Un debutto letterario che sta già avendo successo. Chiara Benedetti, 23enne castellana (nata a Frascati e formatasi al liceo scientifico Touschek di Grottaferrata), sabato 1 giugno presenta la sua opera prima.

"Le banalità del cuore" è una raccolta poetica che nel suo titolo già riassume l’obbiettivo del testo: vuole essere un memorandum, vuole ricordare quanto la forza e bellezza dell’amore risiedano nelle piccolezze della quotidianità, quelle che davvero alimentano e consolidano la relazione nel tempo.

"Il progetto e l’idea - spiega proprio l'autrice, oggi laureanda presso la facoltà di Lettere e Filosofia a Tor Vergata - nascono 8 anni fa, periodo in cui grazie a professori di prim’ordine ho potuto consolidare la passione per la poesia e l’esigenza che avevo di esprimere i miei sentimenti in questa modalità espressiva, passione nata grazie al testo “L’imperfetto del lutto” di Ennio Cavalli". 

Il testo si divide in tre sezioni che vogliono rappresentare un percorso di crescita (mio, ma prima di tutto di qualsiasi persona legga e lo senta proprio) all’interno di una relazione amorosa: “vetri rotti, relitti ed altre cose scomode” è costituito da poesie scritte al termine di un amore passionale ma doloroso, dal quale il singolo necessita di ricostruirsi. "Le cose scomode menzionate - dice ancora Chiara - , i ricordi e le ferite ancora non rimarginate sono tuttavia necessarie per imparare a conoscersi, per riflettere su sè stessi, svincolandosi da un rapporto basato sulla dipendenza nociva". 

Questo percorso preliminare introduce dunque il lettore alla seconda sezione, “Preghiere ed erotismi”, i cui versi si rivolgono a un amore appena nato: tutta l’enfasi, l’emozione dei primi momenti condivisi vengono rappresentati in un’ottica di devozione (come una preghiera rivolta all’amato, un ringraziamento perché ci ha scelti) carica tuttavia di erotismo, di profumi e di immagini ricche di sensualità. 

L’ultima sezione infine, “Deriva al punto zero”, che funge da chiusa, rappresenta il sentimento amoroso al raggiungimento della maturità: punto zero sinonimo quindi di equilibrio, di stasi, uno stare però mai passivo, da qui il significato di zero, punto da cui si può soltanto ripartire, verso una crescita personale e condivisa in quanto accompagnati dal vero amore, stavolta maturo e sincero. 

Fondamentale dire dell’assenza di titoli per le singole poesie, volutamente ricercato. "Dare un titolo - spiega la giovane poetessa - è sinonimo di definizione, ma sottolineo sempre che ciò che scrivo ancor prima di essere mio è degli altri, data l’universalita della poesia. Siano dunque gli altri a fare questi versi propri e a trovare un titolo, qualora volessero, personale e intimo. Il mio proposito è che questo testo diventi un piccolo diario di bordo per chiunque si ritrovi nei suoi versi. Lo stile del testo è ascuitto, scarno, ridotto all’osso, come ho sempre pensato che la poesia debba essere, proprio perché permette un confronto diretto e serrato con la propria intimità ed emotività", conclude.