Rocca di Papa, ultimo giorno di lavoro per gli operatori sanitari del San Raffaele. Ieri trasferito ultimo ricoverato. Forti preoccupazioni dei sindacati

Pubblicato: Domenica, 19 Luglio 2020 - redazione cronaca
 
  • ROCCA DI PAPA (attualità) -  Ieri molti dei lavoratori si sono radunati sulla terrazza, per l'ultimo saluto tra loro, mentre veniva trasferito l'ultimo paziente in altra struttura per anziani.
     
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    Ultimo giorno di lavoro ieri per circa 168 operatori, tra infermieri, medici, assistenti socio sanitari e fisioterapisti della San Raffaele Rocca di Papa dopo il decreto di chiusura emesso dalla Regione Lazio che ha ritirato l'accreditamento alla struttura Residenza Sanitaria Assistita dopo i fatti degli ultimi mesi dovuti alla pandemia del Covid 19. Ieri molti dei lavoratori si sono radunati sulla terrazza, per l'ultimo saluto tra loro, mentre veniva trasferito l'ultimo paziente in altra struttura per anziani.
     
    Circa 200 ricoverati sono stati trasferiti in altre strutture dall'inizio della pandemia in marzo, e che nella casa di riposo e cura, come in tante altre strutture simili, si erano verificati molti contagi tra operatori sanitari e ricoverati e alcuni anziani erano deceduti a causa del covid19. Ora sono tutti in cassa integrazione fino al 30 agosto. I 168 lavoratori della Rsa, disperati attendono notizie dalla Regione Lazio e dalla loro azienda, per sapere il loro futuro lavorativo.

     

     

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    Di seguito la nota della Cisl:
     
    STACCATA LA SPINA ADESSO SI PENSI SERIAMENTE AI LAVORATORI!
     
    Sabato 18 Luglio l’ultimo paziente del San Raffaele Rocca di Papa è stato trasferito in altra struttura , quindi si è completato il cerchio voluto fortemente dalla Regione Lazio con il provvedimento di revoca dell’accreditamento della Casa di Cura e la sospensione dell’autorizzazione , sbandierato ai quattro venti dall’Assessore D’Amato in data 4 Maggio( in piena pandemia mondiale e accompagnata da un can can mediatico in cui il San Raffaele Rocca di Papa sembrava l’untore del mondo ) e ratificato cn la emissione del decreto commissariale che ha sancito la chiusura della struttura , unica casa di cura del territorio nazionale colpita da un simile provvedimento durante l’emergenza Covid - 19. Adesso la parola passerà inevitabilmente in mano ai tribunali e le carte bollate , con il preannunciato ricorso al TAR dei vertici aziendali contro il provvedimento.
     
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    Sarà quindi una lunga estate calda e di attesa per i 160 lavoratori che vedono le loro sorti lavorative appese a un filo , stante in piedi la procedura di mobilità intrapresa dalla SAN RAFFAELE SPA anticamera del licenziamento collettivo dei lavoratori in caso di esito negativo del ricorso. Prendiamo atto che la Regione Lazio alla fine , con un provvedimento abnorme , si è presa la responsabilità di staccare la spina e decretare la fine del San Raffaele Rocca di Papa .
     
    A questo punto , chiuso un capitolo , si volti pagina pagina e ci si occupi seriamente del ricollocamento dei lavoratori che , sia chiaro , non possono di certo perdere il lavoro per una pandemia mondiale che hanno combattuto e di cui portano ancora addosso i segni della malattia. Se errori e criticità sono state rilevate non si può certo addossarne la colpa a chi ha lottato strenuamente sul campo , quindi la politica e le istituzioni svolgano il proprio compito e indichino soluzioni che salvaguardino i posti di lavoro ; la Regione Lazio gestisca direttamente il S. Raffaele Rocca di Papa e internalizzi i lavoratori oppure commissari la struttura consentendole di tornare a essere un punto di riferimento della sanità del territorio salvaguardando pazienti e personale . in alternativa ripartisca i posti letto presso le altre strutture accreditate dell’hinterland in cambio dell’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori , l’azienda S. Raffaele SPA , proprietaria di diverse strutture , ricollochi quanti più possibile dipendenti nelle altre Case di Cura del territorio dimostrando con i fatti di tenere al proprio personale.
     
    Le soluzioni esistono , bisogna avere la volontà di perseguirle , sarebbe il colmo che in questa nuova Sanità 2.0 , sbandierata ai quattro venti dopo l’emergenza Covid -19 che prevede maggiori attenzioni verso gli operatori sanitari e i pazienti , 160 lavoratori vengano sacrificati e abbandonati al proprio destino. Di parole ne abbiamo ascoltate tante , di rassicurazioni sulla carta da parte della politica anche , adesso aspettiamo i fatti concreti perché i lavoratori , vittime al pari dei pazienti in questa vicenda , non meritano questo trattamento".