Morto Stanislav Petrov, l'eroe sconosciuto che salvò il mondo dall’Apocalisse nucleare

Pubblicato: Domenica, 17 Settembre 2017 - Fabrizio Giusti

E’ scomparso lo scorso 19 Maggio, ma la notizia si è appresa solo oggi. Il 26 settembre 1983, constatò l'errore del sistema di difesa sovietico per cui missili atomici lanciati dagli Usa erano in arrivo. Salvò tutti da una catastrofe nucleare

ilmamilio.it

E’ morto a 78 anni prima dell’estate, ma nessuno, a parte amici e conoscenti, lo sapevano. Stansilav Petrov ha lasciato la vita terrena nell’anonimato, così come da anonimo era passato alla storia. Lui fu a tutti gli effetti un salvatore dell’umanità, un eroe silenzioso e modesto, ma incredibilmente importante.

LA STORIA - Nel 1983 la tensione internazionale tra Usa e Urss si toccava con mano. Il Presidente americano Ronald Reagan aveva definito Mosca l’’Impero del male’. Appena sei mesi il leader russo Andropov si era detto convinto dell’approssimarsi di una aggressione occidentale. Stanislav Petrov, il 23 Settembre, è al suo posto di controllo nel bunker Serpukhov-15, vicino Mosca. Il suo compito è quello di monitorare il sistema satellitare posto a sorveglianza dei siti missilistici statunitensi, verificandone i dati per informare i suoi superiori di un eventuale attacco nucleare contro l'Unione Sovietica.

Mentre è davanti ai radar accade qualcosa: il segnale si accende. “Si accese una luce rossa, segno che un missile era partito – ricordò in un intervista - tutti si girarono verso di me, aspettando un ordine. Io ero come paralizzato. Ci mettemmo subito a controllare l’operatività del sistema, ventinove livelli in tutto”. Poi si accesero altre luci. Un attacco multiplo. Petrov è sicuro che la segnalazione è sbagliata. Cocciuto, si mette a verificare continuamente ciò che sta accadendo. Comunica ai suoi vertici un’altra notizia, ovvero che è in atto uno stato di malfunzionamento del sistema. Secondo le stime dell’epoca, un missile di quella portata avrebbe potuto colpire l’obiettivo dopo circa 12 minuti. L’attesa si fece inquietante e drammatica. Quando si ha la certezza che nessuna esplosione ha colpito il territorio russo si ha la convinzione che la falla c’era stata davvero. Petrov ha avuto ragione.

La sua decisione salvò il mondo da una probabile catastrofe nucleare.

PUNITO ED EMARGINATO - Solo dopo la guerra fredda la storia emerse nei suoi caratteri da leggenda. Petrov, dopo, quel giorno, subì solo un richiamo per non aver seguito la procedura standard. Fu poi estromesso della struttura militare e soggiornò in un appartamento di una casa popolare nella periferia di Mosca. Quando fu congedato, non gli riconobbero neanche la promozione a colonnello. Solo negli ultimi anni ha avuto il merito di ottenere alcuni riconoscimenti: nel 2004 l'Associazione Cittadini del Mondo, negli Usa, gli ha consegnato un premio simbolico di mille dollari. Sempre nel 2004 il Senato australiano gli ha conferito un’onorificenza.

Il 19 gennaio 2006 è stato ricevuto all'ONU. In Germania, nel 2011, gli è stato conferito il premio dedicato a chi ha apportato significativi contributi alla pace nel mondo, per aver scongiurato una guerra nucleare potenziale. E’ stato Vincitore della Dresda Preis nel 2013. Su di lui sono stati scritti libri e racconti.

Petrov ha vissuto tutta la sua esistenza facendo il proprio dovere. "Ho semplicemente fatto il mio lavoro, ero l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto", diceva della sua decisione. Lui fu un ‘Indispensabile’ (citando Bertold Brecht), che si portò dietro, per il resto della sua esistenza, il ricordo e il peso di quel giorno in cui, senza ottenere applausi o consensi, fece in modo che l’Apocalisse non si scatenasse, ad opera dell’uomo, sull’intera umanità.

                                                                      (clicca sul banner per scoprire le offerte di Petra2011)