Innovazione | Da Tor Vergata un cerotto per la rilevazione digitale della febbre: potrebbe sostituire i termoscanner

Pubblicato: Giovedì, 10 Dicembre 2020 - F.S.


ROMA (attualità) - Il dispositivo sviluppato da un team di ricercatori dell’università presto arriverà sul mercato

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La misurazione della temperatura corporea è diventata una delle regole auree del contrasto alla diffusione del Covid-19.

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Tutti i locali commerciali, al pari di scuole, ospedali e in generale luoghi di lavoro, come sappiamo si sono dotati di termoscanner e termocamere. Una misura preventiva che per adesso ha funzionato salvo qualche eccezione.

Termoscanner e termocamere infatti non sono perfetti, in particolare le misurazioni possono essere influenzate da fattori esterni, per lo più climatici. L’ultima innovazione, arrivata da un gruppo di ricercatori dell’università di Roma Tor Vergata, potrebbe risolvere il problema e rendere ancora più efficace la rilevazione dello stato febbrile degli individui.

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Si tratta di un piccolo dispositivo, che si presenta come un comune cerotto, con all’interno un sensore delle dimensioni di un granello di sabbia in grado di misurare la temperatura corporea in pochi secondi.

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Dotato anche di una microscopica antenna wireless, il dispositivo comunicherà i risultati su database centralizzati in modo da rendere più veloce, affidabile ed efficace la misurazione della febbre in quei luoghi dove il passaggio di persone è elevato, in particolare scuole e ospedali.

Il dispositivo è il frutto di una lunga ricerca guidata dal prof. Gaetano Marocco, coordinatore del corso di laurea in Ingegneria Medica all’università di Tor Vergata, e ha ricevuto i fondi regionali stanziati per il progetto “Second Skin”. Si è inoltre già partiti con l’industrializzazione, individuando partner commerciali disposti a produrre il dispositivo su larga scala. Oltre ad essere più affidabile di termoscanner e termocamere, sarà anche più economico: il costo infatti si aggirerà intorno ad 1 euro per dispositivo.

Non solo Covid-19. Oltre a consentire un monitoraggio continuo e da remoto (cosa che ridurrà code e assembramenti dovuti alla lenta misurazione con i normali termoscanner), il dispositivo già si presta ad altre applicazioni sempre in ambito medicale.

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L’obiettivo è muoversi verso il controllo di pazienti e dei loro parametri corporei a distanza. In questo modo si potranno ottenere dei dati sullo stato di salute rimanendo tranquillamente a casa, cosa che certamente aiuterà quelle fasce della popolazione che hanno più difficoltà nel raggiungere medici, cliniche ed ospedali.

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Un’innovazione che presto arriverà sul mercato, ma che forse non sarà accolta da tutti come un vero passo avanti. Molte persone infatti potrebbero essere contrarie ad applicarsi un cerotto wireless per tutta la giornata, nonostante lo stesso gruppo di ricerca e i volontari su cui è stato testato affermino con certezza che il dispositivo non dia alcun fastidio. Sostituirà definitivamente i termoscanner o risulterà essere un buco nell’acqua?  


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