Ambiente, 2020 anno record per il riscaldamento di mari e oceani: Mediterraneo in vetta alla classifica

Pubblicato: Mercoledì, 20 Gennaio 2021 - Federico Smacchi

Frascati – In un anno le acque marine hanno assorbito una quantità di calore paragonabile a “630 miliardi di asciugacapelli accesi”

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Un triste primato quello che vede il Mediterraneo in cima alla classifica dei mari e degli oceani che nel 2020 hanno subito il maggior incremento di temperatura mai registrato. I dati provenienti dall’ultimo studio sul riscaldamento globale delle acque marine pubblicato su “Advances in Atmospheric Sciences” sono inequivocabili e preoccupano gli esperti. Con un nuovo record ogni anno le ripercussioni sull’uomo e la natura saranno sempre più evidenti e, nello scenario peggiore, catastrofiche.

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Lo studio in questione, condotto da un team internazionale di scienziati cui hanno preso parte anche i ricercatori italiani Franco Reseghetti del centro di ricerche ENEA e Simona Simoncelli dell’INGV di Bologna, riporta che solamente nel 2020 le acque marine hanno assorbito una quantità di calore paragonabile a “630 miliardi di asciugacapelli accesi per un anno intero”. E il trend, dagli anni ’80 ad oggi, è in continua crescita e non sembra volersi arrestare,

Tornando al mare nostrum, il primo posto in classifica indica un tasso di riscaldamento ben al di sopra della media, un problema dovuto anche al fattore “isolamento” del Mediterraneo rispetto agli oceani, che lo toccano solamente sullo stretto di Gibilterra.

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Ad ogni modo, la temperatura dei mari è un indicatore, forse il più importante, del riscaldamento globale. Il calore immagazzinato dagli oceani non solo mette in pericolo le specie acquatiche, ma ha anche evidenti conseguenze sulla terraferma, come spiegano i due ricercatori: “nel Nord Atlantico quest’anno si è verificato un numero record di tempeste che hanno colpito il Nord America, lo stesso fenomeno si è verificato in Vietnam, e l’arcipelago delle isole Fiji è stato recentemente devastato da un uragano di categoria 5”. Allo stesso modo anche i Paesi dell’area mediterranea sono stati colpiti da importanti incendi estivi (Spagna, Portogallo, Grecia e Italia), e hanno subito danni da trombe d’aria e piogge d’intensità estrema nell’anno più caldo mai misurato in Europa”.

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“I risultati ottenuti sono la riprova che sono in atto effetti globali di ampia portata sull’ambiente e sulla società”, concludono i ricercatori che invitano “ad intervenire per limitare in modo importante le emissioni di gas serra e allo stesso tempo ad adattarsi alle conseguenze ormai inevitabili dell’incessante riscaldamento avvenuto negli ultimi decenni”.

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