Governo Draghi, ok da Forza Italia, Italia Viva, PD. No della Meloni. Oggi tocca a Salvini e Grillo
Pubblicato: Sabato, 06 Febbraio 2021 - redazione attualitàOggi il premier incaricato riceve le delegazioni di Lega e M5S
ilmamilio.it
Il premier Mario Draghi si appresta a ricevere le delegazioni di Lega e Movimento 5 Stelle in una mattinata che si annuncia cruciale per la definizione dell'esecutivo di 'alto profilo' invocato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Draghi ha archiviato la giornata di venerdì incassando il sostegno di Pd, Italia Viva e Forza Italia. Fratelli d'Italia, come ha ribadito Giorgia Meloni, non voterà la fiducia.
Alle 11 Draghi riceverà la delegazione della Lega, formata dal leader Matteo Salvini e dai capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. La linea del Carroccio è stata esplicitata nelle ultime ore da Salvini, con dichiarazioni sempre più nette. "Non facciamo le cose a metà, se ci siamo ci siamo, altrimenti collaboriamo dall'opposizione, come abbiamo fatto nell'ultimo anno e mezzo", ha detto Salvini. "Con il professor Draghi parleremo domani della nostra idea di Italia, non possiamo dire 'sì' o 'no' a prescindere, in un momento in cui l'interesse del Paese deve venire prima di quello dei partiti. Di certo diremo di no all'aumento delle tasse e Imu, no alla patrimoniale evocata da Grillo, no all'azzeramento di quota 100. Gli italiani chiedono coraggio e serietà".
Spuntano anche i ministri della Lega, con Giorgetti tra i nomi più gettonati. Poi, negli stessi minuti in cui Giorgia Meloni ha concluso le consultazioni con il premier incaricato, mettendo nero su bianco il no di Fdi al governo,
Dopo la Lega, toccherà al Movimento 5 Stelle. Alle 12.15 si presenterà da Draghi una delegazione composta dal Garante, Beppe Grillo e dal Capo politico, Vito Crimi.
Prima di incontrare Draghi per le consultazioni, i 'big' del M5S faranno un punto a Montecitorio alle 11 in un vertice a cui prenderà parte anche il premier uscente Giuseppe Conte.
Grillo, rispetto al 'no' iniziale, ha mutato orientamento. Dopo aver detto, martedì scorso, agli ormai ex ministri che lo avevano sentito, 'mai con Draghi, avanti con Conte', ha virato. Ma la condizione è che quello di Draghi sia un esecutivo politico, con il M5S nel ruolo di uno dei cardini.