Grottaferrata, l’assessora Rocci illustra gli obiettivi dei suoi primi 100 giorni

GROTTAFERRATA (politica) – Dallo studio delle barriere architettoniche allo studio di fattibilità per i beni confiscate alle mafie fino alla gestione dello Sprar e all’osservatorio legislativo per i bandi regionali, nazionali ed europei

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I servizi sociali sono spesso visti come un incarico di secondo piano, una ruota di scorta. Invece sono uno dei fondamenti di qualsiasi buona amministrazione. Un incarico complesso, da usare e sviluppare con capacità e voglia di fare (sopratutto) per venire incontro alle tante emergenze del nostro tempo e creare nuovi spazi di comunicazione.

Francesca Rocci, Assessore di Grottaferrata con deleghe a Sostegno e Sussidiarietà, Minori e Famiglie, politiche per le persone con disabilità, rapporti con enti di gestione dei servizi socio-sanitari, valorizzazione sociale dei Beni Pubblici, attività economiche, politiche per l’immigrazione e l’integrazione, mensa scolastica, ha subito messo i suoi obiettivi davanti all'orizzonte. “Il settore sociale – spiega - ha in sé aspetti che riguardano la sfera del benessere di tutte le persone, pertanto, ha la necessità di interagire attraverso un filo conduttore che coinvolga tutta l’Amministrazione sulle tematiche più delicate che riguardano la comunità. E’ indispensabile agire attraverso un’attenta operatività che metta in relazione e comunicazione tutti gli Assessorati. Date le variegate e articolate situazioni che si riferiscono alle tipologie d’iniziative da intraprendere, i primi cento giorni, sono dedicati ad un’approfondita conoscenza di tutti gli aspetti relativi ad un ambito di particolare complessità”.

Poi passa al concreto: “Tutto ciò che quest’Assessorato intende fare nel settore di propria competenza, è di mettere in campo tutte quelle straordinarie potenzialità che da anni operano nel settore dell’impegno sociale e del volontariato, in tutte le sue forme ed espressioni. L’associazionismo del terzo settore è una grande risorsa, non solo per quanto concerne le attività specifiche, ma soprattutto per il loro bagaglio d’informazioni e di conoscenza, indispensabili per individuare gli obiettivi prioritari inquadrati in una progettualità circolare. La lettura e la conoscenza dei più significativi problemi che sussistono nel nostro territorio, ci permettono di ricercare soluzioni, a breve, medio e a lungo termine, affinché siano definitive. È necessario mettere in campo sinergie capaci di ottimizzare le risorse umane e finanziarie per ottenere risultati migliori e più efficaci”.

L’attivazione di tutte le forme di “democrazia partecipata” e la costituzione di una “Consulta del Volontariato” - secondo la Rocci - permetteranno di interagire con tutte le risorse umane presenti sul territorio che collaboreranno per la strutturazione di laboratori permanenti di studio e progettualità. “La “centralità della persona” - continua - è la visione ispiratrice di tutte le azioni finalizzate al benessere dei cittadini. E’ imprescindibile tenere in forte considerazione tutto l’aspetto relativo alla “prevenzione” che consente di limitare gran parte delle azioni emergenziali che caratterizzano, troppo spesso, marcatamente la funzione gestionale del servizio. In quest’ottica è fondamentale l’individuazione di spazi e luoghi che facilitano la sana aggregazione sociale, in particolare quella giovanile. L’adolescenza, in molti casi, se non sostenuta, può trasformarsi in un incubatore del disagio sociale, che troppo spesso si ripercuote nella famiglia, nella scuola e quindi nella società. I luoghi della socialità – conclude - facilitano i processi relativi all’inclusione, favoriscono lo sviluppo del concetto di diversità come occasione di conoscenza e arricchimento culturale.

Gli obiettivi dei primi 100 giorni sono quindi fissati: Promozione di ogni forma di democrazia partecipata; Costituzione della consulta del volontariato; Analisi dei bisogni; Monitoraggio dei servizi erogati; Applicazione della convenzione per la gestione dei servizi sociali (Piano di zona); Mappatura marciapiedi per piano abbattimento barriere architettoniche; Studio di fattibilità degli spazi di proprietà comunale da dedicare all’aggregazione giovanile (ex biblioteca); Studio sullo stato dell’arte dei beni confiscati alla criminalità; Studio ed elaborazione del progetto SPRAR per richiesta di contributo (processo già avviato dal Commissario Prefettizio e che andrà  governato anticipatamente onde evitare criticità); Istituzione di un osservatorio legislativo per l’individuazione di bandi regionali, nazionali ed europei.

Il lavoro è appena iniziato. Verso la fine dell’anno sarà possibile tracciare un primo bilancio. 

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