Tanti auguri alla famiglia Corazza: cinque generazioni di ottici e 120 anni di attività a Frascati

Pubblicato: Lunedì, 16 Dicembre 2019 - redazione attualità

corazza1 ilmamilioFRASCATI (attualità) - Una storia iniziata nel 1900 con la prima bottega: i ricordi, la guerra, il trasferimento nella sede attuale in piazza San Pietro

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Dalla molatura per incassare le lenti agli occhiali con bluetooth e videocamera incorporata. Più di un secolo di professionalità e cinque generazioni di ottici. È la storia della famiglia Corazza. Una storia iniziata dal bisnonno Edoardo e portata avanti dai pro-pronipoti Simone e Matteo. Una tradizione che tra qualche mese vedrà 120 candeline sulla torta. 
Silvia titolare dell'attività insieme al marito Alberto hanno ripercorso le tappe fondamentali della storia della famiglia.
Quand'è nata la storia della famiglia degli ottici Corazza a Frascati?
 Era il 1900 ed Edoardo Corazza nato il 13 ottobre del 1885, musicista e fotografo, aprì il suo primo negozio di fotografia, a via di Villa Borghese in Frascati. Il negozio rimaneva all'interno di quello che i frascatani ricorderanno con il nome di palazzetto Scaiola. Nel 1925 il mio bisnonno Edoardo trasferì l'attività nell'attuale via Giacomo Matteotti, presso palazzo Celli. E nel 1932 aprì una seconda sede in via Cesare Battisti. Per intenderci quello che oggi è il negozio di Calzature Corazza. 
 E con l'apertura della seconda sede che il figlio Carlo, mio nonno, nato il 12 ottobre del 1910, entrò a far parte della squadra e nel 1934 conseguì l'abilitazione all'esercizio dell'arte ausiliaria di ottico. Proprio in quegli anni era stata introdotto l'obbligo all'abilitazione per esercitare la professione. È in quegli anni che si delineò il solco a terra che divise la professione di fotografo da quella di ottico. 
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Come si sono intrecciati il destino dell'attività di famiglia con la storia di Frascati?
 Giunsero gli anni della seconda guerra mondiale e Frascati venne distrutta dai bombardamenti del 8 settembre. Era il 1943. Anche il negozio Corazza venne colpito da una bomba che caddè sopra lo stabile e bucando il tetto raggiunse il negozio dove lavoravano il mio bisnonno Edoardo insieme al figlio, mio nonno Carlo. Fortunatamente la bomba rimase inesplosa, ma l'attività subì gravi danni. 
Dalle macerie mio nonno Carlo recuperò poche montature e una cassettina di lenti e riuscì a rimettere in funzione una mola Weco
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Cos'è una mola Weco, a cosa serviva? 
 È un macchinario costituito da una cinghia di cuoio e da una ruota di pietra. Grazie a questo macchinario le lenti potevano essere molate, ossia lavorate. A proposito della mola, mia padre Guglielmo mi raccontava sempre un anedotto su un maestro delle scuole elementari di Frascati, un certo Davidino. Questo maestro aveva una miopia importante, parliamo di almeno 22 gradi. E mio nonno Carlo diceva a mio padre: "Gugliè inizia a lavorare queste lenti".
Incominciare a lavorare quelle lenti significava per mio padre passare tre giorni di lavoro e solo per una lente. Infatti a quei tempi le lenti dovevano essere prima sgrezzate e poi molate per fare l'incasso per  infilarle nella montatura.
 Ha degli altri anedotti?
A volte mio nonno portava le foto a sciacquare alla fontanella "d'u Morittu", quella di piazza San Pietro. Una volta le lasciò ad asciugare al sole sulla strada, vicino alla fontana. E mentre le foto splendevano al sole passò un suo amico, l'ingegnere Bruni, che con la penna per fargli uno scherzo disegnò un paio di occhiali da vista a tutti i soggetti delle foto.
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Quando vi siete trasferiti nella sede attuale?
Mio nonno Carlo ampliò l'attività ereditata da suo padre Edoardo, seguendo le innovazioni nel campo dell'ottica. E negli anni '70 proseguì l'attività del padre in proprio; presso quella che oggi è la sede di Ottica Corazza a piazza San Pietro 6.
Nel negozio di piazza San Pietro mio nonno Carlo venne affiancato da mio padre Guglielmo. E nel 1960 mio padre conseguì presso Arcetri, in provincia di Firenze, il diploma ad esercitare la professione d'ottico. Con mio padre siamo arrivati alla terza generazione di ottici in famiglia. E per non fermarci solamente a tre, nel 1982 è stato il mio turno. Mi sono diplomata e ho affiancato mio padre nell'attività. Anche mio marito Alberto nel 1993 ha conseguito il diploma di ottico e da quell'anno è diventato parte fondamentale della squadra Corazza. 
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Chi porterà avanti la tradizione di famiglia?
Adesso con l'entrata in scena dei nostri figli, Simone e Matteo; le generazioni di ottici in famiglia Corazza a Frascati sono cinque. Sono loro che hanno deciso di lanciare sui Castelli Romani in questi giorni una nuova linea di occhiali, di ultima generazione. Occhiali con il blutooth è la videocamera incorporporata.
Ci spieghi meglio...
Tutti i modelli di questi occhiali hanno le lenti polarizzate, garantendo il massimo della protezione per gli occhi. Hanno integrato al loro interno il dispositivo blutooth ed un auricolare. Ci si può collegare comodamente al cellulare e iniziare una conversazione o sentire della musica senza dover utilizzare il cellulare. Quindi sono molto comodi per la guida perché ci evitano di distrarci. Oltre al modello che va bene per tutti i giorni, abbiamo dei modelli dedicati allo sport. Alcuni hanno la fotocamera interna per la ripresa di video in fullhd è una memoria interna per la registrazione. Altri modelli sono pensati per gli appassionati di running e altri per i nuotatori. Quelli per il nuoto garantiscono il funzionamento fino al 1,5 mt di profondità.
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