Covid-19: richiesta di aiuto a nome di cittadini italiani all'estero

Pubblicato: Giovedì, 02 Aprile 2020 - Redazione attualità

ATTUALITÀ - L'appello di una cittadina italiana

ilmamilio.it 

“Da una cittadina riceviamo e pubblichiamo.

“Buonasera sono la moglie di un cittadino italiano che si trova in Romania per motivi di lavoro da oltre un mese e non riesce a rientrare in Italia.

Sono settimane che contatto l’ambasciata italiana a Bucarest e l'unità di crisi della Farnesina, senza avere risposte chiare.

Mio marito è alloggiato in un Hotel in una piccola località a circa 60 km da Bacau e ad oltre 400 km da Bucarest insieme al suo datore di lavoro che ha più di 65 anni. 

Sono stati predisposti due voli speciali dall’Alitalia il 20 e il 21 marzo ma, appena comparsi sul sito, i posti erano già tutti esauriti.

Successivamente è stato predisposto un altro volo diretto a Venezia ma il link che mi ha fornito l’ambasciata non era attivo e la compagnia stessa non ha saputo darmi indicazioni smentendo addirittura l’esistenza del volo.

Io sono a casa con tre figli e devo prendermi cura anche di mia madre che è gravemente malata.

Ho urgente bisogno di aiuto e necessità di risposte chiare, possibile che non vengano più organizzati voli speciali?

Ho scritto anche alla segreteria del Ministro Di Maio ma non ho avuto risposte.

L’unità di crisi della Farnesina mi dice di interfacciarmi unicamente con l’ambasciata italiana a Bucarest.

L’ambasciata mi risponde attraverso un operatore (sicuramente rumeno, e che non conosce bene l’italiano, vista l’evidente scortesia nella forma delle risposte che mi vengono date).

Allego la risposta alla mia ultima richiesta di aiuto.

Io chiedevo garanzie e tutele, credo sia un dovere dell’ambasciata guidare e sostenere i cittadini italiani all’estero.

Il lavoro in Romania è ultimato, chi li sosterrà per le spese di vitto e alloggio in un paese straniero?

Dove dovrebbero trovare i soldi per rientrare in Italia pagando cifre astronomiche per voli che fanno più scali?

Chi mi assicura che poi, dovendo fare scalo in altri paesi, non vengano ulteriormente trattenuti e costretti a fare altrove il periodo di quarantena?

L’ambasciata potrebbe almeno aiutarli, fornendo loro un documento di autocertificazione a firma anche del nostro Ministero, che certifichi che sono cittadini italiani e che attraverseranno altri paesi al solo scopo di poter rimpatriare.

Questa, che è l’ultima risposta data dall’ambasciata, io la interpreto come: “cavatevela da soli e non ci scocciate più”.

Noi ovviamente non possiamo garantire nulla. Lei, quando vi sarà , e se vi sarà, il volo,  dovrà andare sul sito della Compagnia aerea, prenotare e pagare il biglietto, così come hanno provveduto tutti quelli che già sono rientrati in Italia con questi voli.

E’ tutto.

Non so come potrete aiutarmi, Vi ringrazio comunque per l’attenzione prestata.

Valeria Foti”