Castelli Romani: i cambiamenti nel mondo del lavoro dopo il Coronavirus, spiegati dal consulente Giorgio Di Dato

Pubblicato: Martedì, 07 Aprile 2020 - Redazione attualità

ALBANO LAZIALE (attualità) - Ne parliamo con Giorgio Di Dato, consulente e formatore nell’ambito delle politiche attive del lavoro e responsabile del progetto make4work

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A quasi un mese dall’inizio del lockdown, ci sono ancora diversi dubbi sulla ripresa per le aziende  e per i disoccupati che si ritroveranno in un mercato del lavoro cambiato velocemente in pochissimi mesi.

Un confronto con il dott. Giorgio Di Dato consulente e formatore nell’ambito delle politiche attive del lavoro e responsabile del progetto make4work che ci riporta una possibile evoluzione ed alcuni spunti e riflessioni per affrontare al meglio il cambiamento.

“Il mercato del lavoro  fino al mese di gennaio aveva un equilibrio  con le sue difficoltà di incrocio tra domanda ed offerta del lavoro e settori in cui la domanda era maggiore dell’offerta e riusciva ad assorbire personale con maggiore facilità degli altri come per esempio ristorazione, sanità, informatica, assistenza alla persona, trasporti ecc.  Settori che subiranno dei cambiamenti anche a seguito delle  nuove disposizioni per la distanza personale – commenta Di Dato - Analizziamo qualche esempio: la ristorazione avrà un calo di personale dovuto alle nuove restrizioni che saranno attive nelle prossime fasi dell’emergenza, basta pensare che se prima un ristorante aveva 40 coperti, oggi con gli stessi coperti potrà gestirne in parallelo massimo 20 clienti,  un altro esempio questa volta di aumento, è legato ai trasporti e la logistica, aumenteranno gli acquisti a distanza e di conseguenza le spedizioni. Per quanto riguarda il mondo dell’istruzione, pensate nelle classi dovranno entrarci la metà degli studenti, situazione che potrebbe generare nella scuola un ciclo di lavoro su turni e comporterà la necessità di avere più personale.  Per quanto riguarda il settore dell’information technologies ci sarà la necessità di una spinta verso nuove soluzioni tecnologiche di servizi che saranno alla base per le nuove forme di coesione sociale e di competitività delle imprese. Particolare attenzione sarà data a figure professionali capaci di governare  e garantire  il ciclo del servizio e del prodotto durante le emergenze, figura specializzata nella business continuity, che è già prevista per le grandi aziende multinazionali. Cambiamento importante arriverà dal mondo della formazione in quanto saranno sostituiti sempre di più i canali di formazione tradizionali su cui si basano i programmi  didattici, le verifiche e modelli di apprendimento. Attraverso l’implementazione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’ambito della didattica  si avrà una rivoluzione anche nel modo di apprendere ed insegnare attraverso interventi di formazione a distanza  in cui la rete rappresenta il supporto alla formazione in presenza. In tutto questo l’utente da semplice fruitore diventa lettore, autore, costruttore critico e creativo delle proprie conoscenze. Inoltre la flessibilità dei media consentirà  anche di poter definire  in maniera autonoma il proprio percorso di apprendimento attraverso l’esplorazione di diversi itinerari conoscitivi. In questo cambiamento il ruolo dell’insegnante si sposterà da colui che fornisce nozioni verso un ruolo di coach  che incoraggia,  sostiene e facilita l’apprendimento.

Per quanto riguarda le persone sarà fondamentale la capacità del singolo di essere pronto ad affrontare questo momento, che in molti casi rappresenterà una vera opportunità, ma in altri un ulteriore disagio che farà sprofondare le persone in situazione di crisi profonda e di esclusione sociale.

L’employability, conosciuta anche come occupabilità, fino ad oggi ha rappresentato un’ importante risorsa individuale per trovare lavoro e per mantenerlo rimanendo attivo e centrale all’interno di un’organizzazione. Sicuramente oggi tale risorsa sarà ancora più centrale e gli dovrà essere dedicato molta attenzione anche nelle scuole di ogni ordine e grado oltre che nei luoghi di supporto alla persona”.

Sarà fondamentale la capacità dei territori e dei comuni di promuovere ed attivare progettualità di rete in cui si supporteranno le persone nello sviluppare competenze di occupabilità in linea con le caratteristiche del territorio di riferimento e proteggere i cittadini più vulnerabili da situazioni di crisi e disagio.

Quali caratteristiche sono fondamentali nelle persone per affrontare con successo il cambiamento del nuovo mercato del lavoro e quali sono da bandire perché nocivi e autolesionisti? E’ molto importante fare qualche considerazione anche su questo aspetto.

Evitare atteggiamenti passivi, non bisogna stare fermi con una forma di resistenza al cambiamento o menefreghismo aspettando che qualcuno possa risolvere il problema, evitare di approcciare con   rabbia e scetticismo alle proposte formative e possibilità di riqualificarsi in nuovi ambiti, aspetto fondamentale che permetterà a tanti di rimanere nel mercato del lavoro.

Contrariamente, approcci all’innovazione, ottimisti, attivismo, adattabilità, flessibilità, resilienza e voglia di capire ed imparare ad ogni età saranno gli ingredienti per affrontare il cambiamento come opportunità.

Ce la faremo facendo rete e creando modelli di collaborazione virtuosi tra pubblico e privati e tra organizzazioni profit e non profit”.