Prima Frascati: "Una dignità complessiva com…promessa"
Pubblicato: Lunedì, 28 Gennaio 2019 - redazione politica
FRASCATI (politica) - Una nota della lista di opposizione sulla perdurante crisi politica ed amministrativa della maggioranza
ilmamilio.it
Dalla lista "Prima Frascati" riceviamo e pubblichiamo.
"Troppe tensioni e troppa mancanza di equilibrio e superficialità producono effetti devastanti e inducono a gesti, ovvero generano episodi, che sconcertano gettando ombre sul perché avvengano.
E’ il risultato esasperato manifestato da soggetti vittime, a diverso titolo, di una non gestione amministrativa, palesemente opaca, impacciata e inconcludente, per carenza di metodo, collegialità e capacità di programmazione.
E’ ovvio che le continue manifeste forzature fatte per tenere in piedi una coalizione, nata sotto buoni auspici e cattive o non scelte, e dimostratasi dotata di una leadership indecisa e confusa da obbligazioni probabilmente poco, male o solo forzatamente mantenute, facciano esplodere comportamenti indefinibili.
Abbiamo una Maggioranza fatta di ciarle, celie e gazzarre, strappi e forzature, rattoppi ed errori che sempre di più allargano la ferita di una crisi arrivata troppo presto, rimarginabile allora sì, ma mal gestita.
Il buon senso avrebbe voluto e vorrebbe che chi guida l’amministrazione se ne rendesse conto, per la sua dignità e non per il suo orgoglio ma, soprattutto, per il rispetto che lo obbliga verso chi lo ha eletto.
Chiedere scusa ai cittadini per aver tentato di cambiare pagina e non esserci riuscito è una resa onorevole, che forse la città sarebbe ancora disposta a concedere, stendendo un velo sugli errori, ma apprezzando la capacità di riconoscere di non esserci riuscito.
Invece si è ormai in attesa che il coraggio necessario entri nelle vene dei consiglieri comunali, quelli più coscienti e liberi e, li illumini sul da farsi: firmare le dimissioni per andare rapidamente alle urne, se di contro un sindaco troppo superbo non mostra la forza per compiere l’ultimo atto ancora dignitoso che gli rimane: riconsegnare le chiavi di Palazzo Marconi.
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