FOTO/VIDEO - Castelli Romani, studenti ancora in sciopero e agitazione: molti sit in davanti alle scuole superiori

Pubblicato: Mercoledì, 20 Gennaio 2021 - redazione attualità
 

CASTELLI ROMANI (attualità) - Nuova mobilitazione dei giovani

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Ancora in agitazione e senza entrare a scuola per fare le lezione in presenza e a distanza la maggioranza degli studenti dei Castelli Romani.

Continuano i sit in di protesta e sciopero dell'entrata davanti i licei e le scuole superiori a Velletri, Frascati, Grottaferrata, Marino, Albano, Ariccia, Genzano, Pomezia, Anzio e Nettuno.

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Nelle foto e nel video uno dei rappresentanti degli studenti, Giordano Attenni del liceo Vailati di Genzano, spiega la situazione attuale questa mattina davanti alla loro scuola.

Dal Liceo Joyce riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata a Rocco Pineri, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale.

"Egregio Direttore generale, le scriviamo a nome di tutti gli studenti che frequentano il liceo James Joyce di Ariccia(RM). Nonostante i lunghi silenzi e le mancate risposte istituzionali, sappiamo che il nostro Dirigente scolastico L’ha informata delle problematiche riguardanti il nostro istituto: entrambe le nostre sedi sono collocate in spazi periferici non raggiunti dai mezzi pubblici di trasporto; per questo siamo costretti da anni a ricorrere a società private, pagando prezzi raddoppiati rispetto ad un normale abbonamento urbano ed extraurbano.

Ciò comporta molti sacrifici da parte delle famiglie già in situazioni di normalità. Eppure sinora, nessun genitore si è sottratto, credendo nella qualità della nostra scuola, nonostante le carenze strutturali e viarie. Però la situazione è divenuta ancora più gravosa in questa nuova condizione, causata dalla pandemia. In primis ci sono stati imposti dei doppi turni, senza minimamente considerare le esigenze di tutte le componenti. E poi per le famiglie è arrivato un ulteriore aggravio economico, perché le ditte private hanno proposto di coprire i nuovi orari, aumentando ancor di più il prezzo, per usufruire dei mezzi solo due settimane al mese.

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La richiesta del Dirigente scolastico di eliminare perlomeno il doppio turno avrebbe risolto in parte questo ulteriore problema che si aggiunge ai tanti irrisolti da anni, che nessun politico o Dirigente di turno ha voluto nemmeno considerare. Noi “sfruttavamo” già prima tutti i giorni della settimana. Nonostante la situazione di cui sarete venuti a conoscenza, abbiamo appreso con molto rammarico del diniego della deroga richiesta dal Dirigente. E così i nuovi orari scaglionati che ci sono stati imposti creano enormi difficoltà logistiche per l’organizzazione della pausa pranzo, in quanto mancano locali adeguati(mancano le aule, figurarsi la mensa!)con la conseguenza inevitabile di favorire assembramenti e momenti di vicinanza in cui pranzare rischiosamente senza mascherina. Ci teniamo a sottolineare che i ragazzi, tutti, vogliono tornare a scuola e sono consapevoli della situazione emergenziale in cui ci troviamo. Come lei ben sa, siamo stati privati della nostra socialità e libertà, ma con responsabilità e senso del dovere abbiamo fino ad oggi accettato le disposizioni dateci.

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Ora ci troviamo nell’impossibilità oggettiva di rispettare quanto imposto per il rientro a scuola. Dal 18/1/2021 saremmo dovuti tornare in presenza, ma gli studenti del liceo, insieme ad altri istituti dei Castelli Romani, hanno intrapreso uno sciopero, pur consapevoli di perdere a nostro discapito, ancora una volta, ore di lezione preziose. Le chiediamo cortesemente di riconsiderare la richiesta fatta dal nostro preside, non avendo alternative, soprattutto per solidarietà con quei ragazzi che non potranno raggiungere l’istituto. Questa non è inclusione. Non sono i device o la connessione veloce a garantire la democrazia e il progresso.

L’articolo 34 della nostra Costituzione prescrive che la scuola sia aperta a tutti e che “i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Eppure tanti ragazzi oggi nel cuore dell’Italia non sono messi in condizione di raggiungere il proprio edificio scolastico! Le periferie, non solo quelle degradate, ma anche quelle impreziosite da luoghi costruttivi di identità e cultura, vengono penalizzate.

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Ci chiediamo se, ad esempio, sia in linea con lo spirito costituzionale chiedere ad un padre che ha perso il lavoro per il Covid di pagare ancora di più per permettere a suo/a figlio/a di raggiungere la scuola. Le conseguenze sono ovvie: abbandono, dispersione, cambio forzato del corso di studi. Augurandoci che le nostre parole non restino inascoltate, Le chiediamo di rivedere le vostre decisioni e di ideare soluzioni idonee per il nostro liceo. RingraziandoLa anticipatamente, Le porgiamo distinti saluti.

I rappresentanti d’istituto"

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