Frascati, fiaccolata di solidarietà per il popolo curdo del Rojava. Giovedì 24, ore 18, Piazza del Mercato

Pubblicato: Mercoledì, 23 Ottobre 2019 - redazione attualità

FRASCATI (attualità) - In piazza molte sigle

ilmamilio.it

Le associazioni ANPI Castelli, ITALIA NOSTRA Castelli, Ponte Donna, Non Una Di Meno Castelli, Ripartiamo dai beni comuni Monte Porzio Catone, Comitato contro l'Autonomia Differenziata Castelli e PaP Castelli organizzano per giovedì 24 ore 18:00 in Piazza del Mercato a Frascati, un sit-in per manifestare solidarietà al popolo curdo del Rojava e per chiedere misure più efficaci contro l'aggressione militare di Erdogan.

Hanno aderito Comune di Frascati, Centro socio-culturale Ararat, Giardino Popolare, Giovani comuniste/i Castelli e Litoranea, Intersezioni Castelli Romani.

"Ci riuniremo giovedì per chiedere alle istituzioni politiche italiane e al nostro governo - affermano gli organizzatori - che vengano attuate misure serie di opposizione ai disegni criminali della Turchia, in particolare chiedendone la fuoriuscita dalla NATO, ritirando il contingente italiano dalla regione, istituendo una no fly zone che impedisca ulteriori incursioni sul territorio nord orientale della Siria, ritirando i nostri ambasciatori e consoli dalla Turchia, interrompendo definitivamente la vendita di armi alla Turchia".

"Abbiamo il dovere - ribadiscono - di sostenere il popolo curdo di Siria, il sogno del Rojava, con il suo esperimento politico di giustizia sociale e di genere, e vogliamo esprimere la nostra rabbia di fronte all'Italia e all'Europa, incapaci di far prevalere l'umanità sugli interessi economici. Per questo motivo scendiamo in piazza contro le aggressioni militari e le mire egemoniche di Erdogan e di chi vuole soffocare nel sangue i diritti dei popoli. Vogliamo manifestare la nostra avversità a questa guerra criminale e a tutte le guerre imperialiste che annientano i popoli per imporre il dominio dei più forti. Manifestiamo anche perché ce lo chiedono le donne e gli uomini che hanno avuto il coraggio di combattere al nostro posto contro il terrorismo, per ritrovare un senso di umanità e giustizia comune, la nostra cittadinanza attiva nella società".

"L'incontro a Sochi di Erdogan e Putin stabilisce, con esultanza del primo - ribadiscono -  la vittoria del disegno turco di esautorazione delle Ypg/Ypj, la fine di un'autonomia curda in Siria del Nord, e allontana definitivamente la possibilità di un Kurdistan turco-siriano. Il dictat lanciato ai curdi è stato chiaro: hanno 150 ore di tempo per allontanarsi “volontariamente” dai propri territori, oppure andare incontro ad una vera e propria pulizia etnica mascherata dalla minaccia di Erdogan di “schiacciare la testa a tutti i terroristi”. Dal 9 ottobre si sta consumando nel Nord Est della Siria una catastrofe umanitaria: il popolo che ci ha difeso in questi anni dal terrorismo, al quale avevamo promesso protezione e appoggio nella sua lotta contro l'ISIS, che ha perso circa 11.000 vite sul campo di battaglia e che ha dato vita al sogno del confederalismo democratico basato su uguaglianza, parità di genere, laicità, femminismo, democrazia diretta, è stato abbandonato e sacrificato in nome degli interessi economici e geostrategici degli Stati Uniti. La UE, uno dei principali partner commerciali della Turchia - continuano gli organizzatori -  si è sottratta a ogni forma di intervento immediato e sanzionatorio sotto la minaccia dell'ondata dei profughi che, in cambio di 6 miliardi di euro, Erdogan aveva promesso di gestire".

"Erdogan  ha foraggiato e sostenuto economicamente ed ideologicamente i membri dell'ISIS e ora ha bombardato i centri di detenzione in cui questi erano stati chiusi, causandone la liberazione e la fuga, con ricadute che forse nessuno ora è in grado di prevedere. Sono centinaia i caduti nell’operazione “Fonte di Pace”, centinaia di migliaia i civili in fuga verso il sud della Siria. Di fronte a tutto ciò l’Unione Europea e l'Italia praticamente tacciono. Noi abbiamo il dovere di non tacere", concludono.