Cronaca, 10 anni fa il delitto di Yara Gambirasio. Quella morte che sconvolse l’Italia

Pubblicato: Giovedì, 26 Novembre 2020 - redazione attualità

Omicidio Yara Gambirasio: la ricostruzione del caso e le fasi del processoLe ricerche, i processi, la memoria di un fatto di cronaca agghiacciante

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Sono passati dieci anni dal delitto di quel 26 novembre 2010, da quando, intorno alle 18.40 circa, la 13enne Yara Gambirasio usciva dalla palestra di Brembate di Sopra, piccolo comune in provincia di Bergamo, per evaporare lungo i 700 metri che la separavano da casa.

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Solo dopo qualche mese, il 26 febbraio 2011 il suo corpo venne  trovato da un appassionato di aeromodellismo in un campo abbandonato a Chignolo d'Isola, a pochi chilometri da casa. L'autopsia svelò le ferite alla testa,  coltellate alla schiena, al collo e ai polsi. Il decesso arrivò dopo lunga agonia.

Solo nel giugno 2014 l’assassino di Yara ebbe un nome: Massimo Bossetti, 44 anni, residente a Mapello. Sposato, padre di tre figli, il suo Dna (acquisito con un alcoltest) combaciò con il famoso codice 'Ignoto 1', raggiunto dopo una lunga ricerca. Per lui l'accusa di omicidio con l'aggravante di avere agito con crudeltà. 

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Il delitto di Yara Gambirasio sconvolse l’Italia e fu il primo a vedere la sua soluzione grazie a un'indagine basata sulla geneaologia forense, in cui il colpevole è stato trovato in un laboratorio, analizzando cromosomi e costruendo alberi genealogici che hanno indagato padri naturali e relazioni extraconiugali.

Dieci anni dopo Brembate ci sono ancora giornalisti che parlano dell'assassinio, Bossetti continua a proclamarsi innocente, scrive il suo libro, gli avvocati lavorano. E la povera Yara, a volte, sembra finire addirittura sullo sfondo. Come non fosse più neanche la protagonista indifesa di questa drammatica vicenda. Ma dopo tutto questo tempo, il ricordo di quell'incubo è ancora vivo.

 
 

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