Grottaferrata ed il “mistero” di via Rossano Calabro. Ne parliamo con Angelo Gregori, già assessore all’Urbanistica negli anni '90

Pubblicato: Martedì, 14 Luglio 2020 - redazione politica

gregori angelo grottaferrata ilmamilioGROTTAFERRATA (politica) - Una lunga riflessione dell'ex amministratore criptense

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Da diversi mesi la nostra testata registra svariate segnalazioni e richieste di approfondimento rispetto ad un’area del Comune di Grottaferrata che molti cittadini ricordano come destinata a “verde speciale” e che invece è stata edificata. A via Rossano Calabro in pochi mesi il verde è stato sostituito dal cemento ed oggi risulta ben visibile un complesso di appartamenti quasi ultimato; vicenda questa destinata ancora a far parlare di sé.

Nei mesi scorsi, infatti, oltre all’attenzione dei cittadini, la problematica era finita in Consiglio Comunale con una precisa interrogazione al sindaco Andreotti a firma di Veronica Pavani (Altri orizzonti) e una serie di interventi del consigliere Massimo Garavini (Faro) che denunciava le oltre 50 gru presenti sul territorio di Grottaferrata. In modo più ampio, il problema del consumo di suolo sul territorio della cittadina criptense era stato anche oggetto di un convegno organizzato da #FareRete ed intitolato: “Stop Cemento. Strategie per la tutela del suolo e del verde”.

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Successivamente alle evanescenti spiegazioni date dall’Amministrazione Andreotti siamo tornati sulla vicenda provando a chiedere lumi circa le ragioni tecnico-urbanistiche per cui un’area privata in via Rossano Calabro, destinata all’esproprio, sia stata invece edificata.

Dopo la risposta insoddisfacente dell’Amministrazione e le insistenze di molti cittadini, al fine di approfondire ulteriormente la questione, ci siamo rivolti ad Angelo Gregori, ex amministratore e già assessore all’urbanistica della Giunta Mucciaccio nei primi anni Novanta.

Ci può chiarire il mistero?

Non è un mistero, basta leggersi gli atti che sono riuscito a trovare su Internet, in base ai quali dovrebbe essere andata così: l’area di cui parliamo (circa 2400 mq), vincolata nel Piano Regolatore a Verde Speciale per la realizzazione di una qualche opera pubblica (ho sentito parlare di un campo di bocce e di un parcheggio), poteva essere espropriata entro e non oltre l’anno 1978. Il Comune di Grottaferrata, come in pratica la stragrande maggioranza degli 8000 Comuni italiani, non avendo le risorse necessarie per l’esproprio, ha lasciato scadere il quinquennio senza provvedere, e da allora l’area ha assunto un regime “neutro”, nè espropriabile, né edificabile (in gergo “zona bianca”), in attesa di una sua ridefinizione, anche confermativa dei vincoli, da parte del Comune.

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Chiaro! Ma in che modo l’area si è trasformata da espropriabile in edificabile?

Nell’aprile 2006 i proprietari, dopo lunga attesa, chiedono al Comune di riclassificare il loro terreno come Zona B1 edificabile“intensiva” (3mc/mq), in analogia ad alcune aree circostanti; il Comune respinge la richiesta e i privati instaurano un contenzioso con il Comune, cui segue la sentenza del TAR Lazio (n. 02623/2011), che assegna al Comune di Grottaferrata 120 giorni di tempo per riesaminare la questione e “conferire nuova destinazione urbanistica all’area, qualunque essa sia, ivi inclusa la possibile motivata reiterazione del vincolo nei termini di legge… con previsione di indennizzo”. Siamo nel 2011 e l’Amministrazione è guidata dal Sindaco Mori.brico ilmamilio

Quindi è una storia soprattutto di contenzioso amministrativo?

Non esattamente. Il nodo della questione non è di carattere processuale ma politico, e del resto l’urbanistica, per quanto la si voglia affiliare alle discipline accademiche, resta un fatto squisitamente politico. Dati gli antefatti, l’Amministrazione Mori aveva dinanzi a sé varie opzioni: a) negoziare con la proprietà, b) presentare ricorso al Consiglio di Stato, c) riproporre il vincolo di esproprio con una Variante specifica congruamente motivata, prevedendo un indennizzo comunque, magari in attesa di trovare adeguate risorse in bilancio. L’Amministrazione Mori ha scelto la trattativa.

Considera questo un segno di debolezza di quella Amministrazione?

La scelta della trattativa presuppone nell’Amministrazione del tempo la convinzione della irrilevanza di quell’area per le originarie finalità pubbliche, di poterne quindi fare a meno e di poterla riclassificare sotto il profilo urbanistico: qui sta la delicatezza della questione, perché in una trattativa dove parte è il Comune (cioè tutti noi cittadini), non possono scomparire quelle irrinunciabili prerogative comunitarie, quali la coerenza dell’ordine urbano e la qualità dell’abitare, senza le quali il negoziato scivola fatalmente su quelle “divinità” che il mercato adora (quanti mc per mq).Quanto questo sia riuscito, è materia opinabile sui risultati del negoziato.

Come si è concluso il negoziato?

Si è concluso con l’approvazione in Delibera di Giunta n. 41/2012 di un Verbale d’accordo contenente le proposte dei proprietari, recepite in un Programma Integrato in Variante al PRG proposto dagli stessi, che riclassifica l’area da Zona G/Verde Speciale a Zona B1 intensiva residenziale (indice 3mc/mq): quindi 7000 mc alla proprietà dell’area, mentre al Comune è stata riconosciuta la cessione gratuita di 4 appartamenti (piano terra) per housing sociale, nonché la realizzazione e cessione di circa 500 mq di parcheggio pubblico su via Rossano Calabro.

Non ha trovato eco di voci di consiglieri pro-tempore all’opposizione?

No, almeno dalle mie ricerche il Consiglio Comunale pro-tempore è assente, pur essendo la materia di sua stretta competenza; dimenticavo, dopo le note dimissioni del Sindaco Mori (primavera 2013) l’adozione del Programma Integrato in Variante di PRG è stata assicurata da parte del Commissario prefettizio pro-tempore nella tarda estate 2013. Infine, sotto l’amministrazione Andreotti è stato rilasciato il permesso di costruire n. 21 del 2019 e così, circa un anno fa, sono iniziati i lavori.

Ricordiamo, come fatto di pura cronaca, che Andreotti ha ricoperto il ruolo di assessore all’urbanistica nella giunta Mori da giugno 2012. Come giudica l’attuale Amministrazione?

Penso ci siano temi un po’ trascurati che stanno a cuore ai cittadini come: il recupero della “Bazzica” o dell’ex “Cartiera”, il riuso dell’ex mattatoio, la sistemazione del Cavallino immagine/simbolo, il rilancio della Fiera, una più semplice/efficiente organizzazione dei servizi per i cittadini, un po’ di attenzione all’edilizia residenziale pubblica e ai finanziamenti annunciati. Personalmente mi piacerebbe un piano di rimboschimento del Tuscolo e per la salute degli alberi; i nostri magnifici pini, platani, cedri, così maestosi e saldi che da sempre rappresentano per Grottaferrata un tessuto connettivo di grandissimo valore urbano; sono non solo i nostri filtri respiratori, ma danno grazia, sostengono, riscattano un territorio bellissimo, sfiancato dal nostro insaziabile utilitarismo.colline luglio tennis1 ilmamilio