Grottaferrata, caccia al nuovo assessore al Bilancio. Perimetrazioni, asilo e urbanistica urgenze pesanti

Pubblicato: Lunedì, 30 Settembre 2019 - Redazione 1

 

Risultati immagini per grottaferrata comuneGROTTAFERRATA (attualità) – Andreotti, dopo l’addio della Prisco, dovrà trovare una sostituta all’altezza

ilmamilio.it

Terminata le Festa del Santo Patrono, già dalla settimana entrante a Grottaferrata si tornerà a parlare delle cose stringenti e quotidiane: urbanistica, perimetrazioni, assessori che vanno e che vengono, asilo nido, consiglieri comunali ‘ballerini’, gestione del territorio.

Intanto il nodo urbanistica: a settembre si era promessa un’accelerazione che non c’è stata. L’argomento non è andato neanche in commissione. In tal senso è diventata urgente la vicenda delle perimetrazioni. Se è vero che il Comune non le farà ci sarà una bella grana da gestire, visto che dai comitati e dai cittadini interessati già si annunciano i ricorsi. Il tema era stato dato per concluso dagli organi politici della Giunta, ed era stato persino annunciato sul programma elettorale. La giravolta dell’ultima settimana ha creato malumori. Sarà interessante vedere come evolverà questo argomento non di poco conto.

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Nel frattempo dal quartiere di ‘Pratone’, dove sono ricominciate le forti proteste per una viabilità e una continua espansione edilizia che sta addirittura peggiorando nel tempo, arriva una notizia: alcuni cittadini si starebbero organizzando per denunciare il Comune, le autorità politiche e i consiglieri comunali. Una voce da monitorare, sopratutto per i criteri e le motivazioni con cui sarà organizzata l’eventuale e singolare iniziativa. Se ne avrà contezza quando ci saranno rilievi più concreti.

Esiste poi tutta la vicenda interna alla maggioranza. Massimo Garavini e Veronica Pavani vivono ormai da separati in casa. Tra le sonnolente minoranze (il PD ultimamente è tornato comunque critico con l’amministrazione) i punti di sostegno indiretti faticano a tramutarsi in passaggi reali nei banchi delle forze a favore del sindaco Andreotti. Questo perché ogni mossa può essere controproducente in un quadro politico assolutamente incerto. Tant’è che iniziano a serpeggiare, e questa è un’altra novità, notizie secondo le quali ci sarebbe un terzo esponente, oltre a Garavini e Pavani (non è chiaro se tra gli assessori o i consiglieri) che sarebbe pronto/a a schierarsi con il ‘fronte dei critici’. Ciò renderebbe ancor più precario il panorama. Un panorama dove il gruppo di #FareRete, appena nato, sta aggiungendo progressivamente tra i suoi aderenti ex andreottiani, dissidenti, curiosi.

Il 3 ottobre, da quanto si è appreso, ci sarà una riunione dei consiglieri di maggioranza. La prima dopo alcuni mesi. Sarà occasione per un confronto.

Di sicuro, in tutto questo magma che si muove, un fatto è certo: Addolorata Prisco si è dimessa e non è più assessore al Bilancio. Un bel problema, Perchè la Prisco, oltre ad essere considerata di gran lunga il miglior esponente tra tutti gli assessori e i delegati del sindaco, sapeva dialogare in aula con le forze politiche, illustrare i temi, operare anche sul piano squisitamente amministrativo negli uffici. Difficile sostituirla. Trovare un’altra figura capace di ricoprire il ruolo con quella sicurezza sarà un’impresa abbastanza ardua. Il sindaco ha affermato che la sostituzione avverrà. Quindi sembra essere esclusa l’ipotesi un assessore uomo da sacrificare per ristabilire le regole sulla parità di genere.

Da contemplare poi tutte le urgenze di una città che in questi due anni e mezzo di amministrazione ha visto poco di quanto promesso in partenza, con temi che continuano a tergiversare nella collettività senza possibilità di soluzione, dai ‘luoghi dell’abbandono’ (parchi, ex traiano, ex mercato, mercato coperto, piazza Marconi, ex biblioteca comunale, piazza dell’Artigianato, l’ex cavallino solo per citare quelli più in vista) fino alla normale manutenzione delle strade e dei quartieri. Ultima, ma non ultima, la vicenda dell’asilo nido, su cui Cgil, Cisl e sindacati di Base nelle scorse ore hanno attaccato il Comune per i possibili licenziamenti e la ‘latitanza’ delle istituzioni.

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Insomma, salutati i tradizionali fuochi d’artificio in onore di San Nilo e i selfie si ritorna alla quotidianità amministrativa. Che da queste parti non pare aver motivi per sorridere.