18.02.1960: Frascati insignita della Medaglia d’Argento al Valore Civile
Pubblicato: Giovedì, 18 Febbraio 2021 - Matteo CarréFRASCATI (attualità) - Sessantuno anni fa, il conferimento della medaglia d’argento al valore civile alla città di Frascati con decreto del Presidente della Repubblica
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
“Il Comune si impegna ad onorare ed a mantenere in vita i valori che lo portarono ad essere insignito, con Decreto del presidente della Repubblica il 18 febbraio 1960, della Medaglia d’argento al valore civile con la seguente motivazione: duramente provato da numerosi bombardamenti, con impavida tenacia e abnegazione da parte di tutta la sua popolazione, sopportava eroicamente sofferenze indicibili, mantenendo intatta la fede negli ideali di libertà e di patria.” Così recita l’art. 4 dello Statuto della Città di Frascati.
Ben sessantuno anni fa, il terzo Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, insignì la città di Frascati alla medaglia d’argento al valore civile. Un’onorificenza volta a premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e segnalarne gli autori come degni di pubblico onore.
Sono numerosi i bombardamenti registrati durante la seconda guerra mondiale, il bombardamento dell’otto settembre, però, è quello che più di tutti rappresenta un grave vulnus per la città di Frascati.
I fatti dell’otto settembre
Frascati, l’otto settembre 1943, fu oggetto di un terribile bombardamento areo anglo-americano.
Bombardamento, determinato dal fatto che la Città di Frascati fu scelta come sede del comando Supremo tedesco per lo scacchiere mediterraneo, l’OBS, con a capo il generale Kesselring. Dal comando supremo dipendevano tutte le truppe tedesche dislocate nell’Italia centro- settentrionale. Le bombe lanciate sulla città di Frascati oltre a distruggere Villa Torlonia, la stazione e la basilica di San Pietro, costarono la vita a circa 2000 civili (fonte Treccani).
Mentre tutti i superstiti accorsero alla ricerca di un riparo, il vescovo ausiliare di Frascati, Biagio Budelacci, insieme al Clero locale , lavorò incessantemente per dare assistenza a chi ancora sotto le macerie e dare una degna sepoltura a chi, invece, privo di sensi.
Biagio Budelacci
Nominato nel 1926, vescovo ausiliare di Frascati, nei giorni successivi al bombardamento diede vita ad un comitato di salute pubblica attraverso il quale, con l’aiuto di Clemente Micara, vicario di Roma, distribuì viveri alla popolazione colpita.
Nel 1946 la città di Frascati lo nominò cittadino onorario e dieci anni dopo, fu sempre il presidente Gronchi ad insignirlo della Medaglia d’argento al merito civile con la seguente motivazione: “Il giorno 8 settembre 1943, in Frascati, in occasione di un violentissimo bombardamento aereo, mentre la popolazione superstite terrorizzata si recava al riparo attraverso i campi e gli infelici travolti dalle macerie restavano abbandonati al loro disperato destino, con animo fermo e impavida determinazione, mobilitava immediatamente, quale vescovo ausiliare della diocesi, tutto il clero regolare e secolare e si portava con esso dove maggiore era il bisogno di soccorso e assistenza, riuscendo a salvare da sicura morte innumerevoli cittadini e concedendo onorata sepoltura alle migliaia di vittime. Encomiabile esempio di sublime dedizione al dovere e generoso altruismo.”
Una medaglia d’argento al valore, che tuttavia sembra andare stretta alla città di Frascati: già nel gennaio 2020, l’ormai decaduto Consiglio comunale approvò con voto unanime l’istituzione di una consulta per la richiesta della medaglia d’oro al valore civile per un ulteriore riconoscimento delle sofferenze patite tra il 1943 e 1944.