Ciampino, l’attrice Paola Giglio in scena al Teatro Marconi di Roma con i Sonetti di Shakespeare

Pubblicato: Lunedì, 18 Settembre 2017 - redazione eventi

CIAMPINO (eventi) - Uno spettacolo atteso con interesse

ilmamilio.it

Paola Giglio, attrice di Ciampino, venerdì prossimo, dalle 20, sarà in scena sul prestigioso palcoscenico romano del teatro Marconi. La giovane artista, classe 1985, reciterà i Sonetti di William Shakespeare a 400 anni dalla sua morte. Le creazioni del poeta e drammaturgo britannico saranno liberamente interpretati da Paola Giglio che si esibirà con Alessandro Marmorini alla batteria e Matteo Prosperi alla chitarra. La compagnia Sus Babi Teatro ha voluto affrontare in una duplice forma la scrittura e il genio creativo dell’autore.

Parallelamente all'indagine politica sviluppata con Caesar, la compagnia ha affrontato un discorso più intimo, legato alla tematica dell'amore. I Sonetti si prestano bene a questo esperimento. I 154 possono essere divisi in due gruppi. Nel primo (sonetti 1-126) l'oggetto poetico è il fair youth, un giovane misterioso ragazzo al quale Shakespeare dedica i suoi sonetti; mentre nella seconda (sonetti 127-154) ad essere bersaglio del poetare è la dark lady ma trasformata da Shakespeare in metafora di un amore carnale e concreto, in netta contrapposizione all'amore idealizzato dei poeti petrarcheschi.

 

Lo spettacolo che Paola Giglio e gli altri metteranno in scena non pretende di avere una drammaturgia finita, vuole piuttosto essere un canzoniere. La forma che lo spettacolo infatti assume è quella di un canzoniere popolare: un contenitore che alterna i versi shakespeariani, concretizzati in una forma drammaturgica, alle canzoni di gruppi e artisti pop moderni. La selezione musicali comprende brani di Amy Winehouse, Adele, Oasis, Coldplay, tutti eseguiti dal vivo in versione acustica: voce, chitarra e batteria. Leitmotiv è il tema dell’amore, che viene declinato di volta in volta nei suoi diversi aspetti: innamoramento, gelosia, amore giovanile e amore maturo. La sfida che la compagnia vuole affrontare è quella di dare voce e corpo alla poesia di Shakespeare in una forma popolare che possa coinvolgere e parlare allo spettatore di oggi. Anche visivamente lo spettacolo, benché scarno e privo di oggetti scenici, vuole lanciare un ponte tra l’Inghilterra di Shakespeare e il mondo odierno. Gli attori sono così delle icone pop che sembrano la risultante di uno strano incrocio tra la Regina Elisabetta e Amy Winehouse, David Bowie e il Fool shakespeariano, Lou Reed e Shakespeare stesso. Gli attori vanno ad interpretare tre rockstar, tre ragazzi, forse loro stessi; che incapaci di comunicare i loro pensieri decidono di adottare i versi di un poeta morto 400 anni fa e le note di compositori moderni.