Frascati, il vescovo Martinelli: "Quale il contributo di noi cristiani nella lotta al coronavirus? Ecco le indicazioni operative"

Pubblicato: Lunedì, 18 Gennaio 2021 - redazione attualità

Frascati, il Vescovo Martinelli interviene sull'omosessualitàFRASCATI (attualità) - La comunicazione del vescovo 

ilmamilio.it - nota stampa

Dal vescovo di Frascati Raffaello Martinelli, riceviamo  e pubblichiamo:

"In questa situazione incresciosa del coronavirus, noi cristiani abbiamo un mezzo, un contributo esclusivo, originale, nostro proprio, per contrastare, combattere, cercare di uscire da tale pandemia: è il nostro impegno nella crescita spirituale, nostra e altrui.

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* Importante è certamente l’impegno umano di ogni persona con senso di prudenza e di responsabilità. In tal modo, certamente noi tutti:

• siamo impegnati a rispettare le norme sanitarie (in particolare, mascherina, distanziamento fisico, igiene costante e accurata delle mani),

• siamo riconoscenti a quanti operano sul piano sanitario, sociale, politico, economico, scientifico…per combattere tale pandemia.

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* Ma noi cristiani non possiamo dimenticare l’opera indispensabile e sovreminente di Dio. Noi cristiani abbiamo un’arma nostra propria per contrastare, allontanare questa pandemia da noi, dai nostri familiari e da tutti. La nostra crescita spirituale è il migliore, indispensabile e più efficace contributoaiuto che noi cristiani possiamo offrire:

• sia a noi stessi, ai familiari e ai nostri fedeli per non essere possibilmente contagiati da tale virus;

• sia a quanti soffrono a causa del coronavirus; • sia a quanti sono impegnati nella ricerca delle cause e dei rimedi-vaccini del coronavirus.

* Come si attua la nostra crescita spirituale? Si attua: • nella preghiera personale-coniugale-familiare-parrocchiale-diocesana;

• nella partecipazione soprattutto all’Eucaristia domenicale, che è la preghiera più completa e perfetta, invocando, con devozione, l’aiuto e la grazia speciale di Dio su di noi e su tutti. Sperimentiamo così quanto leggiamo nel Vangelo: “Signore, è bello per noi essere qui!” (Mt 17,4);

• nell’approfondimento catechistico, ad. es. leggendo la S. Scrittura, partecipando agli incontri catechistici sia di presenza sia a distanza (via internet, incontri catechistici del Vescovo: il martedì – link: http://bit.ly/Iscrizione_Martedi e il venerdì – link: : http://bit.ly/Iscrizione_Venerdi);

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• nel servizio-impegno caritativo, nell’aiutare economicamente le famiglie dei lavoratori e dei sanitari maggiormente penalizzati dal coronavirus; nell’offerta del proprio lavoro essenziale per il mantenimento dell’intera società; nella disponibilità ai servizi di volontariato per alleviare i pesi soprattutto dei più bisognosi e deboli;

• nel fare digiuni e penitenze, ognuno secondo le proprie sensibilità, possibilità e modalità;

• nel vivere e nel testimoniare il Vangelo di Cristo Signore, ogni giorno, con coraggio, costanza e fedeltà. E, pertanto, è nell’attuare la nostra crescita spirituale, aprendoci al Signore, che noi cristiani possiamo aiutare noi stessi e gli altri ad affrontare e a vincere tale pandemia. E’ questo, del resto, anche il pressante invito che ci rivolge Papa Francesco nella nuova Enciclica “Fratelli tutti”: “Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”.

