Ardea | covid: blitz della Polizia Locale in RSA e case famiglia del territorio

Pubblicato: Domenica, 15 Novembre 2020 - Redazione attualità

ARDEA (attualità) - Verifiche sull'applicazione dei protocolli anticovid, disposte dal comandante Sergio Ierace 

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Prosegue l'impegno della Polizia Locale di Ardea impegnata nella gestione del COC per l'emergenza sanitaria Covid 19.

In data odierna, gli Agenti della Locale di via Laurentina impegnati nel Centro Operativo Comunale (COC) hanno effettuato, su disposizione del Comandante, Dott. Sergio Ierace, degli accertamenti presso le RSA e presso le Onlus del territorio.

L'intervento è stato messo a punto al fine di sorvegliare sulle metodologie applicate nelle stesse a tutela dei contagi degli ospiti.

Il controllo eseguito ha potuto fare rilevare nelle sei Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), la presenza di anziani di età compresa, tra i 58 e i 105 anni, tutti in buona salute, correttamente assistiti in osservanza delle disposizioni Covid 19.

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Il controllo esteso alle tre associazioni di volontariato Onlus sempre presenti sul territorio, cha potuto fare rilevare che le stesse ospitano giovani a vario titolo di età compresa tra i 13 e i 20 anni. Anche in questo caso si è potuta verificare l'ottemperanza delle disposizioni vigenti in materia di Covid-19.

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Il controllo eseguito ha escluso la presenza, nelle predette strutture, di ospiti e/o operatori affetti da Covid. I Caschi Bianchi Rutuli  in alcuni casi ed in alcune strutture che ne hanno fatto richiesta sebbene le stesse ne fossero già fornite, hanno consegnato alcune mascherine chirurgiche monouso.

Il controllo ha interessato un totale di 203 persone tra ospiti e personale delle strutture e si è concretizzato anche con un confronto e supporto sostanziale alle diverse casa famiglia e RSA controllate.

"In questo momento appare importante fare prevenzione in tutti i modi possibili, specialmente rivolgendosi alle fasce più deboli della nostra società che vivono in questo momento attimi di preoccupazione e solitudine dovuti alla fragilità cui, a causa di questo virus, sono esposti. Noi spesso facciamo repressione sanzionando coloro che commettono fatti illeciti ma crediamo fortemente che stare vicino alle persone deboli voglia dire fare capire a quest'ultime che noi ci siamo e che possono rivolgersi a noi per ogni esigenza. Controlliamo e sanzioniamo se serve, ma il primo obiettivo è quello della tutela della serenità pubblica”.

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