Che cosa cambia realmente per il settore del gioco online con il Decreto Dignità

Pubblicato: Martedì, 26 Marzo 2019 - redazione attualità

FRASCATI (attualità) - La misura adottata nei mesi scorsi

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Durante lo scorso luglio 2018 l’esecutivo del governo giallo-verde ha messo a punto una delle misure più importanti per il nostro Paese. Si chiama Decreto Dignità, manovra che fin dalle prime battute ha lasciato strascichi e discussioni, per via delle sue azioni che vanno di fatto a modificare il mercato del lavoro. Gli effetti del decreto però non saranno immediatamente visibili, sul piano economico, visto che molti dei provvedimenti entreranno lentamente in atto, come nel caso del circuito del gioco d’azzardo online.

Le intenzioni del Governo Conte di dare un chiaro messaggio ai produttori di gambling è stato dato fin dai primi giorni della formazione del primo governo con all’interno il Movimento Cinque Stelle.

Nelle parole del leader Luigi Di Maio, l’Italia ha bisogno di dare un segnale forte e univoco ai produttori e ai gestori del gioco e dei casinò online. Il primo atto è stato quello di inserire nel Decreto Dignità un divieto relativo alla pubblicità per il gioco dei casino online e delle scommesse sportive. Due circuiti che nel corso degli ultimi anni hanno ottenuto ottimi risultati e riscontri, aumentando le proprie entrate anno dopo anno, in maniera più che evidente. Questa tipologia di industria del gambling, come viene chiamata, appartiene a quel tipo di terziario avanzato che i precedenti governi aveva favorito e attraverso i quali erano cresciuti sensibilmente, anche in termini di fatturato. Un dato positivo anche per l’economia, ma specialmente per l’Erario, visto che il gioco d’azzardo in Italia ha una delle tassazioni più alte d’Europa. Di fatto l’azione del Decreto Dignità non vieta il gioco, ma tende a regolarizzarlo e a renderlo meno presente in termini di visibilità.

Il divieto riguarda infatti solo la pubblicità a favore del gioco, che a partire dal primo gennaio 2019 doveva entrare in vigore. Doveva, perché poi di fatto, tutti i contratti in essere hanno beneficiato di una proroga, la quale coprirà l’intero anno, con scadenza il prossimo 14 luglio 2019, quando il Decreto sarà ormai attivo da 12 mesi. Bloccando la pubblicità, dicono i produttori di gioco online, viene meno la comunicazione di un settore che promuove e garantisce un tipo di gioco sicuro e legale nel nostro Paese, in ottemperanza alle leggi europee e con l’ente autonomo AAMS che fa da filtro e da garante, tra il produttore del gioco e il consumatore.

Il divieto alla pubblicità avrà effetti evidenti anche sul circuito delle scommesse sportive e di tutti quegli sponsor a cui ci siamo ormai abituati, per il calcio di massima divisione. Sono tante le società di serie A che hanno stipulato un contratto con aziende che si occupano di gioco e nello specifico di scommesse online. A partire dal prossimo campionato, se il Decreto non dovesse subire ulteriori proroghe e slittamenti, ci sarà una nuova posizione per quelle società che hanno adottato come main sponsor un’azienda che si occupa di casinò digitale o di scommesse sportive. Al momento non ci sono altre novità su questa legge che dovrebbe quindi entrare in vigore in maniera definitiva il prossimo luglio 2019.