L'incredibile storia di Miele: abbandonato in strada ed adottato dalle suore di clausura di Grottaferrata

Pubblicato: Martedì, 23 Luglio 2019 - Marzia Mancini

suore cani ilmamilioGROTTAFERRATA (attualità) - Le monache minime hanno accolto nei mesi scorsi il cagnolino nel proprio convento

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Siamo a luglio, periodo di vacanze, spiagge e divertimenti…Ma non per tutti!

Purtroppo sappiamo bene che questa stagione rappresenta per molti animali il periodo più terribile dell’anno a causa degli innumerevoli abbandoni, cani e gatti (e non solo) vengono lasciati ad un destino crudele senza alcuno scrupolo solo perché diventano d’intralcio ai programmi estivi di chi dovrebbe amarli e considerarli parte della propria famiglia.

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Uno scempio che si ripete da sempre e per contrastarlo tantissime le campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono.

Ad unirsi a questo grido d’amore a favore dei nostri amici a quattro zampe, niente di meno che le “Monache Minime di Grottaferrata”, già note ai nostri lettori grazie alla precedente intervista che ha riscosso molto successo (LEGGI A Grottaferrata le suore di clausura social. "Così comunichiamo l'amore di Dio").

Madre Anna, suor Maria Gabriella, suor Annamaria, e suor Maria, aventi come padre fondatore del loro Ordine San Francesco di Paola, dimostrano la loro compassione per gli animali con i fatti, e circa due anni fa adottano un cagnolino trovatello che ora fa parte della loro vita claustrale dedicata alla preghiera, hanno deciso di chiamarlo Miele per via del suo manto dorato.

Questa è la sua storia, il 23 dicembre del 2017, l’antivigilia di Natale, un cane di piccola taglia, vagava terrorizzato e affamato lungo una strada con le macchine che lo sfioravano, rischiando ogni volta di essere investito, la pioggia batteva forte e l’asfalto si era trasformato quasi in un torrente, fino a che, fradicio e senza speranze, il piccolo si ferma in mezzo alla carreggiata andando incontro alla sua fine…Una fine che allo stesso tempo è l’inizio di una meravigliosa e commovente storia.

A puntare i fari della sua auto sul corpicino tremante di Miele è un angelo, una volontaria che dedica parte del suo tempo ai ‘pelosetti’ più bisognosi e come non poteva accogliere tra le sue braccia un esserino tanto indifeso come il protagonista di questo racconto?!

Senza pensarci due volte, lo preleva dalla strada e lo fa salire in macchina. Finalmente dopo chissà quanto tempo, Miele riceve delle carezze e si lascia andare a quelle coccole che tanto gli devono essere mancate.

Tornando alla realtà, chi mai avrebbe adottato un cucciolotto di quasi quattro mesi sotto il periodo di Natale, così pieno di preparativi ed impegni? La risposta la conoscete già, loro, le “Monache Minime di Grottaferrata”!

Il giorno in cui ricorre la nascita di Gesù Cristo e direi davvero che non mi sembra un caso, hanno accolto come membro della loro famiglia il piccolo Miele.

A distanza di tempo, si è adattato perfettamente alle abitudini e agli orari delle monache, ora è lui il vero padrone del monastero, gli sono rivolte tutte le attenzioni che merita, soprattutto le coccole che tanto ha sognato, ha un grande giardino dove scorrazza libero, cibo a volontà ed ha imparato a rispettare i momenti di preghiera e raccoglimento in solenne silenzio, non lascia mai le sue ‘sorelle’ e le accompagna durante tutte le loro attività.

Una testimonianza bella, ricca di quella carità che ogni giorno le monache mettono in atto, anche attraverso un gesto d’amore come questo, che sia d’esempio a tutti coloro che si privano di un sentimento tanto profondo danneggiando se stessi e tutti gli esseri viventi che li circondano.

L’amore di Dio è negli occhi dei più fragili.