E se la Roma fosse la sorpresa del campionato?

Pubblicato: Giovedì, 22 Ottobre 2020 - redazione cronaca

ASroma 2021 ilmamilioROMA (attualità) - I giallorossi di Fonseca dopo un buon mercato sono partiti a fari spenti ma...

ilmamilio.it

Ad inizio campionato gli occhi erano tutti puntati su Juventus, Inter ed Atalanta. Dopo le prime giornate, però, il quadro della situazione si è ribaltato e le tre protagoniste indiziali sembrano avere non poche difficoltà. Al contrario ci sono squadre che stanno portando avanti un cammino piuttosto interessante come Milan, Napoli e Roma.

I giallorossi sono reduci da due vittorie consecutive e dopo le difficoltà iniziali sembrano aver ingranato la marcia giusta e – secondo gli esperti di Rabona – possono davvero essere la vera sorpresa di questo campionato.

Il mercato non sarà stato perfetto, ma la Roma uscita fuori dall’ultima campagna acquisti è più forte di quella dell’anno scorso. La squadra, di fatto, ha perso solo Under e Kluivert, due giocatori che non hanno fatto mai davvero la differenza. Al loro posto è arrivato Pedro, uno che da solo vale molto più dei due messi insieme. Senza contare che, in aggiunta, sono stati inseriti in squadra anche Kumbulla e Borja Mayoral.

Non solo. Quest’anno la Roma avrà a pieno regime Ibanez, Villar e Carles Perez, tre giovani interessantissimi arrivati a gennaio e che hanno sulle spalle qualche mese importante di apprendistato. A tal proposito è doveroso un piccolo inciso: seppur discutibile come comunicatore, il mercato fatto lo scorso anno da Petrachi è stato davvero di livello. E forse una seconda chance l’avrebbe meritata.

La squadra è con Fonseca

Uno dei segreti di questa squadra sembra essere la fiducia che la squadra ripone nel proprio allenatore. Dopo essere stato messo in discussione praticamente dopo ogni partita giocata dalla Roma da inizio stagione, ora il tecnico portoghese gode di più credito.

Dopo aver conquistato 7 punti in tre partite, compreso il pareggio contro la Juventus, la sua posizione ha recuperato stabilità. Intanto in conferenza ha cercato di placare le tensioni interne: “Non c’è nessun problema con la società”. La verità, come scrive Il Corriere dello Sport, è che il portoghese da fine agosto si sente in bilico e per questo ha cambiato anche il suo stile comunicativo. Un nodo è costituito anche dal rinnovo di contratto, questione che sarà probabilmente affrontata dal nuovo direttore sportivo.

Il legame con Edin Dzeko

Protagonista assoluto dell’ultima gara di campionato con una doppietta rifilata al Benevento, Edin Dzeko è pronto a riprendersi – nuovamente – la sua Roma. Nell’ultimo calciomercato della Roma Edin Dzeko è stato davvero ad un passo dal concludere la sua avventura con la maglia giallorossa. La Juventus sembrava essere vicina al suo ingaggio, poi però l’affare è saltato, Dzeko è rimasto nella capitale e ha ripreso a essere uno dei perni della squadra di Paulo Fonseca. Il bosniaco, dopo un inizio di stagione in chiaroscuro, è riuscito a sbloccarsi segnando una doppietta contro il Benevento.

Eppure non è considerato da tutti un vero e proprio bomber visto che viene etichettato come centravanti ‘poco cattivo’. Eppure partita dopo partita sta scalando la classifica dei marcatori della Roma. 80 gol realizzati in campionato dal 2015, 108 in tutte le competizioni in 225 presenze. Meglio di lui solo Totti, Pruzzo, Amadei e Montella, gente che con la Roma ha vinto lo scudetto. Edin, come scrive Il Messaggero, è un tipo molto particolare, molti lo raccontano come estremamente permaloso: soffre gli umori esterni, qualche critica di troppo.

Non è espansivo, non è accattivante con i tifosi. E’ un professionista, ama il suo lavoro e la Roma. L’amore per questa città e per i suo colori, come testimoniano anche le foto della moglie, è indiscutibile. Il problema che gli viene attribuito è l’ingaggio. E’ un po’ ciò che è accaduto a Montella sul finire della carriera, quando ogni prestito che accettava veniva festeggiato dalla società. Dzeko ha voglia di giocare, non tanto di spalmare il suo ingaggio, ma di sicuro non vuole mancare se la società gli chiedesse una sacrificio.

Il nuovo Pedro

E poi c’è lui, Pedro. Un calciatore che in carriera ha vinto tutto, soprattutto col Barcellona, e che ora è pronto a far crescere la Roma e far sognare i suoi tifosi. È arrivato nella Capitale a parametro zero e già così è un affare che nessun club avrebbe dovuto ignorare. La Roma non l’ha fatto e ora con Pedro può fare il salto di qualità. In otto stagioni con il Barcellona ha incantato mezza Europa al fianco di Messi (e non di uno qualsiasi), nella squadra allenata prima da Pep Guardiola e poi da Luis Enrique. Dopo 321 presenze e 99 gol (più 20 trofei), ha detto addio e nell’agosto 2015 ha fatto le valigie ed è volato in Premier, in Inghilterra, per riniziare una nuova vita nel Chelsea di Roman Abramovich (pagato 27 milioni di euro). Cinque stagioni ad alto livello – 206 presenze e 43 reti con i Blues – vincendo un campionato, una FA Cup (entrambi con Antonio Conte) e l’Europa League nel 2019 con Maurizio Sarri. A Roma i tifosi hanno paragonato l’arrivo di Pedro a quello di Giuly nel 2007, anche se poi il francese era rimasto un solo anno prima di tornare in patria, al Psg. Inoltre, è considerato l’uomo delle finali.