Fiumicino, Calicchio: "Intimidazioni ad una cittadina che stava raccogliendo delle firme: ferma condanna"
Pubblicato: Lunedì, 25 Novembre 2019 - redazione politicaFIUMICINO (politica) - L'Assessore: "Un gesto vile e sessista, oltre che violento - prosegue Calicchio -: non servono i lividi perché un gesto sia classificato come violento"
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"Com'è noto, il mio assessorato sta studiando alcune misure per istituire zone pedonali davanti alle scuole per facilitare l'entrata e l'uscita quotidiane dagli istituti. Il progetto è già partito, in via sperimentale, a Fregene riscuotendo un certo successo tra i genitori". Lo dichiara l'assessore alla Scuola Paolo Calicchio.
"Nell'ambito di questo progetto alcune realtà attive sul territorio (comitati, associazioni ecc) si sono proposte di raccogliere firme tra i residenti perché sia un'iniziativa condivisa - prosegue Calicchio -. E' successo anche in una località del Comune dove una giovane donna, animata da un forte senso civico, ha iniziato a raccogliere le firme. Guarda caso, proprio nei giorni di questa attività, qualche incivile ha deciso di intimidirla facendole trovare sull'auto una gran quantità di peni finti".
"Un gesto vile e sessista, oltre che violento - prosegue Calicchio -: non servono i lividi perché un gesto sia classificato come violento. Un atto che proprio in una giornata come questa va denunciato e condannato senza se e senza ma". "La violenza sulle donne assume diverse forme - insiste l'assessore - e a nessuno passi per la testa di minimizzare fatti del genere".
"Ho deciso, di mia iniziativa, di chiedere la sospensione della raccolta firme perché nessuno deve essere esposto a violenze simili per avere sposato un'iniziativa dell'amministrazione - sottolinea Calicchio -. Quello che non sospenderemo, invece, è il progetto delle aree pedonali che proseguirà in tutte le località dove lo riterremo utile, in collaborazione con la Polizia Locale e il delegato del Sindaco alla Sicurezza Parente".
"Ribadisco la mia ferma condanna a quanto accaduto - conclude l'assessore - che ci chiama tutti in causa in quanto cittadini di questo Paese".