame creaturale (siamo tutti creati a immagine e somiglianza di Dio),

- e poi, soprattutto, nell’unione sacramentale (con il Sacramento del Battesimo siamo figli di Dio, e con il Sacramento Eucaristico siamo un corpo solo e un’anima sola).

-  Certamente c’è anche il problema della scarsità del numero di sacerdoti diocesani, e anche della progressiva anzianità di quelli attuali… Ma non è questo il motivo principale per procedere a costituire le unità pastorali.

 

freeTime giugno2021

Le unità pastorali sono frutto di improvvisazione e di impreparazione?

Non mi sembra: infatti almeno alcuni fatti attestano il contrario. Ad es.:

1) Le unità pastorali sono state costituite nella nostra Diocesi da almeno 8 anni; le unità vicariali da moltissimo più tempo;

2) Durante quest’ultimo quinquennio, con i sacerdoti, nelle assemblee mensili presbiterali, si sono approfondite le motivazioni, le modalità e le finalità di tale unità pastorali, sviluppando con il contributo anche dei vari singoli parroci, i numerosi e complementari aspetti (teologici, liturgici, caritativi, oratoriani…) della sinodalitàlavoro pastorale unitario. Tali riflessioni, fatte fra sacerdoti, avevano come finalità anche quella di essere trasferite e attuate, da parte dei vari parroci, nelle proprie comunità e nei vari organismi collegiali parrocchiali e interparrocchiali;

3) Se ne è parlato molto anche durante vari consigli pastorali diocesani, al fine di sviluppare maggiormente un lavoro pastorale interparrocchiale;

4) Si sono attuate anche spesso, durante questi ultimi anni, varie iniziative unitarie fra parrocchie attigue costituenti la stessa unità pastorale. Si vedano ad es. le giornate delle famiglie a Villa Campitelli, il sabato e la domenica, iniziate nel 2013; varie processioni; vari incontri interparrocchiali di catechisti, ministri della distribuzione straordinaria dell’Eucaristia, operatori caritativi…

Non mi pare dunque sia una decisione improvvisata, affrettata e impreparata…

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Come si è proceduto con l’unità pastorale di Grottaferrata?

- Consultati i vari organismi diocesani sia dei sacerdoti che dei laici, abbiamo condiviso anzitutto l’idea di avviare proprio a Grottaferrata questa novità in Diocesi, tenendo conto anche del fatto che, in molte diocesi italiane, è già una realtà attuata da molto tempo, seppure attuata in modalità concrete differenti da zona a zona.

- Quale modalità concreta di attuazione, qui a Grottaferrata, abbiamo insieme condiviso la modalità dell’unico parroco per le 4 parrocchie, coadiuvato da vari sacerdoti, per lo più studenti, e da molti laici già operativi sul piano della catechesi, della liturgia (lettori e ministri per la distribuzione straordinaria dell’Eucaristia), della carità (operatori caritativi), dell’attività oratoriana (operatori oratoriani…).

- Le 4 parrocchie rimangono inalterate nei loro confini, ma si impegnano ad attuare un servizio pastorale maggiormente unitario, condiviso, corresponsabile, interconnesso… sotto la guida coordinatrice di un unico parroco.

- Dopo aver ascoltato ciascuno dei parroci di Grottaferrata e avuta la loro più ampia disponibilità e le loro proposte anche su chi potesse essere il parroco delle 4 parrocchie, ho deciso di affidare le 4 parrocchie di Grottaferrata a Mons. Claudio Cirulli. A don James invece viene affidata la responsabilità della numerosa e importante parrocchia di Sant’Andrea a Morena. Per Mons. Pierguido mi sono riservato di assegnargli la parrocchia prossimamente.

gottodoro mamilio

Ringrazio già fin d’ora di cuore i sacerdoti per la loro completa disponibilità.

- L’attuazione di tali cambiamenti si effettueranno a partire dal prossimo settembre.

- Grottaferrata vuol essere anche un’esperienza pastorale pilota /modello per l’intera nostra Diocesi.

- Ma non dimentichiamo che tale nuova esperienza potrà essere positiva e fruttuosa solo se il parroco troverà piena collaborazione, ampio sostegno…nei fedeli laici, i quali, in virtù del loro Sacramento del Battesimo e soprattutto del loro Sacramento della Cresima, sapranno mettere a servizio degli altri, anche al di fuori della propria cerchia parentale, il loro tempo e le loro capacità, fisiche e spirituali.


Commenti  

# Oravla 2021-08-09 13:56
Il bello di aver studiato sta nel sapere.
Questo non significa far digerire le proprie idee a chiha studiato di meno.
Un una società nessuno può fare da solo, quindi non tirare troppo la corda.
Un abbraccio.
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