STORIE - D'Annunzio e le frequentazioni erotiche ad Albano Laziale

Pubblicato: Giovedì, 21 Novembre 2019 - G.B.

dannunzio gabriele frascati ilmamilioALBANO LAZIALE (attualità) - Amante raffinato e poeta intenso: il vate seppe come conquistare le donne anche ai Castelli romani

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Poeta intenso, mente istrionica e complessa, spirito edonistico ma anche profondamente cupo, controverso nelle sue scelte politiche, nei rapporti con Mussolini e il regime fascista.

Tra i luoghi frequentati e significativi per questo portento della letteratura italiana, c'è l'Abruzzo, ma anche Firenze, Napoli e Roma, e poi Albano, dove visse una relazione impetuosa con Barbara Leoni (il suo vero nome era Elvira Natalia Fraternali).191114 aeci

D'Annunzio era sposato e padre di tre figli, ma la loro passione irresistibile si consumava clandestinamente ai Castelli Romani, dove lei diceva di restare incantata dalle bellezze del paesaggio. Il “Vate” sognava addirittura di far erigere un teatro greco sulle sponde del Lago di Albano per portare in scena le antiche tragedie, quindi anche in questo caso il suo progetto era dirompente e contrario ai canoni italiani del momento. Forse questa idea visionaria e solenne era dedicata ad un altro dei suoi amori, ebbe infatti rapporti conturbanti con numerose donne, la più conosciuta è sicuramente Eleonora Duse, attrice di fama internazionale.

Gabriele D'Annunzio si ispirò a Carducci e Petrarca nella lirica e a Nietzsche nella filosofia, creando una sofisticata mescolanza tra decadentismo e classicità. Il decadentismo di D'Annunzio era davvero viscerale, nel quale piacere per il corpo e la natura e disprezzo per le convenzioni sociali si univano efficacemente.

Di sicuro tutti ricordiamo la raccolta poetica “Alcyone”, con “La pioggia nel pineto”, fusione sensuale e avvolgente, in cui tutto del bosco, dalle foglie alle gocce di pioggia, ha qualcosa di divino, anche se il nostro “profeta” si dichiara agnostico, (cioè non si pronuncia sull'esistenza di Dio).

«La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua» in questo poeta il desiderio insaziabile, la vitalità divorante, è conflitto.

In lui fremeva qualcosa di incontenibile che dall'eros sfociava nell'arte, in politica nell'aspirazione di gloria patriottica, nella spiritualità esplodeva nel vitalismo.

Quante illustri, eccentriche, grandiose esistenze sono passate per Albano...e lì, hanno amato.

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