Telefonia 5G, prima di tutto la salute dei cittadini

Pubblicato: Sabato, 07 Marzo 2020 - redazione attualità

antenna ilmamilio 5gFRASCATI (attualità) - Una tecnologia dagli effetti sull'uomo ancora tutti da valutare

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E’ un argomento, che non tutti vogliono affrontare. La super-tecnologia viaggia a velocità elevata e in ballo ci sono tanti soldi. Cosa importa della salute dei cittadini? Il 5G, la quinta generazione di connessione mobile, sta per arrivare. Connessioni ultraveloci, oggetti più interconnessi, internet ovunque.

La tecnologia 5G è arrivata in fase sperimentale anche in Italia. Eppure appelli da scienziati di tutto il mondo chiedono di verificare i rischi sulla salute prima di installare la nuova tecnologia.

Già 2G, 3G e 4G hanno dimostrato gravi effetti sulla salute per l’uomo. Prossimamente ci saranno milioni di nuove stazioni base 5G sulla Terra, 20.000 satelliti in più nello spazio, 200 miliardi di oggetti trasmittenti. Già circa due anni fa, una lettera aperta firmata da 170 scienziati di 37 paesi, tra cui l’Italia, aveva sollevato le motivate preoccupazioni.

Gli esperti avvertono che l’arrivo della nuova rete causerebbe un aumento massiccio dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF), con la conseguente maggiore esposizione degli esseri umani ad un flusso di radiazioni non ionizzanti – definito anche elettrosmog – che non è privo di controindicazioni.

“Devono essere condotti studi di impatto sanitario e ambientale seri e indipendenti prima di qualsiasi immissione sul mercato”, scrissero i 170 scienziati. Il loro appello segue un altro richiamo del 2015, nel quale si chiedeva all’ONU e all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) di promuovere misure preventive per limitare l’esposizione alle onde elettromagnetiche. Le preoccupazioni, fino a qualche anno fa liquidate con un’alzata di spalle e portate avanti da pochi esperti, sono oggi una realtà conclamata. Il passaggio discriminante è avvenuto nel 2011 con la classificazione da parte della IARC (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) delle radiofrequenze come “possibile cancerogeno” per l’uomo. La valutazione della IARC ha ammesso possibili effetti biologici, non soltanto termici, delle radiazioni non ionizzanti.

La lettera degli scienziati alle istituzioni europee raccomanda che tutti i paesi membri seguano la risoluzione 1815 del Consiglio d’Europa sui potenziali danni dei campi elettromagnetici e informino cittadini, insegnanti e medici sui rischi per la salute delle radiazioni RF-EMF. Gli esperti avvertono che la progressiva diffusione del cosiddetto internet delle cose (IoT) porterà a creare dalle 10 alle 20 miliardi di nuove connessioni, incrementando l’esposizione umana all’elettrosmog in maniera esponenziale. Con essa crescerebbero i rischi di cancro al cervello, morbo di Alzheimer, infertilità o sintomi di elettro-ipersensibilità (forte mal di testa, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, stanchezza e sintomi simili a quelli dell’influenza). Qualche mese fa (solo per fare un esempio) la Corte d'Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, sul caso sollevato da un dipendente Telecom Italia colpito da neurinoma del nervo acustico.

"Una sentenza storica, come lo era stata quella di Ivrea, la prima al mondo a confermare il nesso causa-effetto tra il tumore e l'uso del cellulare", spiegarono gli avvocati Stefano Bertone e Renato Ambrosio. "La nostra è una battaglia di sensibilizzazione. Manca informazione, eppure è una questione che interessa la salute dei cittadini.  Basta usare il cellulare 30 minuti al giorno per otto anni per essere a rischio". Per fortuna in tutta Italia sta crescendo il dissenso verso il 5G. Fondamentale il lavoro che viene svolto da tante associazioni e non. Doveroso ricordare il lavoro dall’Alleanza Italiana Stop 5G. Ad oggi sono 150 i Comuni d’Italia dove sono stati approvati atti per la precauzione, la moratoria e la protezione della salute pubblica. Emanate da 28 sindaci ordinanze urgenti per bloccare il wireless di quinta generazione in altrettanti municipi dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, mentre 5 Comuni hanno approvato lo stanziamento di fondi pubblici per co-finanziare studi indipendenti sugli effetti sanitari del 5G. C’è poco da stare tranquilli. Studi clinici sugli effetti nocivi gravida esposizione alle frequenze radio in uso (fino al 4G) sono ormai migliaia anche sugli animali e sulle piante e sempre più sentenze di tribunale sanciscono il nesso causale tra cancro ed elettrosensibilità.

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Oltre all’aumentato rischio di cancro anche stress cellulare, danni genetici, cambiamenti strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, disturbi neurologici, deficit di apprendimento e memoria, cambiamenti ormonali. Inoltre, una parte crescente della popolazione europea manifesta sintomi di elettrosensibilità specifica.

“Lottiamo all’unisono rivendicando un diritto costituzionale, in difesa della nostra salute e della nostra vita – afferma Maurizio Martucci, portavoce nazionale dell’Alleanza Italiana Stop 5G – ma anche di quella dei nostri figli e delle generazioni future, insieme alla vita di alberi, insetti, uccelli e animali. Perché il 5G è un vero e proprio attacco al pianeta, uno tsunami di radiofrequenze che non risparmierà niente e nessuno. Il problema ambientale non è solo nei cambiamenti climatici, fracking e materie plastiche negli oceani, ma anche nell’invasione sconsiderata d’elettrosmog programmata contro natura nel nome di un finto progresso. Dopo la sentenza del tribunale di Torino possiamo affermare che il wireless è una vera e propria emergenza sanitaria globale. Delittuoso far finta del contrario”.

di Marco Staffiero