STORIE - Rocca di Papa innevata, quando si sciava ai Campi Annibale

Pubblicato: Mercoledì, 08 Gennaio 2020 - Giulia Bertotto

sci roccadipapa ilmamilioROCCA DI PAPA (storie) - Una bella tradizione castellana che si rinnova in occasione delle nevicate. Purtroppo sempre più rare

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La neve copiosa che imbiancava i Campi di Annibale, racconta di un passato gioioso nel comune protetto da San Carlo Borromeo. La località si chiama così - a quanto pare - per via del fatto che il generale Annibale, ben 200 anni prima di Cristo, mentre procedeva con il suo esercito cartaginese verso Roma, si accampò in questa zona.

La vasta pianura si trova sotto al fianco del Monte Cavo, e offriva, nella prima metà del Novecento, discese incontaminate circondate dai boschi, facilmente raggiungibili dagli abitanti di Roma e dei Castelli Romani.

La neve, ancora oggi, in una realtà virtualizzata, è un fenomeno che entusiasma e stupisce, col suo candore diffuso, offrendo quell'atmosfera soffice e incantevole, i rumori ovattati da una quiete fiabesca, i rami degli alberi e i prati che restano in silenzio sotto la coltre bianca ad attendere la loro rinascita. Quando a Rocca di Papa si sciava, si saliva con la funicolare sulla vetta del Monte Cavo, i bambini dei paesi vicini scivolano perfino seduti su delle buste, non c'erano certo gli accessori sportivi di oggi, ma ci si ingegnava con fantasia.

Aldo Fabrizi ha dedicato uno dei suoi sketch, a questo piccolo miracolo dei Castelli. L'aneddoto che racconta con la sua tipica genuinità e schiettezza comica, è questo: i suoi colleghi di lavoro il lunedì avevano fratture causate dal trascorso fine settimana sportivo sugli sci; chi un braccio rotto, chi una gamba ingessata...«Io manco n'ingessaturina, 'na vergogna! Così quanno nevicò a Roma...corsi a Rocca di papa con un completo da neve 'mprovvisato!».

Negli archivi della nostra memoria collettiva e del web, è conservato anche un filmato dell'Istituto Luce del gennaio 1935, in quei delicatissimi anni tra due guerre mondiali, in cui Rocca di Papa rappresentava un «comodo agone sciistico per i cittadini dell'urbe», sentiamo dalla voce inconfondibile di Guido Notari.

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Di recente, nel febbraio 2018 i campi erano ricoperti da 30 cm di neve, ed in tanti hanno allegramente scivolato sui tappeti di ghiaccio e giocato a tirarsi palle di neve. Un "rito" che si ripete ad ogni occasione simile.

Oggi, il surriscaldamento globale rende le nostre temperature instabili, i cambiamenti atmosferici repentini e le stagioni imprevedibili, e fa scomparire ad un ritmo impressionante i ghiacciai del pianeta.