Grottaferrata, Rifiuti | Dal 1 giugno Sarim gestirà raccolta fino al 2031: le ragioni dell’esclusione Tekneko

Pubblicato: Lunedì, 03 Maggio 2021 - Federico Smacchi

GROTTAFERRATA (attualità) - La recente sentenza del CdS mette la parola fine alla lunga diatriba per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti in città. Ecco cos’è successo

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È ufficiale: come già anticipato qualche giorno fa sulle pagine di questo giornale, il servizio di raccolta dei rifiuti sul territorio di Grottaferrata passerà nella mani della società Sarim a partire dal primo di giugno. Un appalto, il più ricco che la città dell’Abbazia abbia mai assegnato (32 milioni di euro), che ripartirà dall’inizio, e che pertanto finirà nel 2031, tra dieci anni.

 

Perché l’appalto “ricomincia”? – In realtà, stando ai numerosi atti ufficiali pubblicati sul sito ufficiale del Comune negli ultimi due anni, la Tekneko non avrebbe mai iniziato ad operare all’interno dell’appalto decennale in questione. Bensì in regime di proroga del precedente contratto di affidamento, risalente al 2014 e dalla durata di 5 anni. Appalto, quest’ultimo, prorogato fino al 31 maggio di quest’anno, quando finalmente inizierà a decorrere il famoso “appaltone” decennale da 32 milioni di euro. 

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Breve cronistoria – La Tekneko opera in forza di un appalto del 2014, della durata di 5 anni, prorogato poi fino al 25 gennaio 2020. Pochi mesi prima, il 30 ottobre 2019, il Comune avvia le pratiche per una nuova gara d’appalto (“l’appaltone”) e si arriva all’aggiudicazione, di nuovo a Tekneko, il 27 febbraio 2020. Poi c’è un salto temporale fino all’estate di quell’anno, dove viene disposta un’ulteriore proroga del contratto del 2014. Perché?

In quella determina, la n.587 del 24/07/2020, si legge nero su bianco che è ancora “in corso la verifica dei requisiti” (dopo 5 mesi) del vincitore, e che però è già in piedi la famosa causa giudiziaria promossa davanti al Tar del Lazio, cui seguirà l’iter giuridico terminato pochi giorni fa.

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Perché l’annullamento a Tekneko? – È proprio sulla base dei requisiti che si è giocata la disputa giudiziaria tra Tekneko, Sarim e Comune di Grottaferrata. Nell’appalto nuovo, quello da 32 milioni, era prevista tra i requisiti dei partecipanti una percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% dei rifiuti in una precedente gestione del servizio in un'altra città.

Tekneko aveva presentato la documentazione in riferimento al Comune di Guidonia, dove aveva svolto il servizio precedentemente, dichiarando una quota di raccolta differenziata pari al 65,08% (per il rotto della cuffia). Il problema era però che Tekneko non aveva svolto tale servizio da sola, bensì all’interno di un’ATI (associazione temporanea d’imprese), insieme a un’altra società di cui omettiamo il nome. In estrema sintesi, il Consiglio di Stato ha deciso che proprio perché Tekneko non aveva svolto tale servizio da sola, ma in un’ATI, il requisito presentato nella documentazione non era veritiero, in quanto riferito all’ATI e non alla singola Tekneko.

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Circostanza che ha decretato di fatto l’esclusione di Tekneko dalla gara e la successiva assegnazione a Sarim, seconda classificata. Non una vera e propria sconfitta per Tekneko, che dal termine del vecchio appalto del 2014 ad oggi, stando ai documenti ufficiali, avrebbe incassato oltre 4 milioni di euro in regime di proroga. (cifra ricostruita sulla base dei diversi atti di proroga emanati con determine del settore tecnico dal Comune di Grottaferrata).

 

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