Costretta a prostituirsi, seviziata e ridotta in schiavitù: in primo grado 11 e 10,5 anni ai 3 aguzzini

Pubblicato: Lunedì, 23 Dicembre 2019 - redazione cronaca

ALBANO LAZIALE (cronaca) - Oggi la prima sentenza per la terribile vicenda della 28enne finita nelle grinfie dell'amica, del fidanzato di questa e della madre. Pene più severe di quelle richieste dal Pm

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Pene più severe di quelle richieste, in primo grado, per i tre aguzzini della 28enne di Albano Laziale, vittima di incredibili violenze, arrestati dalla polizia nell'agosto 2018.

Una vicenda, quella della ragazza albanense, che era finita sulle cronache nazionali (e su "Chi l'ha visto?") e che aveva visto la giovane vittima di violenze, sevizie e vessazioni di varia natura.

Oggi, presso il Tribunale di Velletri, la sentenza di primo grado a carico dell'amica della ragazza, una 28enne, della madre e del fidanzato dell'amica.

Una storia terribile nella quale la vittima era stata prima indotta alla prostituzione quindi seviziata, oggetto di violenza e costretta ad ingrassare fino ai 120 chili.

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Una storia bruttissima, emersa nelle ore successive alle violenze che la ragazza aveva dovuto subire. I suoi aguzzini, vicini di casa, anche secondo il Tribunale (seppur in primo grado) quella mattina del luglio 2018 avevano picchiato a seviziato la giovane con un ferro da stiro rovente ferendola nelle parti intime ed in varie parti del corpo e con un manganello. La nonna della giovane, insospettiva dal silenzio della ragazza, aveva chiamato la polizia. La ragazza fu trovata sul suo letto, gravemente ferita ed in uno stato di profonda prostrazione.

Agli agenti del commissariato di Albano Laziale e della 4^ sezione della Squadra mobile di Roma diretta da Pamela Franconieri erano bastati 20 giorni per individuare ed arrestare i 3 ritenuti responsabili dei tremendi reati.

Alla sbarra, nelle varie udienze del processo, i 3 sono comparsi con le accuse di lesioni gravissime permamenti, induzione alla prostituzione, costrizione in schiavitù e sevizie.

Il Pm della Procura di Velletri aveva avanzato una richiesta per una pena di 9 anni per ciascuno degli imputati: dopo 6 ore di camera di Consiglio il Tribunale ha invece comminato pene ancor più severe. 10 anni e mezzo per il fidanzato dell'amica della vittima (chef) e 11 anni per le 2 donne. Con un risarcimento per la vittima di 50mila euro ciascuno.

Presente al dibattimento anche l'avvocato del Comune di Albano Laziale che nei mesi scorsi si era costituito parte civile a tutela del figlio dell'amica della vittima, minore.

Si chiude dunque una prima pagina di una storia di violenza domestica gravissima ed incresciosa. Una vicenda che ha sconvolto una intera comunità.