Giornata internazionale delle persone con disabilità: racconti brevi - Scrivici anche tu

Pubblicato: Domenica, 03 Dicembre 2017 - Valeria Quintiliani

CASTELLI ROMANI (attualità) - Istituita per promuovere, sensibilizzare e diffondere il tema, sostenere l’inclusione e combattere ogni forma di discriminazione.

ilmamilio.it - comunicato stampa

 

Il 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità istituita per promuovere, sensibilizzare e diffondere il tema, sostenere l’inclusione e combattere ogni forma di discriminazione. E’ in omaggio alle famiglie, ai ragazzi e alle ragazze a cui oggi è dedicata questa giornata che troverete frammenti di episodi: racconti brevi.

Autonomia – Non parla, deambula, fa fatica a tenere la penna in mano, ma ha una forza dentro che sarebbe capace di trasportare un trattore. In seconda media, in un giorno di sconforto perché continuava a dire che voleva parlare, che voleva essere come gli altri, decise insieme ad una delle sue insegnanti che il suo motto nella vita sarebbe stato: “Non bisogna essere tristi, ma bisogna essere forti”. Alla fine della terza media dopo un lungo, lunghissimo percorso, quella ragazza che nella scuola non amava muoversi senza colei che dava voce ai suoi pensieri, che lei sapeva a stento esprimere con le mani, entrò in un’aula di una scuola mai vista prima. La sua insegnante di sostegno era fuori la classe e lei entrò da sola. Non si voltò neanche un istante. Mise piede in quell’aula senza aver bisogno di nessuno. Lei era pronta. Avanzò, senza voltarsi. Si presentò così com’era, senza filtri, con un sorriso e la mano che sventolava un “ciao”. Continuò a non voltarsi. Guardava avanti. Non aveva bisogno di guardarsi le spalle, sapeva che in qualche modo ce l’avrebbe fatta.

 

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Pazienza e forza – Salta e urla. Batte le mani e si dondola. Se è arrabbiato ti dà una pacca sulla spalla o sui polpacci. Se è felice ti guarda dritto negli occhi e ti sorride. Dieci volte su dieci è indifeso. Dieci volte su dieci ti caccia per chiederti di stargli vicino. Dieci volte su dieci ti fa perdere la pazienza. Ti sfianca. Ti provoca, ti annulla. La disabilità è anche questo. Richiesta incessante di pazienza e forza a coloro che trascorrono tutti i giorni con persone con disabilità.

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 Accessibilità e inclusione – Non sente, ma guarda. Ascolta con gli occhi il mondo molto meglio di chi ha il dono dell’udito. In pochi lo sanno, perché in pochi conoscono la sua lingua. Gli parlano e lui non sempre capisce. Si innervosisce per questo, si irrita, diventa scontroso e maleducato. Un giorno al mare incontra chi, invece, la sua lingua dice di saperla e comincia a chiacchierare. Lunghe conversazioni in cui sorride, scherza, gioca. Si arrabbia si, ma perché adesso gli viene fatto notare che non ha più una scusa per isolarsi dal gruppo. Adesso i contenuti che arrivano agli altri sono accessibili anche lui. Stare da soli, non ha più senso. Fa fatica ad uscire dal guscio, ma il suo sguardo non è più su uno schermo di un tablet ma è rivolto verso gli altri; ed è già qualcosa.

 

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Il coraggio, la fiducia e la responsabilità – E’ nello sguardo dei genitori, nei fratelli e nelle sorelle che affidano agli operatori, agli insegnanti, ai medici le persone care che si manifesta quel coraggio e la fiducia che ti sbatte in faccia come il vento in barca. Quegli occhi caricano di responsabilità. Una responsabilità pesante come il cemento se non è ben distribuita, ma inferiore al coraggio di quelle famiglie che ti affidano la cosa più preziosa che hanno, sapendo che in alcuni casi non sarebbe capace di difendersi.

 

 

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