FOOD | Carbonara al pomodoro: New York Times stravolge la nostra ricetta

Pubblicato: Martedì, 02 Marzo 2021 - Francesco Garbo

ROMA (food) - Ancora una volta sui social si crea scalpore per una ricetta italiana stravolta dagli americani. Questa volta si tratta della Carbonara

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“Questa è roba che  magnano l’americani: roba sana, sostanziosa (…) ammazza che zozzeria”.

Così recita Alberto Sordi nella celebre scena dei maccheroni in “Un americano a Roma” concludendo però che gli abbinamenti di cibo degli americani siano meglio per il “gatto, il sorcio e per ammazzare le cimici”.

Il New York Times propone ai suoi lettori gourmet  la ricetta della nostra amata carbonara la “Smoky Tomato Carbona”.

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Sin da subito qualcosa nel titolo non suona bene; “tomato”? Pomodoro nella carbonara? Probabilmente non abbiamo capito bene l’inglese.

Purtroppo la traduzione non sbaglia, questa versione della carbonara prevede il pomodoro ma non solo, non contenti di aver stravolto la tradizione propongono pancetta affumicata al posto del guanciale.

Siete abbastanza in subbuglio per quanto state leggendo? Beh non è finita mica qui.

La ricetta prevede l’utilizzo del “Parmesan”, già di suo ben distante dal nostro Parmigiano, ma ancor più distante dal pecorino ( che ricordo è obbligatorio nella ricetta originale).

Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: una cosa giusta viene spiegata nei passaggi della ricetta americana. Viene consigliato infatti di aggiungere l’uovo fuori dalla fiamma per far si che l’alta temperatura non lo faccia coagulare provocando un risultato simile alla frittata. (ma questo scommetto che nei primi approcci con la carbonara sarà capitato a tutti noi.)

Diversi i precedenti americani di “sabotaggio” delle nostre ricette tradizionali: dalla pizza con l’anans alla pasta al kechup.

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Ma facciamo un po’ di chiarezza. Da dove nasce la carbonara e qual è la sua vera ricetta?

Sicuramente sappiamo che la carbonara appartiene ad una famiglia che soprattutto i romani amano.

Alla base dell’albero genealogico abbiamo la cacio e pepe, poi con l’aggiunta di guanciale nasce una splendida figlia la gricia, che a sua volta ha due figli l’amatriciana con aggiunta di pomodoro e la carbonara con l’aggiunta di uovo.

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Per quanto riguarda la storia, se vogliamo credere alla versione più poetica (ma meno veritiera) potremmo dire che nasce da umili origini, da zelanti pastori che portavano con sé il pranzo al pascolo con gli ingredienti più semplici che avevano a disposizione quindi ovviamente formaggio di pecora, uova e guanciale.

Se invece vogliamo attenerci ad una storia basata su fonti certe, il primo esperimento di pasta con uovo e “cacio” può esser fatto risalire al cuoco napoletano Francesco Palma.

La prima comparsa ufficiale su carta stampata però la carbonara non la fa in Italia, ma (rullo di tamburi) in America!

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Precisamente siamo nel 1952 negli Stati Uniti e in una guida dei ristoranti a cura di Patricia Bronté si parla di una pasta molto simile alla carbonara fatta nel ristorante “Armando’s”.

Le circostanze della nascita di questo piatto ci portano dunque in America ma con invenzione tutta italiana.

Renato Gualandi, giovane cuoco di origine bolognese, fu ingaggiato il 22 settembre 1944 per preparare un pranzo in occasione dell’incontro tra l’Ottava Armata inglese e la Quinta Armata americana a Riccione.

Qui facendo di necessità virtù unì quello che aveva a disposizione e quello che si potesse di più avvicinare al gusto tipicamente americano; così mise insieme il Bacon, le uova, il parmigiano e chiuse il piatto con il tocco decisivo del pepe.

 

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