La lettera: "Tuteliamo il Tuscolo tornando a viverlo 365 giorni all'anno"

Pubblicato: Sabato, 24 Agosto 2019 - redazione attualità

incendio tuscolo9 ilmamilioROCCA PRIORA (attualità) - Ci scrive un nostro lettore. "L'incendio è stato molto grave, ma l'area non è andata distrutta"

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Gentile redazione de ilmamilio.it,

gentile direttore,

sono un cittadino dei Castelli Romani (Rocca Priora) e lettore de ilmamilio.it.

Ieri, prima di cominciare a lavorare, ho dato un’occhiata al sito web del giornale per avere aggiornamenti sullo stato dell’incendio che nel pomeriggio del giorno prima aveva interessato Monte Fiore a Rocca Priora. Ero curioso di sapere se era tutto finito e sotto controllo. E invece con sommo dispiacere la mia attenzione è stata attirata dalla notizia di un altro, ancor più grave, incendio che nella notte aveva colpito la zona del Monte Tuscolo.

Il titolo non lasciava spazio a interpretazioni: “Hanno distrutto Tuscolo: notte di fuoco e paura. Piromani implacabili”.

Non ce l’ho fatta a stare seduto davanti al PC, volevo constatare con i miei occhi la gravità dell’accaduto. Ho calzato un paio di scarpe da trekking e sono salito in auto fino al parcheggio vicino all’area pic-nic del Tuscolo per poi proseguire a piedi, fin su alla croce.

Lo “spettacolo” che mi circondava era effettivamente deprimente. Si è trattato probabilmente del peggior incendio che ha colpito il Tuscolo negli ultimi anni (forse negli ultimi decenni). Le fiamme hanno interessato tutto il lato sud-est della collina, quello che si affaccia sulla via Tuscolana e hanno raggiunto la zona sommitale dove c’è la croce arrivando anche lambire l’area archeologica dell’anfiteatro.

Il Tuscolo purtroppo brucia quasi ogni anno (e sempre più o meno nello stesso periodo: ultima settimana di agosto). Raramente però le fiamme si sono spinte così in alto e hanno coperto un’area così vasta (in pratica due lati della collina).

Ho potuto però constatare con un po’ di sollievo che i danni erano, per fortuna, molto meno catastrofici di come l’articolo di cronaca mi avesse fatto credere. Fortunatamente hanno bruciato quasi esclusivamente sterpaglie e zone prative. L’interessamento di alberi di medio e alto fusto che, sebbene molto limitati su quel lato della collina, contribuiscono a determinarne il suo inconfondibile fascino e “skyline” immortalato anche in tanti dipinti del “Grand Tour”, è stato pressoché assente o comunque molto limitato. Le zone boschive che si trovano sul lato nord e ovest non sono state minimamente interessate dai roghi.

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Alle stesse rassicuranti considerazioni giunge una voce certamente più competente della mia, quella del Dottore Forestale Gian Pietro Candiani cui Il Mamilio ha dato meritevolmente spazio sulle proprie pagine proprio stamattina.

Tuscolo, fortunatamente, non è stato distrutto.

Scrivo questo non certo per sminuire la gravità dell’accaduto.

Si è trattato quasi certamente di un atto doloso di estrema gravità per il quale spero i colpevoli possano essere individuati e puniti. Io stesso ho contribuito a segnalare ai Carabinieri Forestali, che erano presenti sul luogo per le indagini, quelli che con buona probabilità erano degli inneschi incendiari.

Ritengo però che come cittadini che hanno a cuore il proprio territorio dobbiamo metterci in gioco di più e meglio. In particolare, riguardo un aspetto cruciale come quello dell’informazione,  ritengo che una testata giornalistica importante e autorevole a livello locale come ilmamilio.it oltre ai doveri di cronaca, fondamentale per tenere aggiornata la cittadinanza sui fatti più importanti, dovrebbe contribuire ad aiutare e stimolare i cittadini a vivere in maniera più consapevole il proprio territorio. Scrivere in prima pagina “Hanno distrutto Tuscolo” può portare molti a credere che non valga più la pena né andarci, né tantomeno investire risorse in quell’area. E invece deve essere esattamente il contrario.

La mia non vuole essere una critica. So bene che la redazione dà spesso spazio ad informazioni riguardanti le attività e i fatti (belli e brutti)  che accadono attorno all’area del Tuscolo (e non solo).

