Astorre (Pd): "ItaliaViva? Anche ai Castelli parte subito con le solite vecchie facce. Li conosciamo bene"

Pubblicato: Venerdì, 15 Novembre 2019 - redazione politica

FRASCATI (politica) - Il senatore e segretario regionale dem commenta quanto sta accadendo col nuovo soggetto di Matteo Renzi

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ItaliaViva prende piede ai Castelli Romani. È di questi giorni l’ultimo passaggio di un esponente del Pd di Grottaferrata, Fabrizio Mari, che fa seguito a diversi spostamenti verso il nuovo soggetto politico di Matteo Renzi.

Solo a Frascati si sono registrati già 4 comitati, il più autorevole è sicuramente quello del sindaco Roberto Mastrosanti a cui si sono uniti i fidi Giuseppe Privitera e Alessandro D’Orazio.

A Grottaferrata Nicola Liberati ha preso la scena e ieri ha fatto il colpo grosso del capogruppo del Pd in Consiglio comunale. A Rocca Priora Damiano Pucci ha fondato il comitato e, insieme agli inseparabili Claudio Fatelli e Antonio Fioritto, creerà il gruppo in Consiglio comunale, per mandare un messaggio al sindaco Anna Gentili. Voci di corridoio danno in dirittura d’arrivo tra le fila dei nuovi renziani anche la vicesindaco facente funzione di Rocca di Papa, quella Veronica Cimino una volta vicina alla Lega.

Insomma il panorama si sta piano piano chiarendo e, in effetti, risponde pienamente a quanto dichiarato un paio di giorni fa da Matteo Renzi in un’intervista a La Stampa: “noi abbiamo un obiettivo che è quello di fare ai dem ciò che Macron ha fatto ai socialisti. Assorbirne il consenso per allargare al centro e alla destra moderata”.

Senatore Bruno Astorre, cosa pensa di queste affermazioni?

Renzi ha fatto la sua scelta e ho avuto modo di dire già a suo tempo che, pur non condividendo affatto tempi e modi, ero comunque dispiaciuto che una parte importante del nostro partito decidesse di uscire. Le sue parole ora svelano un disegno chiaro e derubricano a vittimismo il suo solito ritornello sul Pd che attacca il Matteo sbagliato. Credo che chi piccona il Pd faccia esattamente il gioco di Salvini, perché restiamo il principale ed insostituibile pilastro attorno a cui organizzare un'alternativa a una destra che oggi più che mai appare fortissima. Se per ampliare i propri consensi personali si pensa di cannibalizzare il Pd, ci si provi. Io non credo che questo atteggiamento porterà a qualcosa, ma Renzi è abbastanza grande per prendersi le sue responsabilità.

L'unica cosa che mi permetto di far notare sommessamente è che Renzi ha avuto la sua occasione di essere un Macron ante litteram nel 2014, con le Europee. Dopo 5 anni il suo smalto è un po’ meno brillante, come d’altronde quello di Macron in Francia. Ecco, io fossi in lui, troverei altri termini di paragone.

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E di Renzi, invece, cosa pensa?

Ho sostenuto lealmente Renzi quando era segretario del Pd, l’ho sostenuto lealmente quando era Presidente del Consiglio, così come lealmente ho sostenuto prima Enrico Letta e poi Paolo Gentiloni. Insieme a lui ho fatto una campagna referendaria ventre a terra per il 4 dicembre. Non rimpiango assolutamente nulla di tutto questo. Eravamo nella stessa squadra e, insieme, abbiamo lavorato per farla crescere. La mia squadra è ancora questa, il Pd, dove sto da quando è nato. E ci sto per le idee, non per le persone. Evidentemente Renzi, in un contesto dove non può essere il leader, non ci si trova. In questo siamo diametralmente opposti.

Ai Castelli romani sembra che il disegno di ItaliaViva di togliere pezzi al PD si stia realizzando. È preoccupato?

Se le adesioni a questo nuovo soggetto politico sono fatte per rafforzare il centrosinistra, perché dovrei essere preoccupato? Se invece nascono per occupare uno spazio politico contro il PD o per visibilità o ambizioni personali allora è un altro discorso. Certo, nel vedere chi ha deciso di entrare in ItaliaViva non trovo una grande ventata di novità, quanto piuttosto una ricollocazione di persone da sempre renziane, come Fabrizio Mari, o provenienti dal centrodestra e che hanno usato il centrosinistra a mo’ di taxi, come Mastrosanti o Pucci. Si parte con persone già “vecchie” e con trascorsi decennali nella politica locale. Oltretutto già ben collocati, non a caso quando si è trattato di scegliere per il rappresentante di quadrante ad Acea Ato2 sia il comune di Frascati che quello di Rocca Priora si sono espressi per il sindaco della Lega contro quello del PD.

Della serie: sappiamo già con chi abbiamo a che fare.

Astorre, lei è segretario regionale del PD. Cosa deve fare secondo lei il suo partito ora?

Citando Battiato “uh, com’è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore”. Ogni giorno il Governo Conte si trova a fronteggiare non solo gli attacchi degli avversari, ma anche le stilettate degli alleati. E così è complicato, tanto. Tutti sanno le mie perplessità nell’aver fatto questo governo, ma ora ci siamo e dobbiamo lavorare al meglio. Iniziamo a mettere in risalto le cose positive: abbiamo scongiurato l’innalzamento dell’Iva, a gennaio ci saranno più soldi in busta paga per i lavoratori, gli asili nido saranno gratis per tantissime famiglie che vi avevano rinunciato.

Anziché dunque guardarci l’ombelico o farci dettare l’agenda da altri, dobbiamo tornare protagonisti per le azioni positive che facciamo. E per farlo, dobbiamo trovare in assoluto un modo molto più efficace per comunicare, sia online che offline. Spero che in questo weekend a Bologna si gettino basi nuove anche in questo senso.

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