Roma, imbrattato di vernice il busto di Antonio Baldissera: "Era un Generale razzista"

Pubblicato: Venerdì, 19 Giugno 2020 - redazione cronaca

ROMA - Dopo l'episodio di Milano sul monumento a Montanelli la protesta si allarga alla Capitale

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A Roma imbrattata con della vernice rossa un busto al Pincio dedicato ad Antonio Baldissera, generale del Regno d’Italia a capo delle truppe italiane in Eritrea nel 1888 e poi governatore generale dell’Eritrea italiana. L’azione è stata rivendicata sui social dalla rete “Restiamo Umani”, collettivo “che si attiva concretamente contro le politiche razziste del Governo” e che aderisce alla campagna mondiale Black Lives Matter.

"Appare evidente la necessità di riportare una narrazione storicamente veritiera del colonialismo italiano - affermano dall'organizzazione -  delle brutalità compiute da uomini che ancora oggi le nostre istituzioni continuano a celebrare come grandi personaggi che hanno plasmato la cultura di questo paese, rimuovendo la verità sulle violenze e gli stermini compiuti dagli italiani in Africa. Nessuna 'contestualizzazione storica' dell'operato di questi uomini, assassini e violentatori, deve distrarre e far venir meno il rifiuto convinto per quegli avvenimenti che hanno inquinato la nostra società, perché è su di essi che è stato costruito un mondo iniquo e violento in cui il valore della vita si misura in base al colore della pelle".

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"Alcune nostre strade - prosegue il collettivo - richiamano stragi vergognose compiute dai soldati italiani in Etiopia, come via dell'Amba Aradam, alcuni monumenti conferiscono invece gloria eterna a uomini colpevoli delle peggiori atrocità verso il genere umano; ciò va rafforzare una narrazione che continua a negare la violenza che ha caratterizzato l'espansione coloniale dei paesi europei, Italia compresa, e va a celebrare e giustificare la supremazia bianca. Tra gli 'illustri' della storia italiana al Pincio possiamo trovare un busto di Antonio Baldissera, generale a capo delle truppe italiane in Eritrea e succesivamente Governatore della colonia italiana di Eritrea alla fine del XIX secolo, quasi che il passato coloniale italiano fosse un lustro invece che un crimine che come tale va ricordato. È quindi fondamentale che il ruolo che queste figure e questi fatti hanno ricoperto nella storia venga smascherato e rinarrato senza nessuna celebrazione 'monumentale', ponendo fine al racconto colonialista ad opera degli oppressori".

 

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