D’altra parte tutti noi sappiamo che l’area del Monte Tuscolo, non ostante i recenti e lodevoli sforzi del Parco Archeologico e Culturale del Tuscolo, versa di fatto in uno stato di semi abbandono e incuria 365 giorni l’anno. Fatta eccezione per l’area archeologica principale dove c’è l’anfiteatro, recentemente oggetto di una riqualificazione seppur “leggera”, e dell’area pic-nic (restaurata completamente di recente), tutto il resto è di fatto completamente abbandonato.

La cura del verde nelle aree immediatamente attigue è del tutto inesistente (ed è una delle ragioni principali per cui i piromani hanno spesso “successo” nelle loro azioni criminali); la rete sentieristica che circonda l’area e che di recente il Parco dei Castelli Romani in collaborazione con il CAI di Frascati ha contribuito a riqualificare soprattutto in ordine alla segnaletica, è completamente avvolta dalla vegetazione e di fatto quasi impraticabile nel periodo di maggiore espansione della vegetazione, ovvero da Giugno a Settembre (o fino al primo incendio…); la Via dei Sepolcri, il magnifico basolato quasi perfettamente conservato che dalla vecchia Via Latina (oggi Tuscolana) sale all’antica città di Tuscolo, anche nei tratti praticamente a ridosso dell’area archeologica, è costantemente coperta di terra, sassi, sporcizia e sterpaglia al punto che quasi non si riesce ad individuarla; tutta l’area è disseminata di cartellonistica e pannelli didascalici vandalizzati e abbandonati ai quali, anziché essere sostituiti o restaurati, se ne sono aggiunti altri via via negli anni ovviamente in stili tutti diversi fra loro e ovviamente a loro volta vandalizzati.

Potrei andare avanti per ore a descrivere lo stato di abbandono in cui versa l’area.

Stiamo parlando, lo ricordo, di quello che è senza ombra di dubbio il cuore storico e culturale dei Castelli Romani. Un’area che, non ostante tutto, resta di grandissimo fascino sia culturale che ambientale e che, se opportunamente preservata, farebbe invidia alla maggior parte dei siti archeologici d’Italia (e quindi d’Europa).

Del Tuscolo si parla quasi solo a fine Agosto, in occasione del puntualissimo incendio, per dire che è stato distrutto, devastato. In realtà è soggetto ad una lenta e silenziosa devastazione 365 giorni all’anno, di cui siamo tutti un po’ complici.

Sono convinto che il miglior modo per preservare e valorizzare attivamente il territorio sia quello di viverlo in prima persona. Solo vivendo il territorio se ne possono apprezzare le bellezze e allo stesso tempo comprendere le fragilità. Dobbiamo recuperare questo contatto diretto con il nostro territorio cercando di stimolare altri cittadini, parenti, amici, a viverlo e a difenderlo. In questo modo contribuiremo alla crescita di una sensibilità collettiva a cui poi la Politica e le Amministrazioni non potranno voltare le spalle.

Dobbiamo dire chiaramente che il Tuscolo non è stato distrutto dall’ennesimo e sciagurato incendio (molto probabilmente doloso). Ma sarà silenziosamente e lentamente distrutto se, come cittadini, non ci impegniamo a viverlo attivamente e se ce ne dimentichiamo durante gli altri 364 giorni dell’anno.

consorzio ro.ma

Il mio invito, non appena le prime auspicabili piogge autunnali tingeranno nuovamente di verde la collina, inclusa buona parte dell’area colpita dall’incendio, (si, perché è esattamente questo ciò che accadrà, come più o meno ogni anno) è quello di riappropriarci del nostro Tuscolo vivendolo attivamente, immergendoci e reimmergendoci nella sua magia e nella sua storia, lasciandoci guidare da quello spirito di scoperta e meraviglia che, se solo lo vogliamo, può essere vivo anche dopo essere stato decine di volte nello stesso posto.

Così potremo dire di aver contribuito, un pezzettino, ad evitare la devastazione del Tuscolo (fatta eccezione per quella del 1191 d.c. ad opera delle milizie civiche romane, di cui, effettivamente non possiamo addebitarci colpe).

Un caro saluto e grazie per la vostra preziosa attività giornalistica.

Stefano Schutzmann".

sagra porchetta ilmamilio