Covid | Sindacati: "Addetti supermercati sono stati chiamati eroi, ora sono diventati invisibili e iniziano a morire"

Pubblicato: Mercoledì, 31 Marzo 2021 - redazione cronaca
 
 

Emergenza coronavirus: spesa consentita, inutili corse al supermercato. Ma  anche ai Castelli code in molti eserciziROMA (attualità) - Due vittime negli ultimi 3 giorni

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"Due morti in 3 giorni tra i lavoratori dei supermercati a Roma? Diciamo che finora siamo stati fortunati, vista l'esposizione di questi lavoratori al contagio in questi mesi. Ma adesso il covid sta presentando il conto e questi lavoratori, che sono stati chiamati eroi come gli operatori sanitari, continuano a essere invisibili per le istituzioni e iniziano a morire. E questa è una cosa che non possiamo accettare. E che non accetteremo". Così Alessandro Maria Contucci e Roberta Valenti, sindacalisti della Uiltucs di Roma e Lazio, commentano con Adnkronos/Labitalia le due morti per covid in 3 giorni tra i lavoratori dei supermercati della Capitale. 

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I sindcalisti chiedono decisioni sui controlli. "Quanti morti finora per Covid tra i lavoratori dei supermercati a Roma? E' un dato statistico che non possiamo conoscere, come anche quello dei contagi. Possiamo dire per certo, però, che per tipologia di lavoro, orario e carichi di impegno questi lavoratori sono stati tra quelli più esposti al contagio", aggiungono. Di certo, per il sindacato, "i lavoratori più esposti sono quelli dei supermercati meno sindacalizzati, quelli che non appartengono alle grandi catene con cui invece siamo riusciti a fare degli accordi per le norme di sicurezza da tenere".

"In altre strutture, come i negozi di prossimità e quelli in franchising dove non siamo presenti, non sappiamo materialmente quello che accade", continuano i sindacalisti. "Stiamo ricevendo in questi giorni sempre più segnalazioni da supermercati della Capitale sul mancato rispetto delle regole sugli ingressi contingentati e del numero di persone presenti nelle strutture. E' come se ci fosse stato un abbassamento della guardia e questo non va bene. Abbiamo chiesto alla Regione di fare più controlli", proseguono. Una situazione che rischia di diventare esplosiva. "E' colpa di imprenditori -spiegano- poco etici che invece di controllare gli ingressi li incentivano".

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