Grottaferrata, "Altri Orizzonti": "Dal sindaco incapacità di governo e confusione amministrativa"

Pubblicato: Mercoledì, 30 Ottobre 2019 - redazione attualità
Risultato immagini per grottaferrata comune"GROTTAFERRATA (politica) - Il movimento che vede come consigliera comunale Veronica Pavani critico con Consoli, Spinelli e Paolucci e l'operato della Giunta
 
ilmamilio.it - nota stampa
 
Da 'Altri Orizzonti' riceviamo e pubblichiamo:
 
"Con riferimento al consiglio comunale celebrato ieri 29 ottobre ed incentrato sulla crisi politico amministrativa di Grottaferrata il gruppo civico 'Altri orizzonti per Grottaferrata'  ritiene, contrariamente a quanto sostenuto dal Sindaco, che  le ragioni di questa crisi abbiano radici assai lontane. Andreotti vorrebbe erroneamente far passare l’idea che questa grave situazione sia dettata esclusivamente dal risentimento e dal desiderio di vendetta di amministratori estromessi in varie forme e modalità dal progetto politico  originario che lo ha portato al potere circa due anni fa o da velleità personalistiche di soggetti che guarderebbero prima alle loro ambizioni politiche che alle reali esigenze della collettività. No! Noi non ci stiamo a far passare questo messaggio falso e profondamente ipocrita. Atto esclusivamente a delegittimare persone forse per paura di un loro futuro impegno a servizio della città, forviando così i cittadini dalle reali cause di questa disgregazione della maggioranza di governo.
 
Noi crediamo, come ha dichiarato il capogruppo Pavani, appunto che le ragioni siano ben altre. Purtroppo l’incanto poetico del progetto civico andreottiano si è spezzato molto tempo fa, anzi potremmo dire che si è interrotto prima ancora dell’insediamento di questo Sindaco. Terminate le elezioni, proprio durante i giorni di festeggiamento di una vittoria non scontata che avrebbe potuto segnare una vera e propria svolta per il paese, portando al governo un civismo che prometteva partecipazione e condivisione nelle scelte e discontinuità rispetto ai rapporti con le lobby di potere, il sindaco eletto, con una cerchia ristretta di “illuminati” della politica locale, si accordava per la distribuzione di alcuni incarichi, facendo venire meno gli accordi presi alla luce del sole con tutte le liste che avevano contribuito alla vittoria, dei quali occorreva necessariamente tener conto, al fine di mantenere quegli equilibri necessari a garantire la coesione e la rappresentanza di un’aggregazione molto eterogenea. La solitudine amministrativa e i giochi di palazzo generano sospetti, diffondono inevitabilmente oscurantismo democratico e la funzione degli eletti viene svilita fino alla mera partecipazione funzionale all’alzata di mano. E il documento improponibile che alcuni giorni fa il sindaco di imperio ha voluto sottoporre alla sua maggioranza non è nient’altro che la concretizzazione di questo atteggiamento patologico ed arrogante.
 
Dal consiglio comunale di ieri, però, una cosa è apparsa chiara ed evidente, la giunta Andreotti gode del sostegno incondizionato di tre consiglieri eletti nelle file della minoranza. Al di lá di una banale difesa d'ufficio fatta dal consigliere Bosso, si è visto un fuoco di  sbarramento messo in campo da "La città al governo" e da Paolucci contro i consiglieri che hanno cercato di portare la discussione della crisi dell' amministrazione che governa il paese, nel luogo simbolo della democrazia, l'aula del consiglio comunale. Un dibattito surreale  e le riprese streaming, fortunatamente, dimostrano che non stiamo parlando di una narrazione fantasiosa. Con scarso spessore culturale e politico il  sindaco, nella sua più totale incapacità di governo e confusione amministrativa, ha  dimostrato  di essere un leader di una maggioranza fatta di consiglieri  non in grado di sostenere nel merito un minimo dibattito democratico sui contenuti. Sorprendente, invece, è stato l' atteggiamento delle consigliere di "La città al governo", protese esclusivamente a contrastare con una inusitata determinazione, i consiglieri, rei di aver chiesto un dibattito politico, utile a comprendere le ragioni di una situazione amministrativa ai limiti della decenza. Non una parola contro l' amministrazione, neanche un accenno, una curiosità, volta a capire o a farsi spiegare dall'architetto Sindaco come sia riuscito a trascinare il paese in una situazione così complicata. Ci domandiamo quale sia il compito dell' opposizione, se non quello di vigilare sull'operato di chi è stato chiamato ad amministrare.
 
La sostituzione di tre assessori, le prese di posizioni critiche di due consiglieri di maggioranza, l'atteggiamento di presa di distanza della presidente del consiglio su un tanto discusso documento, le pesanti  dichiarazioni dell'assessore ai servizi sociali, dimessasi in forte polemica con il sindaco, che invitiamo a rileggere, tutto ciò non suscita alle consigliere della città al governo nessuno spunto critico, nessun interesse dialettico, nessuna presa di posizione. L' unica cosa di cui è stata capace Rita Consoli è quella di attaccare i consiglieri del Partito Democratico e i due eletti nella maggioranza, colpevoli di non seguire i diktat del Sultano e gran Visir. Un sovvertimento delle regole democratiche, parte dell'opposizione che fa una difesa di un Sindaco, in grande difficoltà, incapace di portare soluzioni ai reali bisogni della gente, capace solo di alimentare conflitti, sospetti e ambiguità in tutte le posizioni politiche, caccia l'assessore alla scuola e al turismo e alle attività produttive che stava ben operando di fatto perché sostiene la lista civica nazionale Piazza Grande vicina al presidente della Regione Lazio, mentre briga con i vertici dello stesso partito, sostenendo ufficialmente con tanto di appello, lo stesso Nicola Zingaretti. Come possono pensare la Consoli, Spinelli e Paolucci di poter collaborare con un sindaco che si nutre di falsità e contraddizioni?