"Tra Castelli e litorale altri 17 casi di coronavirus: altri 2 morti. E' una strage"

Pubblicato: Giovedì, 30 Aprile 2020 - redazione attualità

Tabella covid aslRm6 200430 ilmamilioALBANO LAZIALE (salute) - La nota analitica quotidiana dei Comunisti Castelli romani

ilmamilio.it - nota stampa

Riceviamo e pubblichiamo:

"Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la Litoranea, il 29 aprile il numero dei positivi è salito a 1.144, con altri 17 nuovi casi.

Si contano 178 positivi nella casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa: 41 operatori sanitari (in isolamento domiciliare) e 137 pazienti (116 trasferiti, 7 in attesa di trasferimento, 14 deceduti).

LEGGI Rocca di Papa - Gli operatori del San Raffaele contro la Cimino: "Indignati, accuse infamanti"

Sarebbero 32 i positivi nella casa di cura San Raffaele di Montecompatri: 10 operatori sanitari (in isolamento domiciliare) e 22 pazienti (19 trasferiti, 3 deceduti).

Stabili a 23 i positivi nella Clinica dei Pini di Anzio: 5 operatori sanitari (in isolamento domiciliare) e 18 pazienti (3 deceduti).

Sarebbero 43 i positivi (1 deceduto) nella casa di cura Villa delle Querce di Nemi.

Il Partito Comunista esige che tutti i pazienti positivi che sono stati infettati nelle strutture sanitarie private (San Raffaele di Rocca di Papa, Villa delle Querce di Nemi, Clinica dei Pini di Anzio, Villa Nina di Frattocchie) siano tutti spostati immediatamente nelle strutture covid della ASL RM6 e della Regione Lazio.

todis montecompatri banner ilmamilio

Dopo le proteste e le denunce dei familiari, del Partito Comunista e dei comuni, la ASL RM6 sta eseguendo i trasferimenti dalla RSA San Raffaele di Rocca di Papa (già trasferiti 116 pazienti positivi in altre strutture ospedaliere) e dalla RSA San Raffaele di Montecompatri (trasferiti tutti i pazienti positivi in altre strutture).

Sul disastro “colposo” della gestione delle casa di riposo, RSA e case di cura stanno già indagando la Procura della Repubblica di Roma e quella di Velletri. 

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Sulla base delle nostre analisi, a seguito dell’esplosione dei nuovi contagi nelle case di riposo e nelle case di cura private, la curva dei nuovi contagi ha raggiunto il picco il 15 aprile.

Rispetto al nuovo picco siamo scesi solo del 47% in 14 giorni.

La ASL RM6 rimane la peggiore ASL della Regione Lazio.

Infatti, le altre ASL della Regione Lazio scendono molto più velocemente: Frosinone è sceso del 90%, Latina dell’80%, Rieti del 74%, Viterbo del 73% e le altre cinque ASL di Roma sono scese complessivamente del 65%.

Le misure di distanziamento sociale, applicate diligentemente dai cittadini, che in queste settimane hanno fatto grossi sacrifici rimanendo nelle proprie abitazioni e riducendo al minimo gli spostamenti, hanno prodotto buoni risultati.

Infatti, senza misure di contenimento sociale e senza questo impegno straordinario dei cittadini i contagi sarebbero oggi arrivati nei Castelli Romani e Litoranea a 575.000 casi. Praticamente, tutta la popolazione dei Castelli Romani e Litoranea sarebbe stata infettata senza l’adozione delle misure di distanziamento sociale!!!

Se da un lato le misure di distanziamento sociale hanno ben funzionato, è purtroppo mancata da parte delle istituzioni (Regione Lazio, ASL RM6, Comuni) un’azione di controllo preventiva sulle case di riposo, sulle RSA e sulle case di cura “private”, peraltro accreditate da sempre con il servizio sanitario regionale.

Nelle case di cura, nella RSA e nelle case di cura sono stati ad oggi individuati quasi la metà dei positivi sul territorio dei Castelli Romani e Litoranea (oltre 500 positivi).

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Nella tabella viene riportata la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali delle autorità competenti.

Per visualizzare la cartina per comune sulla diffusione del coronavirus nel Lazio, puoi fare click sul seguente link:

https://drive.google.com/open?id=1sI_jgUiLG9xh7GKQp5-W-_NV9tS7Z2Ne&usp=sharing

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Anche nei Castelli Romani va organizzata la fase 2 della ripartenza, avendo cura di garantire per tutti i lavoratori il distanziamento e la dotazione di tutti i dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, disinfettante e altro) e che le misure di distanziamento sociale siano rispettate.

Nella fase 2 vanno immediatamente riprese nella ASL RM6 tutte le attività ambulatoriali (analisi, visite e prestazioni) in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, ad oggi sospese per l’emergenza sanitaria. In particolare, è inspiegabile ed ignobile la scelta di limitare le attività di analisi ai soli casi di urgenza, costringendo migliaia di cittadini a rivolgersi a pagamento ai laboratori di analisi privati. Stiamo cercando in tutta la letteratura internazionale il motivo per cui il coronavirus si diffonderebbe nei laboratori di analisi della ASL RM6, mentre lascerebbe immuni i lavoratori di analisi dei privati.

Nella ripresa delle attività ambulatoriali (analisi, visite e prestazioni) in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale andrà posta la massima attenzione alle misure precauzionali di distanziamento sociale e alla fornitura di tutti i dispositivi di sicurezza per tutelare la salute degli operatori sanitari e dei pazienti.  

Per tali motivi, il Partito Comunista dei Castelli Romani rilancia la proposta di riaprire l’ospedale di Albano.

È indegno che in una fase di emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus la ASL RM6 tenga spazi importanti chiusi e concentri tutte le attività ambulatoriali in strutture di dimensioni più ridotte con il rischio di scatenare e diffondere nuovamente il coronavirus".

Nota stampa dei Comunisti Castelli romani.