* Impegnarci nella crescita spirituale manifesta e attua anche la nostra Comunione dei santi: in virtù del Battesimo diveniamo figli di Dio ed entriamo a far parte della famiglia dei figli di Dio: la Chiesa. “Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito, formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in Lui…Tutti noi che siamo figli di Dio, costituiamo in Cristo una sola famiglia » (Lumen gentium, 49, 51). Nella Chiesa siamo tutti fratelli, gli uni gli altri: • sia con quanti camminano sulla terra; • sia con quanti sono in cielo: “La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine » (Lumen gentium, 49);

• sia con quanti sono in attesa di purificazione nel purgatorio: la nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore. Pertanto, il bene spirituale di ognuno va a vantaggio di tutti, fa crescere tutti. Siamo tutti coinvolti, gli uni gli altri, sia nel bene che nel male. C’è una solidarietà nel male e nel bene, che ci lega a tutti gli esseri umani e a tutto il creato. La mia crescita spirituale, pertanto, procura la crescita spirituale di tutti (cfr. l’immagine dei vasi comunicanti). Papa Francesco nella recente Enciclica Fratelli tutti ha scritto: «Una tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme» (n. 32).

* Il nostro impegno nella vita spirituale manifesta anche il fatto che la vita fisica non è un bene assoluto, essendo anch’essa subordinata alla finalità ultima della persona: la pienezza della vita eterna. “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima. Abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna sia il corpo che l'anima” (Mt 10,28). “Che giova all'uomo se guadagna tutto il mondo e perde l'anima propria?” (Mc 8,36).

* Esiste anche un proverbio popolare che dice: aiutati che Dio ti aiuta. Per un cristiano, l’aiutati può significare anche: impegnati nella tua crescita spirituale cristiana, facendo tutto quello che dipende da te, e Dio farà poi la Sua parte. Certamente, se tu vuoi fare da solo, il Signore ti può dire: “Fai pure, ma se ti impegni ogni giorno sempre più nella tua e altrui crescita spirituale, coltivando la tua relazione con Me.., Io, il tuo Dio, non mi lascerò certo vincere in generosità nel darti una mano, anche in questa situazione di pandemia…”.

* E ricordati: nel pericolo, nella disgrazia, nella sofferenza non sei solo. Il Signore, nel Suo amore misericordioso, ti è vicino, ti accompagna. Dio è l’Emmanuele: il Dio con noi (cf. Is 7,17; Mt 1,23), che vive con te una comunione profonda di con-sentire, di com-patire, di con-gioire. Solo ti chiede di aggrapparti alla Sua mano, di affidarti a Lui, di stare con Lui. “Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare” (Sal 45,1- 2). “Il mio bene è stare vicino a Dio: nel Signore Dio ho posto il mio rifugio” (Sal 73,28). «Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio» (Sal 16,1). «Signore, mia forza e mia difesa, mio rifugio nel giorno della tribolazione» (Ger 16,19).

* Confidiamo nel Signore, impegniamoci pertanto ciascuno nella nostra crescita spirituale cristiana, nei modi ad es. sopra indicati. Rifiutiamo la logica del “si salvi chi può”, perché, come afferma ancora Papa Francesco, «il “si salvi chi può” si tradurrà rapidamente nel “tutti contro tutti”, e questo sarà peggio di una pandemia» (Fratelli tutti, n. 36). Accogliendo la raccomandazione di San Paolo: «Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,12), preghiamo Dio intensamente, e soprattutto comunitariamente, a livello coniugale-familiare-parrocchiale-diocesano, memori di quanto ci dice Cristo nel Vangelo: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro” (Mt 18,15-20).

PREGHIERA

In questa situazione di contagio da coronavirus, Ti preghiamo intensamente Signore:

- di concederci, per intercessione di Maria Vergine e di tutti i Santi, la grazia della Tua protezione;

- di donare la guarigione ai malati e la pace eterna a coloro che muoiono;

- di sostenere inoltre coloro che hanno maggiori responsabilità nella lotta contro questo insidioso morbo: i responsabili del governo, le forze dell'ordine, i medici, gli infermieri, gli scienziati, impegnati nella ricerca di efficaci rimedi;

- di aiutare anche noi e i nostri familiari a essere preservati da tale coronavirus. Ti preghiamo, infine, Signore affinché le conseguenti difficoltà economiche non pesino soprattutto sulle spalle degli imprenditori, dei lavoratori e, in particolare, dei poveri e dei bisognosi, ma siano superate grazie alla solidarietà e collaborazione di ciascuno e di tutte le istituzioni nazionali e internazionali. Ti preghiamo: Ascoltaci o Signore".

Il Vescovo Raffaello

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