Grottaferrata | Lo smacco al Mercato Contadino e le nuove “esigenze” dell’Amministrazione

Pubblicato: Venerdì, 09 Aprile 2021 - Federico Smacchi

mercatoContadino6 ilmamilioGROTTAFERRATA (politica) - Scelte inspiegabili e un mistero sul quale la Giunta criptense dovrà fare chiarezza. A farne le spese intanto sono i produttori agricoli e i cittadini

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I cittadini di Grottaferrata salutano impotenti e un po’ malinconici il Mercato Contadino della domenica nella centralissima piazza Alcide de Gasperi. I banchi dei produttori verranno spostati nel parcheggio di via Vecchia di Marino, in zona Squarciarelli, a due passi dall’ufficio postale e dall’istituto scolastico “Domenico Zampieri”. Cambierà anche il giorno, si passa dalla domenica al giovedì mattina, per l’incredulità dei lavoratori che nella domenica vedevano il giorno ideale per recarsi al mercato.

Ma questa è soltanto la punta dell’iceberg.

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Gli atti ufficiali parlano da soli, senza il bisogno di alcuna comunicazione diretta da parte degli amministratori locali verso i cittadini (che sarebbe comunque gradita, ma siamo alle solite). A introdurre la novità è infatti la delibera di Giunta n.44 del 4 marzo di quest’anno, in cui figura la curiosa espressione volta a motivare il provvedimento: “un Mercato agricolo che sia maggiormente rispondente alle esigenze di questa Amministrazione”.

Ma di quali esigenze stiamo parlando?

Per sviscerare e comprendere a fondo le ragioni di questa scelta c’è bisogno di fare un passo indietro. Siamo nel 2015 e la Giunta Fontana da vita al Mercato della terra, viene approvato il regolamento e il bando di gara ad evidenza pubblica viene vinto dai Mercati Contadini di Roma e Castelli romani, associazione di piccoli produttori a km 0. Il bando dura due anni, e nel 2017 viene prorogato per altri due. Ora siamo nel 2021, il bando è scaduto da altri due anni e l’Amministrazione deve necessariamente rinnovarlo. Ed ecco che improvvisamente cambiano le carte in tavola.

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In sede di consiglio comunale, il 29 dicembre scorso, viene approvato il nuovo regolamento del mercato settimanale in questione (LEGGI QUI), che va a sostituire quello del 2015 (LEGGI QUI). Ecco cosa emerge da un semplice confronto dei due documenti.

Innanzitutto, la partecipazione al mercato viene estesa anche ai consorzi di produttori (precedentemente esclusi) e a tutti i produttori con sede nella Regione Lazio. Poi ci sono i poteri che la Giunta ha deciso di riservarsi per il nuovo mercato agricolo, ovvero la possibilità di decidere giorno, orario, zona, nonché le caratteristiche dei banchi, dei gazebi e le modalità di esposizione.

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A seguire un passaggio poco chiaro: se nel primo regolamento l’organizzazione del mercato spettava alle istituzioni (Comune e Comitato di gestione) insieme al vincitore del bando, con le modifiche apportate in sede di consiglio pare che i due soggetti diventino alternativi. O l’uno o l’altro, ma non si capisce chi debba scegliere tra i due. Probabilmente la Giunta stessa, ma chi lo sa.

Infine, forse le modifiche peggiori, quelle che riguardano i criteri di assegnazione, sia per il bando che per gli stessi banchi dei produttori. Si passa da una gara ad evidenza pubblica, lo strumento trasparente per eccellenza, all’affidamento diretto. Questo passaggio è stato poi cambiato a seguito di un emendamento proposto dal consigliere Cocco (guarda un po'...), in cui si sostituisce la dicitura “affidamento diretto” con “secondo le procedure stabilite dal Dlgs. 50/2016”. Ma poco cambia, visto che quel decreto legislativo prevede proprio l’affidamento diretto per importi inferiori a 40mila euro.

E poi c’è l’assegnazione dei banchi, prima riferita alla vicinanza o meno del produttore alla città di Grottaferrata. Per capirci, un produttore agricolo grottaferratese aveva più possibilità di ottenere un banco rispetto a un produttore di un Comune limitrofo, che a sua volta aveva più possibilità rispetto a un produttore di una zona ancora più lontana. Ecco, questo punto con il nuovo regolamento viene totalmente abrogato.

Se siete arrivati a leggere fino qui, significa che avete veramente a cuore le sorti del mercato domenicale, e forse i lettori più attenti avranno già capito che la questione è più oscura del previsto. Cerchiamo allora di fare luce sulla domanda iniziale: quali sono le “esigenze” di questa Amministrazione?

Nella stessa delibera di consiglio comunale con cui si è approvato il nuovo regolamento, la n.59 del 29 dicembre 2020, in premessa viene sottolineato che l’intenzione alla base di tutto è il servire quelle zone della città più periferiche, vedi Squarciarelli, che non hanno a disposizione un mercato agricolo nelle vicinanze delle loro abitazioni. Intenzione lodevolissima, ma allora perché appena due mesi prima lo stesso sindaco tagliava il nastro e inaugurava un ulteriore mercato agricolo, “Campagna Amica” di Coldiretti, in pieno centro cittadino, ossia nella piazza del mercato di viale San Nilo?

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Tra l’altro, la zona di viale San Nilo è servita già da ben due realtà consolidate del territorio, Capodarco e il mercato coperto. I produttori di quest’ultimo, infatti, al tempo non presero bene l’istituzione di un altro mercato agricolo a due passi dal loro. Altra decisione totalmente inspiegabile, proprio alle luce di queste fantomatiche “esigenze” impellenti dell’Amministrazione criptense.

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E siamo giunti alle conclusioni. Il nuovo Mercato Contadino, che si chiamerà mercato agro-alimentare, opererà il giovedì mattina nel parcheggio di via Vecchia di Marino, un’area che presenta moltissime criticità: un parcheggio utilizzato dai tanti residenti della zona, nonché dai lavoratori e dagli utenti dell’ufficio postale. Non dimentichiamo poi la scuola, nello stesso parcheggio c’è la fermata dello scuolabus e in tempi normali (senza scuole chiuse causa Covid), l’area è affollatissima dai genitori e dagli studenti.

Ecco che le “esigenze” dell’Amministrazione, dopo un lieve bagliore di luce, tornano nell’oscurità. La sensazione è che manchi qualche tessera del puzzle, mentre quello che viene da pensare è che siamo semplicemente di fronte all’ennesimo pasticcio amministrativo della classe politica che governa la città di Grottaferrata. Una lista di inefficienze e mancate promesse che ormai ha la lunghezza di un papiro, con un’inversione di tendenza ormai impossibile all’alba dell’ultimo anno in carica di questa Giunta.