Mutui prima casa: richieste in crescita dopo il lockdown

Pubblicato: Martedì, 27 Ottobre 2020 - redazione attualità

palazzi ilmamilioROMA (attualità) - Una tendenza che si conferma

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L’acquisto di immobili continua a essere una delle forme di investimento preferite dagli italiani, anche in momenti di crisi.

A confermare questa tendenza sono le indicazioni fornite dall’Osservatorio Mutui Online che confrontano le richieste di finanziamento per acquisto di case presentate agli istituti di credito nel 2019 e nel corso del 2020. 

La comparazione del numero di pratiche per accedere a un mutuo presentate nel 2020 registra effettivamente una sensibile crescita (passiamo infatti dal 42,4% al 44,8% ad agosto).

Sebbene la percentuale non si discosti molto da quella del 2019, rimane un segnale molto positivo, in considerazione anche dei mesi di chiusura a seguito del diffondersi del virus Covid-19.

Con l’allentarsi delle restrizioni, assieme alla riapertura dell’economia e alla ripresa della vita quotidiana, anche la fiducia degli italiani negli investimenti immobiliari riprende vigore. Non solo acquisto di prime case infatti, ma anche un deciso aumento di stipule per mutui relativi all’acquisto di seconde case (passate al 6,1% rispetto al 4,5% del secondo trimestre 2020). 

Probabilmente, uno dei fattori che ha portato a questo risultato è dettato dal fatto che mai come adesso il tasso di interesse minimo si attesta attorno allo 0,5%. Un ribasso vertiginoso tutto a favore dei compratori.

Per agevolare quanti hanno intenzione di richiedere un mutuo, gli istituti di credito come UBI Banca hanno messo a disposizione dei simulatori di calcolo rata mutuo sui propri siti.

In questo modo, gli utenti possono farsi un’idea dell’ammontare della rata del loro ipotetico mutuo.

Per effettuare una prova basterà inserire il motivo della richiesta del mutuo e il valore dell’immobile per il quale si richiede il servizio. Al fine di ottenere un risultato il più attendibile possibile, è necessario inserire dati specifici come: il comune in cui si trova l’immobile, la data di nascita del contraente, il numero di persone che compongono il nucleo familiare e, infine, il reddito mensile.

A questo punto vengono proposte alcune alternative per quanto riguarda la durata del mutuo, in base ai dati inseriti e all’ammontare del prestito richiesto.

Scegliendo tra tasso fisso o tasso variabile è possibile visualizzare il dettaglio dei costi per le pratiche e le specifiche sui tassi. 

Per quanto riguarda i tassi di interesse, è incontestabile la preferenza degli italiani per il tasso fisso (89,9% del totale) che garantisce una maggiore sicurezza data dalla conoscenza anticipata dell’importo della rata, senza sorprese di sorta.

Il tasso variabile, infatti, è più suscettibile agli andamenti del mercato e, quindi, più instabile. Per questo motivo non trova il favore dei contraenti, considerata ormai anche la differenza minima tra i due tassi.

Foto di Foundry Co da Pixabay