La crisi delle nuove generazioni in Italia. “Saranno più povere e a rischio indigenza”. Il duro rapporto della Caritas

Pubblicato: Domenica, 19 Novembre 2017 - Fabrizio Giusti

ITALIA (attualità) - Nel nostro paese un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta. Solo nel 2007 si trattava di appena uno su 50

ilmamilio.it 

tecnocasa2

In Italia la povertà tende a crescere tra le nuove generazioni. I figli stanno peggio dei genitori, si era già detto. Ma ora c’è un’ufficialità statistica. I ragazzi di questi anni saranno più poveri e meno garantiti dei loro nonni. E' quanto rileva il Rapporto di Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale 2017 intitolato "Futuro anteriore".

Se negli anni antecedenti la crisi economica la categoria più svantaggiata era quella degli anziani, sono ora i giovani e giovanissimi a vivere la situazione più drammatica, persino allarmante. Nel nostro paese un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta. Solo nel 2007 si trattava di appena uno su 50. Di questi un milione 292 mila minori.Scenario che non potrà essere cambiato dalle nuove regole sul precariato, dai redditi di inclusione o di cittadinanza.

agenzia servizi

Clicca per scoprire i servizi dell'Agenzia

Nell'ultimo ventennio, il divario di ricchezza tra giovani e anziani si è ampliato. I ragazzi di oggi, inoltre, andranno in pensione a 70-75 anni. Essendo in numero inferiore rispetto a due decenni fa, a causa della crisi della natalità, i giovani hanno meno voce, meno forza sociale, meno ‘contrattualità’ sul piano politico. Sono soli, davanti al cambiamento del mondo e alle sue regole livellate verso il basso nelle condizioni sindacali o dei diritti sul lavoro.

tecnocasa2

Clicca sull'immagine per scoprire Natura e architettura

La mobilità intergenerazionale "è tra le più basse d'Europa": tra i giovani (15 -34 anni) che svolgono una professione qualificata, solo il 7,4% proviene da una famiglia a basso reddito con stranieri. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (15-24 anni), dal 2007 il tasso è salito di oltre 17 punti percentuali (dal 20,4% al 37,8% del 2016), uno degli aumenti più alti d'Europa (la media è da 15,9% a 18,7%). Infine nel 2016 3 milioni 278mila giovani (il 26% di chi ha tra 15 e 34 anni) risultavano fuori dal circuito formativo e lavorativo. Sono soprattutto donne (56,5%) e provengono dal Nord-est (65,3%). Il 16,8% è straniero.

Clicca sull'immagine per scoprire il condominio Antares

Un quadro devastante, acuito anche dai tanti ragazzi che oggi scelgono persino la strada come forma di vita. Sempre di più risultano essere i ragazzi che si affidano alle strutture di sostegno, ai dormitori e alle mense per sopravvivere, magari in assenza di genitori o con problemi psichici o dovuti all’uso di droga e alcol. E’ solo il prologo di ciò che potrebbe accadere tra venti anni, quando queste generazioni povere e senza tutele dovranno fare i conti con altre nuove generazioni, probabilmente ancor più escluse se non interverranno nuove politiche, un mercato del lavoro diverso, una differente impostazione delle pensioni, ma sopratutto un nuovo tipo di Stato sociale in grado di fronteggiare quella che potrebbe rivelarsi già domani una totale emergenza sociale che investirà milioni di persone non solo in Italia ma anche in Europa.

Clicca l'immagine per scoprire Pai srl

Clicca immagine per scoprire Magico Natale