Marino, Paterna (M5S): “Mozione Cecchi & Co. sull’IRPEF inadeguata e sconclusionata”

Pubblicato: Martedì, 02 Giugno 2020 - Redazione politica

MARINO (politica) - L'esponente pentastellata interviene sulle proposte di Cecchi, Lapunzina, Pisani e Minucci

ilmamilio.it 

Dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Anna Paterna, riceviamo e pubblichiamo.

“La mozione per la riduzione dell’addizionale comunale sull’IRPEF firmata dai consiglieri Cecchi, Pisani, Minucci e Lapunzina non è solo tecnicamente inadeguata, tanto da aver avuto in consiglio comunale il parere negativo del Dirigente competente, ma è sconclusionata anche nel merito politico.

Una misura di questo tipo genererebbe per il comune mancate entrate per 1,3 milioni di euro e Cecchi e i suoi sodali non indicano nella mozione quali maggiori entrate dovrebbero compensare un tale disavanzo né quali spese si dovrebbero tagliare (il minimo.. per un amministratore pubblico).

In alcuni interventi pubblici Cecchi corregge il tiro e chiede di attingere dai 4 milioni di euro di investimenti previsti nel piano triennale delle opere -ignorando tra l’altro che le addizionali IRPEF finanziano la spesa corrente- ma al di là degli errori tecnici, una tale misura metterebbe nelle tasche dei lavoratori dipendenti, attivi o in cassa integrazione, mediamente una cifra stimata in 8€ in più al mese.

Seguendo la ricetta Cecchi, i cittadini marinesi, a fronte di qualche euro in più in busta paga per una parte di loro, dovrebbero rinunciare alla riqualificazione ed efficientamento energetico delle scuole (progetto ESCO che genererà per molti anni risparmi su energia e gas, buoni tanto per l’ambiente quanto per le casse comunali), alla manutenzione delle strade o a nuove palestre, a una pista ciclabile o alla realizzazione del nuovo Piano Regolatore.

Sicuramente Cecchi e Compagnia avrebbero rinunciato volentieri al nuovo Piano Regolatore attualmente in lavorazione che metterà fine al consumo di territorio ed imporrà nuovi standard a servizio dei cittadini: la loro storia d’amore con il cemento, quello già ampiamente e e indiscriminatamente riversato e quello che avrebbero voluto riversare al Divino Amore ce lo insegna.
Considerato tutto, probabilmente anche i fortunati che avrebbero beneficiato di quegli 8 euro gli avrebbero votato contro”. 

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